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Posts written by Frank Baresi

view post Posted: 26/4/2024, 17:44     Inter, in chiusura l'accordo col fondo Pimco: 400 milioni in tre anni, così Zhang si tiene il club - Inter Style...with style & onesty
Inter, in chiusura l'accordo col fondo Pimco: 400 milioni in tre anni, così Zhang si tiene il club
L'ufficialità arriverà entro tre settimane ma l'intesa è stata già definita
20 aprile 2024 MILANO - L'ufficialità arriverà entro quindici-venti giorni ma l'accordo è in via di definizione: l'Inter è a un passo dal chiudere un'intesa con il fondo americano Pimco per un finanziamento da 400 milioni di euro, di durata triennale. Così Steven Zhang, che già da oggi è a Shanghai per il Gp di Formula 1 ospite di Stefano Domenicali, rifinanzia il debito e mantiene la proprietà del club nerazzurro.

I DETTAGLI — Da settimane Zhang lavorava su due tavoli: da una parte la trattativa con Oaktree, il fondo californiano a cui entro il 20 maggio deve restituire 375 milioni (interessi compresi) per evitare l’escussione delle azioni dell’Inter. Ma contemporaneamente il presidente dell’Inter aveva avviato il dialogo con un altro partner, Pimco appunto, per strappare condizioni migliori. Oaktree infatti sarebbe stato disposto a rifinanziare con un interesse maggiore del 12% attuale e soprattutto a fronte di un arco temporale ridotto, di fatto accettando un passaggio tecnico verso la futura cessione del club. Condizioni che Zhang non vedeva di buon occhio. Con Pimco, invece, l’accordo sarà ancora di durata triennale, la stessa impostata nel 2021 con Oaktree. E con i 400 milioni dal nuovo fondo Usa di fatto Zhang liquiderà le pendenze con Oaktree, in modo tale da allungare il suo orizzonte. Come fosse un rilancio, in pratica. Zhang si tiene l’Inter, alla vigilia dello scudetto e soprattutto di una stagione che vedrà ancor di più aumentare i ricavi e chissà, magari anche in attesa di novità sulla costruzione del nuovo stadio.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:40     City a valanga a Brighton e fiato sul collo dell'Arsenal - Serie A, calcio europeo e internazionale
City a valanga a Brighton e fiato sul collo dell'Arsenal
Partita senza storia a casa De Zerbi: finisce 4-0 con doppietta di Foden e gol di De Bruyne e Alvarez. La squadra di Guardiola a -1 dai Gunners con una partita in meno
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25 aprile 2024 BRIGHTON (INGHILTERRA) - La Premier resta nelle mani del Manchester City. La squadra di Guardiola travolge 4-0 il Brighton nel segno di Phil Foden, che con la doppietta nell’ammutolito Amex Stadium tocca quota 50 gol in carriera in campionato, e con la quarta vittoria consecutiva (tutte con almeno 4 gol segnati) risale a 1 punto dall’Arsenal capolista, rispetto cui però ha giocato una partita in meno (qui la classifica). Come i Gunners martedì contro il Chelsea, il City in casa di De Zerbi dà una convincente dimostrazione di forza, che conferma come la squadra di Guardiola abbia superato le scorie dell’eliminazione in Champions e come sia pronta al testa a testa per il titolo con quella di Arteta. La voglia di fare la storia del City, di vincere quella quarta Premier di fila che nessuno è mai riuscito a conquistare, rimane intatta e ancora nelle mani dei campioni in carica: se vinceranno le 5 partite che restano loro da giocare, come sembrano capacissimi di poter fare, saranno ancora loro a sollevare il trofeo di campioni d’Inghilterra.

LE CHIAVI — Non c’è stata storia all’Amex Stadium. Troppo superiore la squadra di Guardiola, anche se davanti non c’era Erling Haaland. Non se n’è accorto nessuno: Foden e Kevin De Bruyne hanno illuminato il City con loro genio, Julián Álvarez ha fatto il perfetto centravanti di una squadra che non ha punti di riferimento e gioca per facilitare gli inserimenti dei compagni, Kyle Walker a destra finalmente libero di spingere ha imperversato ben oltre lo splendido assist per l’1-0 del 17’, il primo gol di testa in carriera in Premier di De Bruyne, o per la fuga che porta al 4-0 di Álvarez al 62'. Il City è stato superiore e cinico, segnando i 3 gol prima dell’intervallo coi suoi unici tiri in porta, ha avuto fortuna (sul 2-0 di Foden c’è la deviazione di Gross), ha approfittato degli errori di gioventù della squadra di De Zerbi (il 3-0 è un regalo del 19enne Barco, argentino arrivato a Brighton a gennaio, in ritardo pure sul 4-0). E poi hanno gestito, illuminati dal loro talento e dalla certezza che danno le vittorie. Guardiola in campionato non perde dal 6 dicembre, ha un calendario leggermente più facile di quello dell’Arsenal e dalla sicurezza di sapere come si fa. Quella che non ha più il Brighton: la quinta gara di fila senza vittorie allontana ulteriormente l’Europa, obiettivo di questo finale di stagione. Sarebbe possibile se De Zerbi avesse la squadra al completo, ma ha una collezione di infortunati che lo costringe costantemente a sperimentare. Ha segnato solo due gol in questa serie senza successi, non riesce a ridare alla squadra il gioco che l’ha sempre contraddistinta. E non riesce a trovare la fiducia per rialzarsi. Quella che il City invece non ha mai perso, anche se tecnicamente insegue l’Arsenal, anche se gioca con la certezza di non poter sbagliare nulla.

