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Posts written by Frank Baresi

view post Posted: 30/4/2024, 12:28     Milan, tifo in rivolta: no a Lopetegui. Il Diavolo frena e riapre il casting - AC Milan
Milan, tifo in rivolta: no a Lopetegui. Il Diavolo frena e riapre il casting
Petizioni online e social scatenati con il #Nopetegui. Il club di Cardinale ascolta la voce della piazza. E ora cerca un nuovo tecnico
30 aprile 2024 MILANO - Retweet dopo retweet il #Nopetegui è arrivato a Casa Milan: un’onda popolare che ha travolto i piani rossoneri. Un’onda altissima: la petizione online lanciata da una community di tifosi milanisti, MilanZone, ha avuto diecimila adesioni in meno di 48 ore. L’hashtag è rimasto a lungo in tendenza e sempre sui social è nata l’idea di togliere il “segui” agli account ufficiali del club. Ad alimentare la tempesta la posizione ufficiale della Curva Sud con l’invito a rilanciare subito le ambizioni di squadra. In più l’ipotesi che il malumore del tifo organizzato portasse a qualche forma di protesta nelle prossime partite a San Siro, già da domenica contro il Genoa. Così l’ipotesi Lopetegui al Milan è già definitivamente naufragata.

INCONTRI — L’ex c.t. della Spagna era il prescelto: Cardinale era pronto ad assumerlo. A convincere proprietà e dirigenza era stato il curriculum di Lopetegui: esperienza internazionale nei top club, l’abilità nel coltivare il talento dei giovani fino a lanciarli nel grande calcio. Ma anche uno stile professionale e umano in linea con il profilo ideale tratteggiato dal club. I primi contatti risalgono al dicembre scorso, dopo il pareggio rossonero in casa della Salernitana. Milan in crisi di gioco, pochi risultati e tanti infortuni. L’ultimo incontro pochi giorni fa, quando era stata definitiva una bozza di contratto: triennale a quattro milioni a stagione, l’idea di un progetto duraturo e di successo. Qualche settimana di attesa e il Milan sarebbe ripartito con Lopetegui, una volta giunto a destinazione con Pioli. All’allenatore dello scudetto va la stima del club, motivo per cui ogni indiscrezione sul futuro era stata smentita nel dopo gara di Torino dall’a.d. Furlani.

LE REAZIONI — Al partito anti Lopetegui si erano già iscritti in migliaia: l’idea comune che l’ex Real non fosse all’altezza delle aspettative. Il video dello svenimento in diretta televisiva diventato un meme virale, la corrente moderata si limitava agli sfottò, l’ala estremista a critiche pesanti. Ingenerose o meno: Lopetegui ha vinto l’Europa League con il Siviglia, i titoli giovanili con le selezioni spagnole fino a meritarsi la nazionale maggiore. Con la Spagna una sequenza di sedici vittorie e quattro pareggi per condurre la squadra al mondiale 2018 in Russia. La federazione decise di licenzialo prima dell’inizio del torneo per via di un accordo già firmato con il Real e annunciato da Florentino Perez. A Madrid Lopetegui è durato quattro mesi prima dell’esonero. Un’esperienza già vissuta al Rayo Vallecano e al Porto, e che vivrà più tardi anche al Siviglia. Il lavoro al Wolverhampton 2022-2023, si è interrotto con la risoluzione del contratto per via di divergenze legate al mercato e ai problemi finanziari del club. Più che ai successi lontani con i ragazzi della Spagna o ai più recenti con il Siviglia, i tifosi guardano ai flop nei grandi club europei. E Il Milan che deve rilanciarsi ha bisogno di certezze.

SENTIMENTI — Il club ascolta la voce della piazza: non si farà condizionare, o a maggior ragione imporre, in altre scelte. Rispetta i sentimenti dei tifosi, specie in un momento di sconforto diffuso. Nonostante i risultati del finale di stagione San Siro è stato sold out, con una spinta che non si è mai esaurita. La società si vanta di avere i tifosi migliori del mondo, tanto da coinvolgerli in numerose iniziative. La loro presa di posizione, così netta, non può essere inascoltata.

