Moggi:"Thohir disperato come Moratti,la Roma vuole condizionare gli arbitri"Polemiche e sospetti, Moggi all'attacco:"Thohir disperato quanto Moratti. Da Roma provano a intimorire gli arbitri, nel dubbio contro la Juve"Juventus-Roma ha infiammato un campionato che, durante le prime cinque giornate, era quasi stato immune da polemiche arbitrali. Ora, però, il clima è diventato incandescente e, nella bagarre delle ultime settimane, non poteva certo mancare la voce di Luciano Moggi, ex dirigente di entrambi i club.
Durissimo, da parte sua, l'attacco nei confronti della Roma: "Per non farci mancare niente sono arrivate le dichiarazioni di De Sanctis, che più o meno ricalcano quelle di Totti. Neppure l’appello del presidente Pallotta è servito a placare gli animi, tanto da farci pensare che la tattica usata negli anni che precedettero Calciopoli sia ancora per loro quella giusta: far capire agli arbitri che in casi di incertezza meglio sfavorire che favorire la Juve per evitare gli strali della critica, intimorirli insomma".
Quindi Moggi, dalle pagine di 'Libero', ricorda anche la classifica dei rigori a favore e contro che, a dir suo, smentirebbe presunti favori ai bianconeri: "Le statistiche sono a disposizione di chiunque voglia consultarle. Dal 1998 al 2006 la squadra con più rigori a favore è stato il Milan con 70, seconda la Roma con 57, la Lazio con 55, il Napoli 54, con 53 Inter e Juventus. Quelli contro: ancora il Milan in testa con 25, lo segue con 26 la Juventus, 30 la Lazio, 39 Inter, Roma e Napoli".
Infine l'ex Dg della Juventus riserva un pensiero anche per il presidente dell'Inter, Erick Thohir: "Ci si è messo anche Thohir a dire che un’ altra Calciopoli rovinerebbe il calcio italiano, evidentemente il poverino è già arrivato al punto di disperazione pari a quello del proprio predecessore visto l’andamento lento della sua Inter.
Per incoraggiarlo, per fargli capire cosa fu Calciopoli gli giriamo un invito per il 5 novembre alle 14, presso il tribunale di Milano, si parlerà di Calciopoli e del presidente dell’Inter di allora, Giacinto Facchetti. Se dovesse non capire bene l’Italiano si porti pure l’interprete, il DG Fassone, magari distraendolo dalle questioni tecniche della società, chissà se non fosse un bene".
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