LA PARTITA — Il City sblocca al primo tentativo con De Bruyne, che al 17’ si tuffa in area per deviare di testa un bel cross di Walker col pallone che finisce all’incrocio. Il raddoppio arriva al 26’, con Foden che prima si guadagna una punizione e poi la trasforma con la complicità di Gross. Il Brighton cede e al 34’ regala il 3-0, con Barco che sbaglia un passaggio di troppo in area, Bernardo Silva che lo intercetta e Foden che lo trasforma nel tris con un preciso diagonale. De Zerbi riparte con due cambi e un modulo meno sperimentale, ma il City trova anche il 4-0 al 62’ con Álvarez e tiene la Premier nelle sue mani.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:37     Liverpool, che tonfo: battuto dall'Everton, l'Arsenal resta primo da solo - Serie A, calcio europeo e internazionale
Liverpool, che tonfo: battuto dall'Everton, l'Arsenal resta primo da solo
Clamoroso a Goodison Park: i Toffees festeggiano la prima vittoria interna sui rivali dal 2010. Gunners in testa a +3, il City è indietro di uno ma deve recuperare due partite
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24 aprile 2024 LONDRA - Clamoroso a Goodison Park: il Liverpool si fa affondare dall’Everton e sembra alzare bandiera bianca per la Premier. I Reds sprofondano 2-0 contro i Toffees, che festeggiano la prima vittoria interna sui rivali dall’ottobre 2010 e un successo che li porta a +8 sul Luton terzultimo, e vedono l’Arsenal ora primo in classifica con 3 punti di vantaggio e il City (che domani gioca a Brighton) un punto dietro ma con due gare da recuperare. Klopp ha perso per la prima volta in carriera a Goodison Park e questa sconfitta sa tanto di resa: non solo per il risultato, visto che l’Everton ha strameritato i tre punti, quanto per una prestazione anonima proprio nel momento chiave della stagione. Una che contrasta pesantemente con la dimostrazione di forza che l’Arsenal capolista aveva dato ieri contro il Chelsea, mostrando quanto la squadra di Klopp non sembri all’altezza.

LE CHIAVI — Quando Branthwaite al 27’ ha firmato l’1-0, l’Everton ha concretizzato una supremazia apparsa chiara per tutto il primo tempo. E il Liverpool ha cominciato a fare i conti coi suoi problemi, emersi prepotentemente quando Calvert-Lewin ha firmato il 2-0 a inizio ripresa. La squadra di Dyche ha potuto fare quello che sa meglio, difendere (11 clean sheet, più di tutti, 48 gol subiti, miglior difesa della Premier escluse le tre pretendenti al titolo). La squadra di Klopp non è riuscita a trovare il modo di reagire: perché Salah è sempre più l’ombra di sé stesso, Van Dijk ha giocato una rara partita no e attorno ai due leader non si è vista quella squadra comunque arrivata a 74 punti in 34 partite. La rimonta, a 4 gare dalla fine, tecnicamente non è impossibile, ma il Liverpool sembra nel peggior momento della stagione proprio quando dovrebbe tirare fuori il meglio, dando ripetutamente preoccupanti segnali di debolezza tanto che la bella vittoria di sabato in casa del Fulham, quella che pareva della rinascita, è l’eccezione di un momento negativo. Uno in cui i sogni dei Reds di regalare a Klopp un addio leggendario a Liverpool stanno tutti andando in fumo.

LE ALTRE — Nella notte in cui la Premier ritocca il suo record di gol all-time in una stagione da 38 giornate (superate le 1084 della passata stagione), il Manchester United fa di tutto per regalarsi un’altra serata orribile andando due volte in svantaggio a Old Trafford contro lo Sheffield United, ma riuscendo comunque ad uscirne con un 4-2 che porta la squadra di Ten Hag al sesto posto con 53 punti. Le Blades, fanalino di coda, diventano la prima squadra della storia a subire più di 90 reti in una stagione di Premier. Il ritmo dello United si rivela troppo per il Newcastle, affondato 2-0 in casa dal Crystal Palace e ora tre punti dietro i Red Devils nella corsa all’Europa. Per le Eagles, al terzo successo di fila, doppietta di Mateta. Fa festa anche il Bournemouth, che con l’1-0 a Wolverhampton sale al 10° posto a quota 45 punti.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:35     L'Arsenal strapazza il Chelsea: manita ai Blues e allungo su Liverpool e City - Serie A, calcio europeo e internazionale
L'Arsenal strapazza il Chelsea: manita ai Blues e allungo su Liverpool e City
Dimostrazione di forza dei Gunners con le doppiette di White e Havertz dopo il gol iniziale di Trossard
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23 aprile 2024 LONDRA - Dimostrazione di forza. L’Arsenal umilia il Chelsea, demolito 5-0 all’Emirates per la vittoria più ampia della storia dei Gunners sui Blues, e fa la sua mossa nella corsa per il titolo, salendo a 77 punti e mettendo pressioni su Liverpool (in campo domani contro l’Everton) e Manchester City (giovedì a Brighton). Non è solo questione di 3 o 4 punti di differenza in classifica: è per come i Gunners hanno giocato, mostrando per tutta la partita di essere la squadra migliore, raggiungendo un livello stellare coi quattro gol della ripresa (due a testa per White e Havertz) che cancellano i Blues dopo l’1-0 iniziale di Trossard. La squadra di Arteta arriva a 12 vittorie su 14 nel 2024 in Premier, non prende gol per la quinta volta nelle ultime 6 partite e si gode la lotta per il titolo da prima della classe in attesa che giochino le rivali. Il Chelsea senza l’infortunato Cole Palmer affonda: non perdeva in campionato dal 4 febbraio, anche nella semifinale di FA Cup col City aveva dimostrato di esserci, eppure scopre nel peggiore dei modi quanta differenza c’è tra dove la squadra di Pochettino è e dove vorrebbe essere.

LE CHIAVI — Arsenal stellare. Ha giocato da padrone, da prima della classe, da squadra convinta di meritare il titolo. Sbloccare subito con Trossard ha aiutato, ma Arteta ha trovato le chiavi giuste: il belga a sinistra è devastante (10 gol in campionato), Havertz con la doppietta della ripresa ha ritrovato la vena realizzativa perduta prima del Bayern Monaco, White si è inventato goleador. Tutta la squadra ha giocato al massimo: ha brillato Ødegaard, la lampadina delle idee sempre accesa, bene anche Partey davanti alla difesa e Tomiyasu nel ruolo ibrido di terzino che si accentra in mediana quando la squadra imposta. Se i Gunners riescono con continuità ad essere questi, non è impensabile che chiudano con 4 vittorie su 4, anche se nel loro menù prima della fine ci sono anche le trasferte in casa di Tottenham e Manchester United. Il Chelsea deve usare queste partite per capire cosa vuole essere la prossima stagione, più che per inseguire l’Europa. Vero che l’assenza di Palmer è un alibi, ma il Chelsea è stato inferiore anche in un primo tempo non completamente da buttare e nella ripresa è crollato, di testa dopo il primo gol e poi di fisico. Pochettino ha bisogno di tempo, ma umiliazioni come questa dell’Emirates non fanno che ridurre la pazienza di una tifoseria che confronta questa squadra con la grandezza del suo passato recente, non con quello che forse potrebbe diventare.