PROFILO — Il secondo casting riaprirà a breve, anche se il club vuole riflettere con calma. Ha tracciato un identikit – tecnico capace di valorizzare i giovani, con esperienza internazionale, collaborativo nelle scelte – ora cerca il profilo che combaci perfettamente. Compreso il contro economico: lo stipendio del prossimo allenatore non dovrà uscire dalle linee guida del club. Nel frattempo Pioli arriverà a fine stagione già sicuro della quarta qualificazione consecutiva in Champions. A maggio scorso giocava la semifinale della coppa dei campioni, un anno prima diventava campione d’Italia. Pensare che era stato accolto con il #Pioliout.
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view post Posted: 30/4/2024, 12:25     Il Milan non vince più. Soffre, rimonta e poi si butta via: pari Genoa nel finale - AC Milan
Il Milan perde Maignan e Loftus-Cheek: lesioni muscolari di basso grado per entrambi
Problemi fisici per i due titolari, che salteranno la sfida con il Genoa di domenica 5 maggio. Il francese non era sceso in campo con la Juve, mentre l'ex Chelsea è stato sostituito
29 aprile 2024 MILANO - Il Milan dovrà fare a meno di Mike Maignan e Ruben Loftus-Cheek, almeno per la sfida col Genoa di domenica prossima. I due titolari, dopo gli esami effettuati, hanno riportato due infortuni muscolari. Il portiere ha subito una lesione di basso grado del lungo adduttore destro, mentre l'inglese - uscito acciacciato contro la Juve nella ripresa - ha riportato una lesione di basso grado al muscolo del bicipite femorale destro. Entrambi verranno rivalutati la settimana prossima.

COL GENOA — Contro il Genoa, tra i pali, giocherà nuovamente Sportiello, reduce dalla buona prova contro la Juve e dal clean sheet conquistato, mentre al posto di Loftus possibili varie soluzioni: Chukwueze a destra, Leao a sinistra e Pulisic sulla trequarti, oppure Bennacer più avanzato e il tandem Reijnders-Adli a centrocampo.
gazzetta.it
view post Posted: 30/4/2024, 12:23     Chukwueze e Okafor aspettano il basco. Così può rilanciarli - AC Milan
Chukwueze e Okafor aspettano il basco. Così può rilanciarli
Riserve con Pioli, risorse per Lopetegui: l’ex c.t. sa rivitalizzare i talenti in ombra
29 aprile 2024 MILANO - Casemiro, allenato in prestito al Porto e restituito al Real pronto per diventare un pilastro del Madrid campione di tutto. Isco, portato al top con la nazionale spagnola. Ma anche Diego Carlos, lanciato al Siviglia, e Banega, rinato sempre in Andalusia e diventato il trascinatore della squadra che ha vinto l’Europa League 2020 battendo l’Inter in finale. La lista dei giocatori valorizzati, rilanciati, rivitalizzati da Julen Lopetegui è lunga e può crescere ancora, quando il tecnico basco sbarcherà al Milan. Perché il mercato potrà e dovrà attrezzare il Diavolo per colmare il divario abissale che l’Inter ha scavato in questo campionato, ma l’ex c.t. della Spagna e i dirigenti rossoneri sono già sintonizzati sulla stessa idea di partenza: la rosa attuale è di ottimo livello, con gli interventi giusti potrà diventare da scudetto. Lopetegui intanto studia, ragiona: dalla difesa all’attacco, c’è almeno un nome per reparto che con lui può decollare.

CHUKWU E OKAFOR — Samu Chukwueze, ad esempio, guarda al futuro con fiducia: il cambio in panchina gli strizza l’occhio. La sua prima stagione da milanista ha viaggiato a due velocità: piano, pianissimo dall’estate a primavera, poi l’accelerata. Non è bastato a fare cambiare idea a Pioli: nonostante sia uno dei giocatori più in forma, Chukwu comincia quasi sempre dalla panchina. Le cose potranno cambiare da luglio: a Milanello si parlerà spagnolo, la lingua di Lopetegui, la lingua del calcio che ha esaltato Chukwueze al Villarreal. Non solo: le squadre dell’ex tecnico del Real spingono soprattutto ai lati, gli esterni offensivi alla Chukwueze saranno pedine fondamentali. Sulla fascia si muove anche Okafor, che con Lopetegui potrà rilanciarsi da punta centrale, come alternativa al nuovo centravanti. Lo spagnolo in passato ha tirato fuori il meglio anche da falsi nueve e lo svizzero gli offre materiale da rimodellare: il rendimento da subentrato è già da bomber (5 dei 6 gol in stagione segnati partendo dalla panchina), al resto si lavorerà in estate.

