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Deciba contro Bankitalia: aperta indagine dalla Commissione Europea

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view post Posted on 5/8/2015, 12:43     +1   -1
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Deciba contro Bankitalia: aperta indagine dalla Commissione Europea
Deciba fa aprire un’indagine su Bankitalia presso la Commissione Europea. Ecco tutti i particolari raccontati da Gaetano Vilnò
DECIBA è la prima associazione italiana ad aver fatto sospendere aste giudiziarie e ad aver ottenuto molte sentenze favorevoli in diversi tribunali italiani, semplicemente dimostrando l’usurarietà dei finanziamenti proposti dalla banca. Già questo basterebbe a ribaltare l’economia italiana se pensiamo che gli immobili all’asta sono oltre 20 milioni ma, non contenti, i professionisti di DECIBA sono anche andati a rompere le uova nel paniere a Bankitalia, facendo aprire un’indagine presso la commissione europea. Abbiamo dunque chiesto al presidente Gaetano Vilnò in cosa consiste quest’inchiesta.

Gaetano Vilnò: “Abbiamo aperto un intervento alla Commissione Europea per quanto riguarda il conflitto d’interessi che concerne Banca Italia (che ha cambiato nome nel 1992 in Bankitalia S.P.A.). Questa società ha come proprietari Unicredit, Gruppo Intesa e altre 20 banche e quindi diventa evidente il conflitto d’interessi con le normative bancarie. In Italia nessuno ha fatto niente e siccome la commissione europea è risultata sensibile, è in corso un’indagine. Non hanno ancora risposto, vedremo cosa risponderanno. Ma il problema delle banche è troppo grosso in quanto comandano il pianeta. Di conseguenza, per fare un’operazione seria o sei un partito politico molto grosso e senza compromessi, oppure non ci può essere nulla, se non la possibilità di iniziare dal piccolo. Quando alla fine vincerai tante volte, i media saranno obbligati a parlarne.
Essere precursori è un male perché devi aspettare che la gente ci arriva, ma quando finalmente la gente comincia a capire a quel punto la Banca non potrà più vincere.

IL DEBITO PUBBLICO – Siamo il paese dei record, ogni giorno ne facciamo uno e anche oggi non abbiamo tradito le aspettative. E’ stata appena diramata la notizia che il debito pubblico italiano ha scalato la vetta dei 2.218,2 miliardi di euro e si appresta a salire ancora. In compenso il governo ha provveduto ad aumentare le tasse pesando sulle aziende per oltre il 70%.

Ma dopo aver scoperto che le banche applicano interessi da usura ai clienti privati, così come ad enti pubblici, la domanda che viene naturale porsi è: lo stesso meccanismo è esteso anche ai prestiti fatti ai singoli paesi? Se si, a quanto ammonterebbe il reale debito che noi abbiamo nei confronti di chi ci presta i soldi e quindi della BCE? Come ci si pone nei confronti degli interessi che i singoli paesi dell’Unione Europea in primis (ma anche paesi extracomunitari) devono pagare alle banche, nel nostro caso, alla Banca Centrale Europea? D.e.c.i.ba ha pronto un piano di questo tipo?

Gaetano Vilnò: “Generalmente la piccola e la grande realtà è uguale. E’ il principio di base che è sbagliato, cioè la BCE non può stampare i soldi di un popolo e vendere pezzi di carta. Qui però si apre un discorso molto complesso perché abbiamo signoraggio di primo e secondo grado. Grillo semplifica, ma sostanzialmente ha ragione (nel dire che la maggior parte del debito è costituito dagli “interessi sugli interessi” n.d.r.)”.

Le istruzioni che voi avete dato per il calcolo dei mutui, per le truffe bancarie si possono allargare anche a tutti i paesi dell’Europa?

Gaetano Vilnò: “Allora, facciamo chiarezza: gli argomenti devono intendersi come separati. Una cosa è il signoraggio e una cosa è la questione dei mutui. Per quanto riguarda la prima, viene applicata nello stesso modo a tutti i paesi comunitari; per quanto riguarda la seconda (quindi la questione dei mutui, leasing e finanziamenti di vario tipo), si devono aprire discorsi specifici per ciascun paese. La legge del ’96 sull’usura ce l’abbiamo solo noi, ma altri paesi hanno altre leggi. Non è escluso che estenderemo la nostra competenza anche ad altri paesi”.

Ma non si potrebbe avviare una campagna referendaria per scegliere di sottoporre tutti i documenti dei comuni e dei governi ad avvocati esperti come quelli che lavorano in Deciba e costringere quindi le banche a risarcire l’Italia?

Gaetano Vilnò: Ma in realtà questo è un “non problema”. Cioè, per risolvere i problemi dell’Italia ci vorrebbero tre minuti: elimini il patto di stabilità e batti moneta. E’ semplice. Le soluzioni sono tutte semplici e questo gli economisti lo sanno. Il problema è che nessuno lo vuole fare.
 
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