LA PARTITA — L’Arsenal sblocca al primo tentativo, con Trossard che già al 4’ fa centro su assist di Rice bucando Petrovic sul primo palo. I Gunners schiacciano il Chelsea, per lunghi tratti impotente, ma i Blues col passare dei minuti crescono, prendono un palo al 26’ su un tentativo di autogol di Gabriel ispirato da Jackson e riescono a non affondare pur rimanendo la squadra peggiore. L’1-0 da cui l’Arsenal comincia la ripresa dura solo al 52’, quando White raddoppia catturando una palla vagante e infilando Petrovic, che aveva già salvato i suoi due volte. Da lì il Chelsea crolla. E Havertz si scatena, con una doppietta tra il 57’ e 65’ che mette in ginocchio gli ospiti, a cui il colpo di k.o. arriva da White, che al 70’ sbaglia un assist al volo in area ma lo trasforma nel clamoroso pallonetto del 5-0. Quello che convince Arteta a fare quattro cambi perché il trionfo ormai è in cassaforte.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:33     Il Liverpool domina e strapazza il Fulham: agganciato l'Arsenal in vetta alla classifica - Serie A, calcio europeo e internazionale
Il Liverpool domina e strapazza il Fulham: agganciato l'Arsenal in vetta alla classifica
I Reds ritrovano il sorriso dopo l'eliminazione dall'Europa League. Alexander-Arnold apre le marcature, Castagne fa 1-1: Gravenberch e Jota chiudono la gara nella ripresa
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21 aprile 2024 LONDRA - Il Liverpool non molla. A Craven Cottage, sotto gli occhi curiosi di José Mourinho, i Reds danno un segnale alla Premier stendendo 3-1 il Fulham e raggiungendo l’Arsenal in vetta alla classifica, davanti al City che in questo weekend non ha giocato. La squadra di Klopp ha fatto quello che doveva fare: vincere e convincere. È evidente che l’1-0 di Bergamo, nonostante l’eliminazione dall’Europa League, abbia restituito al Liverpool la fiducia perduta nelle tre partite precedenti, quella che, oltre all’ultima avventura europea di Klopp, rischiava di far deragliare anche la corsa alla Premier. A 5 partite dalla fine, invece, i Reds hanno mostrato di non avere nessuna intenzione di mollare: Klopp ha fatto dei cambi, compreso tenere fuori Salah, ma la prestazione del suo Liverpool è stata comunque di alto livello. E ha portato quel successo che serviva per una corsa che prosegue mercoledì col derby in casa dell’Everton e sabato prossimo al London Stadium contro il West Ham, oggi crollato 5-2 col Palace.

LE CHIAVI — Liverpool da 7 in pagella: padrone del campo, incisivo in attacco, attento in difesa con la sola eccezione del gol del momentaneo 1-1, firmato da Castagne nel recupero del primo tempo col pizzico di fortuna che serve per trovarsi al posto giusto nel momento giusto dopo un rimpallo in area. La bravura dei Reds è stata anche quella di reagire. Nel primo tempo l’uomo chiave è stato Trent Alexander-Arnold: non solo per la splendida punizione del vantaggio al 32’, ma per la bravura con cui ha interpretato la posizione ibrida di difensore-centrocampista, affiancandosi a Endo in fase di impostazione e illuminando il gioco con la precisione dei suoi passaggi. Nella ripresa la differenza l’hanno fatta Gravenberch, motore a centrocampo e autore del 2-1, e Gakpo e Jota, schierati titolari e capaci di combinare per il gol del 3-1 subito prima che il portoghese venisse sostituito. Il Fulham, che non ha più nulla da chiedere alla sua stagione, ha opposto resistenza solo nel primo tempo, ma nella ripresa non ha retto il livello superiore della squadra di Klopp.

LA PARTITA — Liverpool da subito padrone del gioco, ma per accendere il match ci vuole una perla di Alexander-Arnold, una punizione telecomandata dal limite che al 32’ passa sopra la barriera e si trasforma nell’1-0. Il Fulham cresce e nel recupero trova il meritato pareggio con Castagne, che raccoglie un colpo di testa di Muniz respinto da Quansah. L’1-1 da cui comincia la ripresa dura solo fino al 53’, quando Gravenberch dal limite si inventa un tiro imparabile per il nuovo vantaggio Reds. Gli ospiti sono in completo controllo e trovano il meritato 3-1 al 72’, quando Jota lanciato sul filo del fuorigioco dall’ottimo Gakpo infila Leno. Klopp dopo il controllo Var che conferma che la posizione del portoghese era regolare fa 3 cambi, inserendo tra gli altri anche Salah. Il risultato non cambia più e il Liverpool ricorda alla Premier che non vuole mollare la corsa al titolo.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:31     L'Arsenal passa a Wolverhampton: sorpasso "virtuale" in vetta al City - Serie A, calcio europeo e internazionale
L'Arsenal passa a Wolverhampton: sorpasso "virtuale" in vetta al City
Con la squadra di Guardiola impegnata in FA Cup, i Gunners con le reti di Trossard e Odegaard vincono in casa dei Wolves e vanno a +1 sui Citizens
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20 aprile 2024 MILANO - Primo posto in beata solitudine, almeno per una notte. Dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano del Bayern, l’Arsenal si consola tornando momentaneamente in vetta alla classifica della Premier. I gol di Trossard e Odegaard stendono il Wolverhampton (2-0) e lanciano i Gunners a +3 sul Liverpool (in campo domani) e a +1 sul City, che però ha giocato una gara in meno.

TURNOVER GUNNERS — La squadra di Arteta sfida i Wolves con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle una delle settimane più dolorose della stagione: prima il ko interno contro l’Aston Villa, poi quello con i bavaresi di mercoledì. Rispetto al match di Champions, il tecnico dei Gunners sceglie una formazione più offensiva: fuori Jorginho e dentro Trossard, con Havertz che scala sulla linea dei centrocampisti e Gabriel Jesus chiamato a muoversi da falso nueve. Al Molineux Stadium, tuttavia, non si vede il miglior Arsenal della stagione: Odegaard e compagni rischiano qualcosa in difesa e creano poche occasioni da gol. L’Arsenal si affaccia nell’area avversaria con due tiri imprecisi di Rice, il Wolverhampton sfiora il gol grazie a un regalo dell’ex Spezia Kiwior: stop sbagliato del polacco e palla rubata da Joao Gomes, che calcia bene ma non coglie impreparato Raya, bravo a deviare la conclusione sul palo esterno.