GLI ALTRI — Kalulu verrà valutato anche da terzino, ruolo nel quale aveva iniziato in rossonero prima di spostarsi al centro. Reijnders, reduce da una discreta stagione al primo anno di Milan, potrà tornare a fare la mezzala: il 4-3-3 è il sistema di gioco che lo esalta e che potrà farlo crescere con Lopetegui al timone.
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view post Posted: 30/4/2024, 12:18     Milan-Lopetegui, c'è il contratto: 3 anni a 4 milioni a stagione. Se sfuma, De Zerbi o Fonseca - Calciomercato milanista
Milan-Lopetegui, c'è il contratto: 3 anni a 4 milioni a stagione. Se sfuma, De Zerbi o Fonseca
La dirigenza del Diavolo tratta per il dopo Pioli. Accordo raggiunto, lo spagnolo è il grande favorito per la panchina rossonera
28 aprile 2024 TORINO - Julen Lopetegui, Julen Lopetegui, Julen Lopetegui. Il nome è rimbalzato per le vie di Milano per tutto il sabato, perché l’allenatore basco è il grande favorito per prendere la panchina rossonera da luglio, quando Pioli avrà chiuso la sua quinta stagione con il club e l’Europeo sarà un ricordo.

FUTURO — Il Milan lavora da tempo alla successione e Lopetegui è il candidato designato: il Milan sta ancora riflettendo ma i contatti sono frequenti e una bozza di accordo esiste, sui piani ancor più che per l’aspetto economico. Il Milan vuole ancora prendersi il suo tempo ma è evidente che le prossime due settimane saranno molto importanti, probabilmente decisive. Il Milan si separerà da Pioli nel modo migliore possibile, come giusto verso un allenatore che ha vinto uno scudetto, ha guidato la crescita dagli anni bui alla semifinale di Champions e si è sempre comportato nel migliore dei modi possibili. L’annuncio ci sarà quasi sicuramente a fine campionato ma il Milan deve già progettare il futuro – quindi il mercato – con il tecnico del futuro.

PROSPETTIVA 2027 — Lopetegui è pronto a firmare un triennale non lontano dai 4 milioni netti a stagione, sostanzialmente la cifra garantita a Pioli dopo il rinnovo post-scudetto. Facile prevedere che ci saranno incontri a breve, per capire se c’è la possibilità di arrivare in fretta a un accordo totale. I milanisti, intanto, hanno reagito male alla novità: tra comunicati dei gruppi organizzati e proteste individuali, tanti hanno protestato, invocando soprattutto Antonio Conte, il preferito di molti tifosi. La reazione era attesa ma la preferenza su Lopetegui nasce da lontano, ha superato la fase delle consultazioni e si è affermata. Manca l’ultimo passo, a meno di ripensamenti. In quel caso, si potrebbe svoltare su una soluzione come Roberto De Zerbi oppure riconsiderare Paulo Fonseca, prima alternativa a Lopetegui nei giorni scorsi.

FASTIDIO — Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, ieri sera è andato a parlare in tv, per esternare il fastidio del club e per tranquillizzare i tifosi: "La stagione certo non è andata come speravamo, perché siamo il Milan e vogliamo vincere. Tante voci danno un po’ di fastidio: troppe voci sul cambio di allenatore, sono state fatte decine di nomi. Ci vuole rispetto per Pioli, che continua a essere il nostro allenatore. Noi siamo focalizzati sul lavoro e stiamo progettando il futuro con il mercato". E sui tifosi: "Dico sempre che sono i migliori al mondo. Se sono insoddisfatti è perché loro sono ambiziosi, dobbiamo fare meglio".