TROSSARD APRE, ODEGAARD CHIUDE — La prima, vera occasione da gol arriva un attimo prima dell’intervallo, quando Gabriel Jesus raccoglie un pallone in area e, resistendo alle sportellate di Doherty, scarica a rimorchio per Trossard. Il belga non colpisce benissimo ma il suo destro finisce sotto al sette. Nonostante i numerosi assenti per infortunio – Cunha, Semedo e Pedro Neto su tutti -, i Wolves non si scompongono e, nella ripresa, continuano a concedere pochissimo. L’Arsenal gestisce l’1-0 e cerca timidamente il raddoppio affidandosi alle verticalizzazioni di Odegaard e alle sgasate di Saka sulla destra. Il bello della partita si vede durante il recupero: Jose Sa para su Martinelli dopo un’ottima azione degli ospiti, poi si fa beffare al 95’ da Odegaard, che insacca da posizione defilata. Il 2-0 del capitano chiude i conti e, soprattutto, riporta entusiasmo in casa Gunners in vista della volata finale.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:28     Scatto Real: vince il Clasico al 91' con Bellingham e ipoteca la Liga. Barça, delusione enorme - Serie A, calcio europeo e internazionale
Scatto Real: vince il Clasico al 91' con Bellingham e ipoteca la Liga. Barça, delusione enorme
Blaugrana due volte avanti (e vicini a riaprire il campionato) con Christensen e Lopez, Ancelotti la riprende due volte col rigore di Vinicius e Lucas Vazquez e poi completa il ribaltone grazie al fenomeno inglese. Per i catalani anche l'amarezza del gol fantasma di Yamal
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21 aprile 2024 MADRID (SPA) - Il Barça ha cercato le chiavi per riaprire la Liga, le ha trovate due volte, il Real Madrid se l’è riprese e alla fine le ha spezzate insieme ai sogni di rimonta dei catalani. Al Bernabeu il Clásico numero 257 è finito 3-2 e il risultato lascia il Madrid a +11 sul Barcellona a 6 giornate dalla fine. La Liga numero 36 del Real, e la seconda in Spagna di Ancelotti, che non ha mai raddoppiato un titolo nazionale tra Italia, Germania, Francia e Inghilterra, sono ormai solo una questione di tempo. Barça due volte in vantaggio e trafitto al 91’ da Jude Bellingham, che aveva già deciso, sempre al 90’ il Clásico dell’andata. Per il Barça prosegue la settimana nera, dopo l’eliminazione dalla Champions col Psg, per il Madrid è sempre festa.

LE SCELTE — Esigenze diverse: Xavi ha fatto un solo cambio rispetto alla sconfitta col Psg in Champions, Christensen (squalificato in Europa) per Pedri, Carlo 3, con la difesa rivoluzionata: da Carvajal Rudiger, Nacho e Mendy a Lucas Vazquez, Tchouameni, Rudiger e Camavinga, che lascia il suo posto in mezzo al campo a Modric e sarà torturato da Lamine Yamal, 21 anni e 307 giorni più giovane del croato. Record di distanza anagrafica tra i titolari di un Clásico.

BOTTA E RISPOSTA — Pronti via e il Madrid va sotto. Al City mercoledì non erano bastati 18 calci d’angolo per trovare la via della rete, il Barça passa al primo tentativo: batte Raphinha e di testa Christensen salta più alto di Kroos e brucia il colpevole Lunin. Vinicius ha avuto l’occasione del pari all’8’, ma l’ha trovato 10 minuto dopo su rigore. Penalty fischiato per un fallo di Cubarsì su Lucas Vazquez lanciato da un errore assurdo di Cancelo, già pessimo col Psg. Ter Stegen battuto in Liga dopo 601’.

GOL FANTASMA — Al 28’ il momento chiave: altro angolo di Raphinha, altro pericolo del Barça, tocco di Lamine Yamal e palla che entra. O no. Impossibile dirlo, e visto che in Spagna non c’è la Goal Line Technology in sala Var non sono sicuri e preferiscono non dare il gol. Effettivamente nessuna telecamera riesce a chiarire se la palla abbia superato interamente la linea. Per la Liga, figuraccia mondiale nella sua partita più importante.

ROTTO DE JONG — Barça pieno di dubbi, e nel recupero del primo tempo privato di Frenkie de Jong, che in un contrasto con Valverde si è fatto parecchio male alla caviglia destra, uscendo in barella. Xavi ha messo Pedri sprecando una finestra di cambi, e poi nell’intervallo Fermin per Christensen, cambiando due terzi del suo centrocampo.

NUOVO BOTTA E RISPOSTA — E poi anche due terzi dell’attacco: resta l’ottimo Lamine Yamal, fuori Raphinha e Lewandowski per Joao Felix e Ferran Torrres. E i cambi funzionano: tiro dell’imprendibile Lamine, finta di Ferran, parata di Lunin e Fermin rapido al rimbalzo per la seconda volta nella serata (69’). Vantaggio che dura una manciata di minuti, perché Vinicius da sinistra serve l’accorrente Lucas Vazquez, trascurato dai Joao portoghesi e bravo a firmare il secondo pari del Madrid (73’).

VINICIUS NERVOSO — Vinicius ha avuto la palla del 3-2 ma è stato fermato da una grande parata di Ter Stegen, e poi ha lasciato il posto a Joselu. Sostituzione che non è piaciuta al brasiliano, che ha chiesto spiegazioni ad Ancelotti in maniera plateale, con l’italiano che ha sottolineato la sua autorità. Il Barça ha cercato il terzo gol, e ha finito per prenderlo: grande azione di Brahim scarico per il ragazzo buono per tutti i ruoli e le occasioni, Lucas Vazquez, che da destra ha pescato Bellingham sul secondo palo. Gol e il Bernabeu che canta ‘Hey Jude’, colonna sonora di questa ennesima Liga del Madrid. Per il ventenne inglese 17 gol e lotta per il Pichichi con Dovbyk. Per Xavi, terza sconfitta nelle tre sfide stagionali col Madrid e un addio triste.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:24     Bayern travolgente, 5-1 a Berlino. Terza vittoria di fila e 2° posto consolidato - Serie A, calcio europeo e internazionale
Bayern travolgente, 5-1 a Berlino. Terza vittoria di fila e 2° posto consolidato
Doppietta di Muller nel largo successo in casa dell'Union, che ora rischia grosso, a +3 sul Mainz terzultimo ma con una gara in meno
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20 aprile 2024 MILANO - Un po' di continuità. Il Bayern Monaco vince 5-1 a Berlino e ottiene la terza vittoria di fila. Prima di questa striscia aveva pareggiato l'andata dei quarti di finale di Champions League e perso con Borussia Dortmund e Heidenheim in campionato. Contro l'Union hanno segnato Goretzka (29'), Kane (45'), Müller (53' e 66') e Tel (62'). Il francese classe 2005 è alla terza da titolare in campionato, e già al sesto gol. Inutile nel finale la rete di Vertessen. I berlinesi hanno solo 3 punti di vantaggio sul Mainz terzultimo, che ha pure una partita in meno. Il Bayern si conferma invece al secondo posto.