OK GENERALE — Giorgio Furlani, assieme a Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada, è l’uomo che dovrà prendere una decisione sul mercato e sull’allenatore. "Zlatan è una persona intelligente, curiosa – ha detto Furlani -. Le opinioni rilevanti oggi sono quelle di Moncada, di Ibrahimovic e la mia, poi le decisioni finali sono della proprietà". Lopetegui è piaciuto a tutti e tre, per quanto mostrato nei momenti migliori della carriera e per l’impressione fatta di persona: ha incontrato anche Gerry Cardinale, uscito dal colloquio con un giudizio positivo. E allora, avanti. Il Milan deve ancora prendere la decisione finale ma con Lopetegui ha abbozzato un futuro. Più interessante della cifra sul contratto, è la durata. Il fatto che si parli di un triennale fa capire che la volontà è sviluppare un progetto. Lopetegui pensa che il Milan possa essere competitivo da subito – altrimenti non avrebbe accettato, e non avrebbe anteposto l’Italia alla proposta del West Ham – ma è chiaro che la sostenibilità e i giovani di talento resteranno alla base del progetto.

CHE MILAN SAREBBE — Come sarebbe il Milan di Lopetegui? Presto per dirlo. I duelli resterebbero una chiave, come nel calcio di Pioli, ma due grandi obiettivi di mercato diventerebbero centrali. Lopetegui ha allenato numeri 9 veri e presunti. Con la Spagna, ad esempio: molto Diego Costa, poi Silva, Morata, Rodrigo, Aduriz. A Siviglia ha vinto l’Europa League con Luuk de Jong e En-Nesyri. C’è varietà. Joshua Zirkzee nell’elenco starebbe alla grande ma è facile immaginare un Lopetegui aperto ad altre soluzioni. In mezzo al campo, piuttosto, un centrocampista difensivo potrebbe essere fondamentale. Il Milan ripartirà da Reijnders, Bennacer, Adli, Loftus-Cheek, Musah, tutti centrocampisti che fanno le cose migliori con la palla. Aggiungere un Busquets, il miglior giocatore avuto in carriera nel ruolo da Lopetegui, non è immaginabile ma Youssouf Fofana, che al Milan piace, darebbe sicuramente una mano. E allora Lopetegui a casa ragiona, ipotizza e aspetta. Adesso tocca al Milan.
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view post Posted: 30/4/2024, 12:15     Juventus - Milan: il post partita - AC Milan
Pioli: "Ottima reazione dopo il derby. Futuro? Non leggo nulla, concentrato sul lavoro"
L'allenatore rossonero ha parlato così dopo lo 0-0 contro la Juve: "Momento delicato, ma ho visto una buona risposta dopo lunedì"
27 aprile 2024 MILANO - Il bilancio è agrodolce: un punticino all'Allianz, tre giocatori out per problemi fisici e una solidità difensiva ritrovata. Nello 0-0 contro la Juventus qualcosa di buono c'è. Stefano Pioli si presenta in sala stampa senza voce, ma soddisfatto per la reazione dei suoi dopo la sconfitta nel derby: "Si può fare di meglio - racconta l'allenatore -, ma al netto del momento delicato sono molto felice di questa partita. Della reazione dei giocatori".

REAZIONE — Stefano Pioli dribbla le domande sul futuro e sui candidati a prendere il suo posto - Lopetegui in testa -, concentrandosi sulla gara: "Non leggo più nulla da tempo, al massimo mi mandano qualche messaggino. Sono concentrato sul lavoro, il resto non mi interessa. Stiamo attraversando un momento delicato, quindi reagire così, contro la Juventus, è stato importante. Si può fare meglio dal punto di vista della finalizzazione e dell'ultimo passaggio, ma sono contento della prestazione. C'è stata una reazione".

FUTURO - Il calendario sorride al Milan in chiave secondo posto: i rossoneri sfideranno Genoa, Cagliari, Torino e Salernitana. Vogliamo fare bene fino alla fine, avremo tre partite in casa e una in trasferta contro i granata. Servono serietà e buona volontà fino alla fine. Mi è piaciuto lo spirito, lo ripeto". Capitolo singoli: "Pulisic mi è piaciuto, in questo momento non rinuncio a un centrocampista per giocare con quattro giocatori offensivi, quindi è normale che Chukwueze sia penalizzato". L'ultimo appunto è sulla stagione: "Ho commesso alcuni errori, ma l'Inter ha fatto qualcosa di eccezionale. Bisogna complimentarsi. Noi siamo stati a un buon livello, ma non siamo riusciti a tenere il passo. Questo gruppo, comunque, può fare bene".
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view post Posted: 30/4/2024, 12:11     Juve su Ugarte: la strada per arrivare al mastino del Psg. I dettagli - Calciomercato juventino
Juve su Ugarte: la strada per arrivare al mastino del Psg. I dettagli
Il mediano uruguaiano non trova più spazio con Luis Enrique e valuta l’addio: per i bianconeri, che puntano a più innesti in mediana e a cambiare modulo, può diventare un’occasione
30 aprile 2024 MILANO - A volte ritornano. Un anno fa di questi tempi Manuel Ugarte, uruguaiano classe 2001 con una clausola rescissoria da 60 milioni, affrontava la Juventus nei quarti di finale di Europa League, guadagnandosi il rigore dell’1-1, che però non bastò al suo Sporting per andare in semifinale dopo la sconfitta per 1-0 all’Allianz Stadium. Adesso il centrocampista cresciuto con il mito di Busquets e De Bruyne indossa la maglia del Psg, ma le cose per lui nell’ultimo periodo si sono complicate con Luis Enrique. Così il suo nome ha ricominciato a circolare nelle telefonate di mercato ed è tornato di moda anche per i bianconeri, che lo avevano già messo nel taccuino prima del suo trasferimento a Parigi.

RINFORZI E RIVOLUZIONE — Ugarte potrebbe diventare la classica occasione di cui la Signora sarebbe ben felice di approfittare per rivoluzionare il centrocampo. La prossima stagione ci sarà di sicuro un uomo in più, Nicolò Fagioli, che tra meno di un mese terminerà di scontare la squalifica per scommesse, ma potrebbero essercene almeno un paio in meno. Il futuro di Adrien Rabiot, contratto in scadenza a giugno, è un rebus e non si può scommettere neppure sulla permanenza di Weston McKennie, legato alla Juventus fino al 2025 ma con la trattativa per il rinnovo in stallo: senza prolungamento (non c’è accordo sulle cifre) è facile che si arrivi all’addio estivo dell’americano. Perciò Madama continua a guardarsi intorno senza fermarsi però ai nomi noti (Koopmeiners il favorito, ma in lizza ci sono anche Zubimendi, Merino e Samardzic). Nei piani c’è il ritorno alla difesa a quattro con una mediana che potrebbe diventare a due, anche per permettere a Manuel Locatelli, che sta faticando nel ruolo di regista, di potersi esprimere meglio con un compagno accanto che gli tolga il lavoro sporco. Ugarte è l’uomo giusto, abile nei dribbling e nei passaggi, amante dell’uno contro uno, forte fisicamente (182 centimetri) ma bravo anche nel leggere le situazioni di gioco. La sua specialità e recuperare palloni, cosa che è mancata parecchio alla Juventus attuale. Nel 2022-23 l’uruguaiano è stato il migliore nella Liga per duelli vinti, contrasti effettuati e riusciti.

AI MARGINI — Luis Enrique era rimasto inizialmente stregato dal mastino di Montevideo, ma poi, con l’esplosione di Zaire-Emery, Ugarte si è dovuto abituare alla panchina. Finora in questa stagione 19 presenze (di cui 13 in Ligue 1) e zero gol. Insomma, Ugarte non è fuori dal progetto però fatica ad avere spazio, per questo motivo il club si sta guardando intorno per trovargli una sistemazione per la prossima stagione. Considerando che è stato pagato 60 milioni un’estate fa è dura immaginare che il Psg possa rientrare di una cifra così importante. Così potrebbe farsi strada l’ipotesi del prestito, per dare la possibilità a Ugarte di giocare e mettersi in vetrina. Il club parigino ha già preso contatti con diverse società anche in Italia, tra cui la Juventus. I rapporti tra Cristiano Giuntoli e Luis Campos, diesse dei francesi, sono ottimi (vedi l’affare Osimhen quando l’attuale direttore tecnico della Juventus era ancora al Napoli e Campos lavorava per il Lilla) e potrebbero favorire l’operazione, a patto che il giocatore s’accontenti di uno stipendio alla portata dei bianconeri, che hanno necessità di contenere il monte ingaggi.