LA GARA — Tuchel mischia un po' le carte, con Choupo-Moting, Tel, Pavlovic e Kim schierati dal primo minuto. I bavaresi, rispetto alle ultime settimane, sembrano molto più determinati e, di minuto in minuto, riescono a schiacciare sempre di più i padroni di casa nella propria metà campo. In tutto il primo tempo l'Union si fa vedere solo con un tiro da fuori di Tousart e uno di Gosens, ma niente che impensierisca Neuer. Il Bayern invece è propositivo e cinico, anche se a sbloccare la partita ci mette un po': al 29' è Tel a servire un bel pallone in area, sul quale Müller è bravo a fare il velo favorendo così Gotetzka che di destro trova l'angolino. Al 45' arriva anche il 2-0: su punizione è Kane a trovare un buco nella barriera e a sorprendere Ronnow.

LA RIPRESA — Nel secondo tempo Müller appare immarcabile: al 53' è Choupo-Moting a liberarsi di Trimmel e a trovare il vice-capitano in area che realizza facilmente il 3-0. Da lì il Bayern dilaga: Tel, lanciato da Kane, fa 4-0 al 62', pochi minuti dopo è Müller, di testa (non la specialità della casa) a fissare il risultato sul 5-0. Ronnow se la prende con i compagni, anche perché in caso di arrivo a pari punti con i terzultimi a definire la classifica sarebbe la differenza reti e cali di concentrazione del genere, da una squadra obbligata a lottare fino alla fine, sono inaccettabili. Nel finale è Vertesse, su assist di Gosens, a realizzare il gol della bandiera, interrompendo un digiuno offensivo che durava da tre partite. Il Bayern, invece, si sta ricostruendo un passo dopo l'altro, la fiducia che serve per affrontare il Real Madrid in semifinale di Champions.

<le ALTRE — Sconfitta pesantissima per il Colonia (penultimo), battuto 2-0 in casa dal Darmstadt ultimo. La retrocessione, a questo punto, sarà difficile da evitare. Il Wolfsburg batte 1-0 il Bochum nello scontro diretto. In caso di vittoria del Mainz nel posticipo il Bochum scivolerebbe al terzultimo posto. Spettacolo fra Hoffenheim e Borussia Moenchengladbach: finisce 4-3. Il Lipsia vince 2-1 in casa dell'Heidenheim e resta quarto.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:20     Poker Psg al Lorient, ma il Monaco batte il Lilla e posticipa la festa di Mbappé - Serie A, calcio europeo e internazionale
Poker Psg al Lorient, ma il Monaco batte il Lilla e posticipa la festa di Mbappé
Quattro a uno della squadra di Luis Enrique, doppiette di Kylian e Dembélé. Il successo dei monegaschi fa slittare la conquista del titolo
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24 aprile 2024 (modifica alle 23:56) - PARIGI (FRA) - Il suo, il Psg l'ha fatto. Vittoria a Lorient per 4-1 per ipotecare il dodicesimo titolo. Adesso però serve la spintarella del Lilla che deve impedire il successo del Monaco, secondo: squadre in campo ora. In ogni caso, il campionato potrebbe essere archiviato sabato, magari pure con una sconfitta con il Le Havre, se il Monaco, fatto il pieno stasera, non vincesse a Lione. Insomma, è solo una questione di giorni. Nel frattempo, la squadra di Luis Enrique si è avvicinata al traguardo con doppiette di Dembélé e di Mbappé.

SFOGO — In avvio, la squadra di Luis Enrique, con Mbappé capitano, lascia il Lorient sfogarsi nel primo quarto d'ora. E i bretoni, reduci da tre sconfitte di fila, si dilettano nel possesso, palla a terra, come spesso la scorsa stagione quando finirono decimi. Quest'anno è andato tutto storto. Come stasera, visto che dopo un diagonale insidioso di Kari sul fondo (12'), il Psg ha sbloccato con Dembélé. A servirlo Mayulu, un 2006 come Zague. Poi l'ex blaugrana si accentra da destra e infila nell'angolino lontano (19'). E tre gol di fila non li faceva dal settembre 2018. Tempo tre minuti, arriva il bis. Con Mbappé alla regia che apre sulla sinistra a Mendes da cui riceve per una deviazione fortunosa (22').

ASSIST — Il Lorient non abdica, ma Donnarumma chiude sul colpo di testa ravvicinato dell'ex collega rossonero Bakayoko (30'). Gli risponde Dembélé, direttamente dal corner, che finisce sull'esterno alto della rete. L'avvio di ripresa è simile a quello del primo tempo per il Lorient, che subisce però di nuovo la legge del Psg al 15', sempre con il solito duo: Mbappé serve da sinistra, Dembélé chiude in rete. Arriva il gol bandiera di Bamba (28'), ma ogni speranza viene spenta dal destro piazzato di Mbappé allo scadere (45'), per il 43/o sigillo in altrettante presenze. Adesso palla al Lilla, per l'assist scudetto.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:18     È una Dea meravigliosa: segna, soffre, poi batte 4-1 la Fiorentina. La finale è Atalanta-Juve - Serie A, calcio europeo e internazionale
È una Dea meravigliosa: segna, soffre, poi batte 4-1 la Fiorentina. La finale è Atalanta-Juve
Gara ricca di emozioni. Solo a tempo scaduto coi gol di Lookman e Pasalic, i bergamaschi piegano i viola, in dieci per quasi tutta la ripresa per il rosso a Milenkovic. Gli altri gol di Koopmeiners, pari di Martinez Quarta e 2-1 di Scamacca (con una splendida mezza rovesciata)
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24 aprile 2024 MILANO - Sarà Juventus-Atalanta la finale che si disputerà mercoledì 15 maggio all'Olimpico di Roma. Splendida partita tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto. L'Atalanta vince 4-1 a spese di una Fiorentina in 10 per quasi tutta la ripresa a causa del rosso a Milenkovic eppure in grado di pareggiare con Martinez Quarta il gol di Koopmeiners. Di Scamacca il bellissimo 2-1 in rovesciata. Le reti decisive in pieno recupero portano la firma di Lookman (con brivido Var) e Pasalic.