IL PREFERITO — Probabile che Psg e Juventus ne riparlino a Champions acquisita, quando Giuntoli avrà idee più definite sui soldi che entreranno la prossima stagione e anche sugli impegni che la Juventus dovrà sostenere. Ugarte è giovane, ma ha già maturato una certa esperienza in campo internazionale e per caratteristiche può essere utile ai bianconeri. Intanto la Signora segue anche altre piste, in particolare quella che porta all’olandese Teun Koopmeiners, prossimo avversario della Juventus in finale di Coppa Italia. Koop è il preferito di Giuntoli, però costa tanto (l’Atalanta lo valuta intorno ai 60 milioni) ed è molto forte la concorrenza dei club inglesi. Non è detto che uno escluda l’altro, perché Ugarte in prestito può diventare un’occasione e a centrocampo Madama potrebbe avere bisogno di più di rinforzo per la prossima stagione.
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view post Posted: 30/4/2024, 12:08     Rabiot-Juve, è stallo. Incontro tra Giuntoli e mamma Veronique, ma Adrien prende tempo - Calciomercato juventino
Rabiot-Juve, è stallo. Incontro tra Giuntoli e mamma Veronique, ma Adrien prende tempo
Il centrocampista francese, in scadenza, non ha ancora aperto alla permanenza a Torino. E c'è il nodo dell'ingaggio
30 aprile 2024 MILANO - Tic toc. Le lancette del tempo si muovono veloci. Mancano 45 giorni all’Europeo, che Adrien Rabiot verosimilmente giocherà con la Francia. Prima, però, il centrocampista dovrà decidere il suo futuro: firmare un nuovo contratto con la Juventus o accettare la corte di qualche altro club? È stato lo stesso Rabiot a spiegare come la sua scelta arriverà prima di concentrarsi sulla nazionale a Germania 2024. Intanto, però, Cristiano Giuntoli continua a portare avanti il dialogo con mamma Veronique, che cura gli interessi del figlio calciatore. Il d.t. bianconero ha visto madame Rabiot anche sabato dopo la partita contro il Milan. La Juve, però, non ha ancora presentato una vera e propria offerta per il prolungamento, conscia che il primo passo verso il rinnovo dovrà essere del giocatore. Anche perché, economicamente, Giuntoli difficilmente potrebbe competere con eventuali offerte delle big straniere. In sostanza, al di là dei buoni rapporti, la trattativa è ancora in stand by e partirà quando Adrien aprirà formalmente alla permanenza a Torino.

LA SITUAZIONE — In passato Rabiot ha spesso rivelato il desiderio di cimentarsi prima o poi in Premier League. Il fascino del campionato inglese è comprensibile, ma la scorsa estate il francese fece una scelta di cuore, soprattutto considerando il momento del club (con tanto di esclusione dalle coppe europee), firmando per un altro anno con la Signora e ottenendo giusto un piccolo aumento. Per la Juve, però, sarà complicato ripetere l’operazione sulle stesse basi (circa 7,5 milioni di euro netti all’anno) per più stagioni. E Rabiot stavolta non si accontenterà di un annuale. Ci vorrebbe un piccolo sacrificio del centrocampista. Questo senza contare i possibili (probabili?) inserimenti di altre squadre. In questo senso, occhio anche al Bayern Monaco.
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view post Posted: 30/4/2024, 12:03     Juve, Champions vicina grazie al Bologna. Allegri e il rebus futuro - Juventus Football Club
Juve, Champions vicina grazie al Bologna. Allegri e il rebus futuro
Il tecnico è in linea con gli obiettivi del club e ha ancora un anno di contratto, però il rendimento degli ultimi 3 mesi può pesare
29 aprile 2024 MILANO - La domenica di Massimiliano Allegri è stata soddisfacente e stavolta i suoi cavalli non c’entrano. Mentre Mr. Darcy e Sun Never Sets steccavano a Capannelle (12° nel Premio Parioli il primo e 14ª nel Regina Elena la seconda), il tecnico della Juventus si consolava con il pareggio del Bologna prima e con quello della Roma poi. Significa che il terzo posto resta blindato (la squadra di Thiago Motta battendo l’Udinese avrebbe potuto agganciare la Juventus) e la Champions adesso è ancora un po’ più vicina rispetto a sabato sera. Calendario alla mano, servono tra i 3 e i 5 punti per mettere al sicuro la qualificazione all’Europa che conta. E considerando che tra due partite all’Allianz Stadium arriverà la Salernitana già matematicamente retrocessa, ottenerli pare un’impresa alla portata anche di una Signora che nel girone di ritorno sta procedendo alla velocità di una tartaruga (13 punti nelle ultime 13 partite).

INCONTRO A FINE STAGIONE — "Abbiamo tutti, io, i giocatori e la società, degli obiettivi da raggiungere, che sono la Champions League e la Coppa Italia. Ci manca un pezzettino per arrivarci", è il mantra dell’ultimo Max. Tradotto: la società mi ha chiesto il quarto posto (e ora grazie al ranking va bene anche il quinto) e la finale di Coppa Italia e io sto eseguendo gli ordini. A quattro giornate dal gong per mancare l’appuntamento con Champions ci vorrebbe un cataclisma, però il fatto di essere in linea con le richieste estive della società e di poter vincere un trofeo non sembra avergli ancora assicurato il futuro nonostante l’anno di contratto che gli resta (scadenza 2025): l’incontro con la dirigenza non c’è ancora stato, tutto è stato rimandato a fine stagione e il rendimento degli ultimi tre mesi non è lo spot migliore per saldare la panchina.

INCERTEZZA E NERVOSISMO — "Come sarà la Juve del futuro? Chiedetelo alla società. Se con la Champions e la Coppa Italia sarò confermato? Di sicuro non c’è niente". Missione quasi compiuta, quindi, ma non è detto che basti. Allegri è un allenatore in bilico nonostante i risultati perché la Juventus dell’ultimo periodo è stata troppo brutta e discontinua per essere vera. I tifosi lo criticano, la curva lo difende e gli dedica cori e striscioni, i giocatori non sempre lo seguono e non si fanno neanche troppi problemi a manifestare il loro malumore per una sostituzione. E’ accaduto, in sequenza nell’ultimo periodo, con Chiesa, con Cambiaso e infine con Vlahovic, quello che ha avuto la reazione più plateale, tra bottigliette scagliate via e una mimica facciale inequivocabile. La sensazione è che ci sia un certo scollamento tra squadra e allenatore, come se nell’ambiente ci fosse la percezione di essere arrivati alla fine di un ciclo. Gran parte del gruppo considera il modo di giocare della Juventus troppo attendista ed eccessivamente penalizzante per gli attaccanti, Allegri invece pensa che non si possa fare diversamente per la poca qualità. Anche su questo dovrà riflettere la società, facendo valutazioni più a lunga scadenza: andare avanti col timoniere attuale fino a fine contratto con la quasi certezza della Champions (Max non l’ha mai mancata nei precedenti 7 anni di Juventus), oppure sobbarcarsi lo stipendio di un altro allenatore oltre ai 7 milioni percepiti da Allegri per avviare un nuovo progetto tecnico che cambi volto alla Signora, tirandola fuori dal grigiore in cui è rimasta incagliata. Il nome del successore è sempre lo stesso, Thiago Motta, a scadenza di contratto, che però resta abbottonato sul futuro. Anche lui è a un passo dalla Champions e il Bologna spera di fare leva sul sentimento per trattenerlo.