PRIMO TEMPO — L’Atalanta in avvio subisce l’iniziativa della Fiorentina, che recupera Bonaventura e Belotti nel consueto 4-2-3-1. E sono proprio loro due a impegnare Carnesecchi. La squadra di Gasperini, con Scamacca e De Ketelaere davanti a Koopmeiners, passa in vantaggio al primo affondo. Un rimpallo su Mandragora favorisce il centrocampista olandese che s’incunea e dal limite di sinistro in diagonale batte Terracciano (8’). Ristabilita la parità rispetto all'1-0 viola all’andata, la squadra di casa lascia di nuovo il pallino del gioco agli ospiti, che non pungono. Ma subiscono il raddoppio di Scamacca (13’), annullato per intervento della Var a causa del fallo di Koopmeiners su Beltran all’origine dell’azione. L’iniziativa è dei viola, ma l’Atalanta è pericolosa ogni volta che attacca. De Ketelaere serve Koopmeiners in area: l'olandese si gira e tira di destro, ma Terracciano respinge. Il belga, servito da Scamacca, poco dopo la mezz’ora, sfiora il palo con un sinistro dal limite. In mezzo, c’è un contatto sospetto: Carnesecchi in uscita alta pesta il piede di Nico Gonzalez in area, ma la Var, stavolta non interviene. Un tiro alto da buona posizione di Ruggeri su cross basso dalla destra di Zappacosta chiude una prima parte di gara che vede anche Carnesecchi bloccare una conclusione debole di Bonaventura. Il giallo (ingenuo) per Mandragora, diffidato…

RIPRESA — Si ricomincia ed è l'Atalanta a giocare meglio e ad avere la prima occasione per il raddoppio. Cross da destra di Zappacosta e Ruggeri da due passi colpisce di testa a lato (49'). Quattro minuti più tardi Milenkovic viene espulso per fallo su De Ketelaere lanciato a rete. Italiano rinuncia a Belotti per Martinez Quarta, mentre la punizione di Scamacca dal limite viene deviata in angolo dalla barriera. Poco dopo, i viola sostituiscono anche Beltran con Duncan. L'Atalanta si avventa ma non si rende pericolosa. Sono invece i viola a pareggiare con il neo entrato Martinez Quarta (68') che schiaccia in rete di testa un cross di Biraghi da fermo. Gasperini toglie Kolasinac ed Ederson per Pasalic e Lookman, poi Zappacosta, dentro Miranchuk. E al 75' torna in vantaggio. Cross da sinistra, sponda di De Ketelaere di testa e rovesciata volante e vincente di Scamacca. Lo spettro dei supplementari torna a farsi reale. Scamacca (diffidato) si fa ammonire e salterà la finale con la Juventus. Al 95' è ancora lui a servire Lookman, il cui gol viene convalidato dopo l'intervento della Var. Esplode lo stadio di casa, poi Pasalic, al 99' sigilla risultato (4-1) e qualificazione.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:15     Coppa Italia, finale: Juventus - Atalanta: le anticipazioni - Juventus Football Club
Koopmeiners aspetta la Juve, con la Premier sullo sfondo. E intanto Allegri studia come fermarlo
L'ultimo atto della Coppa Italia vedrà fronteggiarsi la squadra di Allegri e l'Atalanta dell'olandese, poi però entrerà nel vivo la trattativa
26 aprile 2024 MILANO - Prima di ritrovarsi attorno al tavolo di una trattativa annunciata, la Juve e Koopmeiners si contenderanno l’ultimo trofeo della stagione: con le stesse ambizioni di vincerlo. La Coppa Italia consentirebbe ai bianconeri di interrompere il digiuno di trofei nelle ultime due stagioni, l’Atalanta in realtà è ancora in corsa pure in Europa League e potrebbe chiudere in bellezza l’ennesima stagione esaltante. Subito dopo, il centrocampista olandese e gli uomini della Continassa si ritroveranno allo stesso tavolo per un’intesa che dovrebbe materializzare il primo colpo dell’estate juventina: a conti fatti, probabilmente anche l’unico investimento importante.

AFFARE ESTIVO — Koopmeiners è in cima alla lista di Giuntoli da diversi mesi, senza una reale alternativa per la sintesi delle qualità che sta cercando la Juve. Il dirigente si è mosso in tempo e avrebbe anche scalato in fretta le gerarchie di gradimento del calciatore: ci sono, infatti, anche club della Premier League, ma tutto lascia presagire il matrimonio tra Koopmeiners e la Juve, su spinta del diretto interessato. Non sarebbe solo una questione economica, a quanto pare: seppur la Juve dovrà accontentare le pretese dell’Atalanta, che avanza una richiesta attorno ai 40-45 milioni. Pare il calciatore veda nella Juve la tappa giusta per il suo percorso di crescita, tenendo una finestra aperta sulla Premier League per il futuro.

COPPA ITALIA — Per la Juve l’operazione da intavolare sarà una questione estiva, sul campo bisognerà invece badare a Koopmeiners in finale di Coppa Italia: e sarà evidentemente l’osservato speciale all’Olimpico, il prossimo 15 maggio, dal momento che l’olandese è l’uomo più pericoloso dell’Atalanta. Nelle ultime occasioni, il tentativo bianconero di arginare Koopmeiners è andato male: stavolta non ci sarà Locatelli, squalificato come Scamacca, e bisognerà trovare una soluzione differente. Allegri potrebbe affidare l’olandese a un duello con Rabiot: il centrocampista dell’Atalanta, tra l’altro, potrebbe prenderne l’eredità il prossimo anno, o giocarci insieme. La sfida avrebbe contorni interessanti, ma è ancora tutta da studiare.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:13     Pronto per il 10 ma non per una maglia da titolare: la Juve e il cortocircuito Yildiz - Juventus Football Club
Pronto per il 10 ma non per una maglia da titolare: la Juve e il cortocircuito Yildiz
Il club è pronto a consegnare al turco un simbolo pesante e le chiavi del futuro. Ma in campo la musica è diversa: Allegri non lo sceglie dall'inizio da metà febbraio, nonostante lui negli spezzoni sia tornato a brillare
25 aprile 2024 MILANO - In scia nientemeno che a Del Piero e Baggio, a Dybala e Tevez, per non dire Platini, vedere la maglia numero 10 della Juventus calata sulle spalle di Kenan Yildiz è solo questione di tempo. Quello necessario per arrivare a fine stagione, salutare Paul Pogba e ufficializzare il passaggio di consegne. Apparentemente naturale per i numeri che fa vedere in campo. Ma un salto triplo per un giocatore che ancora a dicembre bagnava i piedi sui campi della Serie C con la Next Gen. E un salto triplo per un giocatore ritenuto all’altezza di una maglia così pesante, la futura numero 10 della Juventus, ma a oggi non ancora di una maglia da titolare.

TITOLARE — Il conto aggiornato racconta che Yildiz non viene scelto dall’inizio da Allegri da ormai più di due mesi: alla prossima occasione, sabato contro il Milan, saranno già passati 70 giorni dall’ultima volta, la trasferta a Verona di metà febbraio. Le precedenti partite da titolare erano stati nientemeno che il debutto alla Scala del calcio contro l’Inter e prima ancora a Lecce, che fu l’ultimo successo prima della crisi. Per dire che nel frattempo si è persa anche la Juve, mentre il turco è stato relegato a spezzoni di partita quando ogni ipotesi di convivenza con Chiesa si è ridotta alla scelta chiara di preferirgli l’azzurro, mettendoli insieme nove volte in tutta la stagione ma solo una volta per più di un quarto d’ora, nell’ultima di campionato col Cagliari.

QUANDO ENTRA — Nel frattempo Yildiz è passato per i normali dolori di crescita di un 18enne, dallo scotto del noviziato nelle scelte e nelle gerarchie interne, da un calo fisiologico, ma poi si è ritrovato: è tornato a crescere e a far vedere i lampi di classe pure entrando in corsa. Anche contro la Lazio il gol decisivo è arrivato con il passaggio al tridente dopo il suo ingresso. Se succede una volta è un caso, ma è cronaca ricordare che anche a Cagliari la rimonta dallo 0-2 era arrivata con lui e altri due (ma anche tre) attaccanti in campo insieme. Con la Fiorentina aveva riacceso nel finale una squadra spenta nella difesa del risultato, col Napoli e il Genoa pure anche se con minor fortuna. E’ tornato ad accendere il gioco, ma non da titolare.

IL FUTURO — “Abbiamo tanti ragazzi bravi. Con Kenan il futuro lo abbiamo pianificato quest’estate, con un contratto quadriennale - ha detto di lui il direttore tecnico Cristiano Giuntoli nel prepartita della partita con la Lazio -. È un ragazzo sul quale puntiamo, vogliamo farlo crescere con calma senza troppe pressioni come gli altri giovani. La Juve del futuro arriverà con calma, ci vuole pazienza”. Come per dire: tutto sotto controllo. Inevitabile aspettarsi che in parallelo con la maglia numero 10 aumentino anche le responsabilità in campo e nelle gerarchie. Sicuramente come volto del futuro, già designato, ma inevitabilmente anche come il perno, o comunque un punto fermo, attorno a cui immaginare il nuovo ciclo tecnico.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:11     In campo altro errore decisivo, negli annali a -1 dal record di Nedved: il paradosso Alex Sandro - Juventus Football Club
In campo altro errore decisivo, negli annali a -1 dal record di Nedved: il paradosso Alex Sandro
Il brasiliano sta per diventare lo straniero più presente nella storia della Juventus. Primato offuscato dal rendimento: il passaggio a vuoto sul primo gol della Lazio arriva in scia agli errori decisivi già con Udinese, Napoli e Bologna che sono già costati molto alla stagione bianconera
25 aprile 2024 MILANO - Traballante per tutta la sera con la Lazio, in verità in buona compagnia con i compagni di reparto, sulle spalle di Alex Sandro grava la responsabilità del primo gol subìto da Castellanos che ha aperto le acque, mettendo in salita la serata e a repentaglio la qualificazione alla finale di Coppa Italia nonostante l’ampia dote dell’andata. Il tutto mentre il brasiliano, lentamente ma inesorabilmente, avanza nei libri di storia della Juventus. Proseguendo la sua cavalcata in questo finale di stagione per diventare lo straniero con più presenze nella storia della Signora. Potenzialmente già nel giro di una decina di giorni, prima occasione la partita di inizio maggio sempre all’Olimpico ma contro la Roma in campionato.

IL CONFRONTO CON NEDVED — A oggi, dopo la partita da titolare di Coppa Italia contro la Lazio, Alex Sandro è a -1 dalle 327 presenze in maglia bianconera di Pavel Nedved, uomo che alla Juventus ha giocato per otto stagioni durante le quali si è fatto carico anche della discesa in Serie B, nel 2006, dopo aver vinto anche un Pallone d’Oro, nel 2003, vincendo lungo il percorso due scudetti (2002 e 2003), più quello revocato nel 2006. Poi dopo la carriera da giocatore il ceco ne ha avuta una importante anche da dirigente, vicepresidente del club bianconero dal 2015 al 2022, stagioni peraltro coincise per più di metà con la presenza in panchina di Allegri: convivenza di cui si tramandano indubbiamente più le divergenze che le convergenze. Ecco, Alex Sandro sta per superarlo, rimuovendo il nome di Nedved dalla vetta di quella classifica per scrivere il proprio.

LE PRESENZE DI ALEX SANDRO — Le prestazioni, così come la presenza di alternative di valore come Rugani, non hanno impedito ad Alex Sandro di mettere insieme fin qui in stagione 25 partite giocate nonostante tre diversi stop di natura fisica. Comunque meno delle ben 37 che l’anno scorso, nel nuovo ruolo nella difesa a tre dopo una vita da uomo di fascia, gli sono valse il rinnovo automatico del contratto che era in scadenza al giugno scorso e che avrebbe liberato il libro paga della Juve da un ingaggio (superiore ai 6 milioni) che viene dopo solo quelli di Vlahovic e Rabiot, grossomodo al livello di quello di Szczesny, sicuramente fuori scala per i parametri di oggi e ancora più indubbiamente per le sue prestazioni attuali.

GLI ERRORI DI ALEX SANDRO — Prima delle colpe con la Lazio, della stagione di Alex Sandro si ricorda il disimpegno errato che ha messo sui piedi di Giannetti il gol con cui l’Udinese ha violato lo Stadium, forse il più grande passo falso della stagione, che ufficializzò la crisi aperta con Empoli e Inter. Quel giorno, come ieri, Alex Sandro era titolare, e lo è stato sette volte più ieri in Coppa Italia, perché da titolare aveva iniziato la stagione. Senonché - altra immagine rimasta negli occhi - già alla seconda giornata ebbe responsabilità gravi quando col Bologna fu lui ad aprire il buco in cui Ferguson trovò la rete del vantaggio rossoblù, unica gara non vinta delle prime quattro stagionali. Per non dimenticare la partita di Napoli, l’ultima che Alex Sandro aveva giocato da titolare, decisa nel finale dal gol di Raspadori che si era fiondato sul rigore respinto da Szczesny scappando al brasiliano e seminandolo a una velocità tripla. Di fronte Alex Sandro ha ancora sei partite da poter giocare, cinque di campionato più la finale di Roma. Dall’alto di quota 326 presenze, gliene bastano due per superare Nedved e prendersi quel primato.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:09     Cinque milioni subito e altri 12 possono arrivare: Juve, quanto vale la qualificazione in finale - Juventus Football Club
Cinque milioni subito e altri 12 possono arrivare: Juve, quanto vale la qualificazione in finale
Non solo i premi maturati fin qui e i 2,6 milioni aggiuntivi in caso di vittoria della Coppa Italia, una boccata d'ossigeno arriva anche dalla Supercoppa a cui i bianconeri si sono qualificati, che può portare ancora fino a 8 milioni
24 aprile 2024 TORINO - Non c’è solo l’opportunità di conquistare un trofeo per interrompere un digiuno che dura ormai da due stagioni, per la Juve l’accesso in finale di Coppa Italia è anche un ricavo economico con ricaduta doppia, per questa e per la prossima stagione. Il successo in semifinale matura subito un credito di un milione e 700 mila euro, che si aggiunge agli 850 mila euro incassate per la vittoria ai quarti e alle 400 mila per il precedente successo agli ottavi. Il percorso stagionale in Coppa Italia per la Juve si chiuderà nella peggiore ipotesi con 5 milioni complessivi, dal momento che la finalista perdente incasserà 2 milioni: il mirino bianconero, ovviamente, punta i 4,6 milioni che spettano a chi solleverà il trofeo.

SUPERCOPPA ITALIANA 2025 — La finale di Coppa Italia, indicata recentemente dall’a.d. Maurizio Scanavino come uno dei due obiettivi da centrare in questo finale di stagione (l’altro è la qualificazione alla prossima Champions League), concede alla Juve il pass per la prossima Supercoppa italiana, che si giocherà ancora col format della Final Four. Se venissero confermati i premi di quest’anno (com’è probabile), la sola partecipazione alla semifinale (senza accesso in finale) vale un milione e 600 mila euro. Più interessante l’introito per la squadra che vince il trofeo, che accede al massimo premio di 8 milioni. Mentre la finalista perdente incassa 5 milioni. A conti fatti, insomma, l’accesso in finale di Coppa Italia può ancora fruttare alla Juve da un minimo di 3,6 milioni a un massimo di 12,6.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:07     Chiesa, la Juve ha fretta: rinnovo o cessione. Federico aspetta di conoscere il futuro di Allegri - Juventus Football Club
Chiesa, la Juve ha fretta: rinnovo o cessione. Federico aspetta di conoscere il futuro di Allegri
L'esterno ha un accordo che scade nel 2025 e la società non vuol rischiare di perdere l'investimento fatto. Il giocatore vuole di conoscere il progetto tecnico del prossimo anno
24 aprile 2024 MILANO - Ora la Juve ha fretta. Vuole blindare l’investimento fatto su Chiesa e ha bisogno di certezze, sin da subito. La qualificazione alla prossima Champions League farà scattare il semaforo verde, anche se il calciatore - che ha un buon rapporto con la dirigenza, decisamente meno con Allegri - vorrebbe conoscere pure il nuovo progetto tecnico, prima di sbilanciarsi sul proprio futuro. L’appuntamento tra le parti è per fine stagione, di fatto siamo dentro l’ultimo mese che dovrà portare alla fumata bianca per il prolungamento o alla decisione di separarsi un anno prima dalla naturale scadenza del contratto. Il countdown è già cominciato.

INVESTIMENTO — La Juve non può permettersi di tenere Chiesa con il contratto in scadenza al 2025, avendo investito per lui 60 milioni complessivi tra prestito (10), riscatto (40) e bonus (10). L’attaccante valuterebbe la cessione solo per un’offerta monstre dalla Premier League, ma non è mai arrivato a un punto di rottura con la società: il problema - semmai - è relativo alla parte tecnica, dal momento che nell’attuale scacchiere bianconero non ha una collocazione che gli permette di esprimere al meglio le sue qualità di attaccante esterno. Allegri l’estate scorsa ha provato a cucirgli addosso un ruolo da seconda punta, ma Chiesa non è riuscito ad adeguarsi e sul lungo periodo non ha reso come avrebbe sperato l’allenatore.

OPPORTUNITÀ — Il rapporto tra Chiesa e Allegri è centrale nelle valutazioni del calciatore, che avanza anche una certa richiesta d’ingaggio (vorrebbe migliorarlo) ma non ne fa prettamente una questione economica: la Juve vorrebbe trattenerlo a cifre contenute (o con lo stesso stipendio), rimanendo coerente col progetto di ridimensionamento dei costi che sta adottando da un paio d’anni per riequilibrare i conti a bilancio. L’attaccante bada soprattutto al progetto: é un classe 1997 e ritiene fondamentale la partecipazione alla prossima Champions League, così come alla Juve avrebbe anche l’opportunità di giocare da protagonista il Mondiale per Club 2025. Tutto questo porta all’ascolto e alla disponibilità al dialogo sul tavolo della trattativa.

RINNOVO — L’intesa più facile, e probabilmente più funzionale per alleggerire la pressione sulla discussione del rinnovo, potrebbe portare a un prolungamento breve: un anno di contratto in più per riprendere la discussione tra le parti in tempi più maturi, sia per il club sia per il giocatore. Quest’ultimo infatti potrebbe esprimersi meglio con un altro allenatore (la separazione tra Allegri e la Juve a fine stagione è probabile, non ancora certa) e il club terrebbe gli equilibri intatti fino a valutazioni più oggettive, considerato che il percorso in bianconero di Chiesa è stato condizionato fin troppo anche dall’infortunio. Intanto il conto alla rovescia è già partito: meno di un mese e la società deciderà se trattenere il giocatore o lasciarlo andare.
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