VISIONI E PROGETTO — Per andare avanti insieme tra Allegri e Cristiano Giuntoli, l’uomo scelto da John Elkann per plasmare la nuova Juventus, servirà anche unità d’intenti sul mercato. L’idea del club è quella di tornare alla difesa a quattro e ai tre attaccanti davanti e si sta muovendo in questa direzione, Allegri finora è sempre stato convinto che questa squadra non possa supportare il tridente (se non per spezzoni di partita) e che per caratteristiche dei giocatori è più solida con i tre dietro. Inoltre il tecnico, al di là delle dichiarazioni ufficiali, è convinto di aver fatto il massimo quest’anno con il materiale che ha: una rosa decisamente inferiore a quella dell’Inter con cui era impensabile poter competere per lo scudetto.
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view post Posted: 30/4/2024, 11:58     Tanta qualità a buon prezzo: ecco il piano della Juve per Greenwood - Calciomercato juventino
Tanta qualità a buon prezzo: ecco il piano della Juve per Greenwood
Giuntoli convinto: dal d.t. luce verde per la punta inglese dello United in prestito in Spagna
29 aprile 2024 MILANO - Mason Greenwood corre veloce. Verso la Juventus? Chissà. Per ora l’inglese brilla in campo, dove sabato è stato l’assoluto protagonista del successo per 3-1 del suo Getafe in casa dell’Almeria. Due gol e un assist, partendo largo a destra nel 4-2-3-1 di Pepe Bordalas, il tecnico che l’ha rilanciato dopo lo stop di un anno e mezzo dovuto alle brutte vicende di Manchester. Allo United era finito fuori rosa dal gennaio 2022, dopo le accuse di tentato stupro, aggressione e comportamento coercitivo di controllo della compagna, Harriet Robson. Una storia che a livello giudiziario si è chiusa nel febbraio 2023 con il ritiro di tutte le accuse, ma che a livello etico e morale ha lasciato strascichi evidenti. Non a caso, i Red Devils hanno mandato Greenwood in prestito al Getafe la scorsa estate, dopo un’assenza dai campi di gioco appunto di circa 20 mesi.

OCCASIONE — E ora? L’attaccante inglese in Spagna è tornato a giocare con regolarità, mettendo insieme 10 reti e 6 assist in 31 presenze tra Liga e Coppa del Re. Insomma, come calciatore si può ben dire che è stato recuperato appieno. A Manchester, però, non hanno mai avuto dubbi sulle sue qualità di giocatore. Semmai, il punto interrogativo sul futuro resta legato alle già citate motivazioni etiche. Greenwood ha un contratto sino al 2025 con il Man United, ma a Old Trafford in tanti non lo vogliono più vedere. Così, quando tornerà dal prestito al Getafe, una partenza a titolo definitivo è più che una possibilità. Già, ma dove? Qui è nata l’idea di Cristiano Giuntoli, che la scorsa estate voleva alzare il tasso tecnico e di pericolosità della rosa con un esterno d’attacco capace di agire pure da seconda punta all’occorrenza. Allora si provò con il Sassuolo per Berardi, ma alla fine non se ne fece nulla. Con Greenwood potrebbe finire in modo diverso: è giovane (classe 2001), di livello internazionale e potrebbe costare, tra situazione contrattuale e ambientale a Manchester, molto meno del suo reale valore.

IDEE — La caccia a un profilo come quello dell’attaccante inglese, e prima ancora il tentativo per Felipe Anderson (poi andato al Palmeiras a zero), potrebbero essere la conferma dell’intenzione di modificare l’assetto tattico della Juve nel 2024-25. Magari passando al 4-3-3 o comunque a un modulo più offensivo (4-2-3-1). Ma al di là degli schemi, la volontà di Giuntoli e della squadra mercato dei bianconeri è aumentare la qualità della rosa. In questo senso si leggono pure gli interessamenti a Koopmeiners (Atalanta) e Samardzic (Udinese) come centrocampisti o Zubimendi (Real Sociedad) e Taylor (Ajax) come registi. Magari anche per lanciare nello spazio il velocissimo Greenwood.
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view post Posted: 30/4/2024, 11:55     Dall'idea Lukaku all'assetto tattico: Allegri-Vlahovic, storia di un rapporto ad alta tensione - Juventus Football Club
Dall'idea Lukaku all'assetto tattico: Allegri-Vlahovic, storia di un rapporto ad alta tensione
Dusan e Max sono uniti da un rapporto solido, ma sul campo niente sconti: dal mercato alle sostituzioni, non è la prima volta che le esigenze dei due si scontrano
28 aprile 2024 TORINO - La stima e la riconoscenza non sempre riescono a domare la rabbia. Quello tra Dusan Vlahovic e Max Allegri continua a essere un rapporto a corrente alternata: l’attaccante è tra i giocatori che più sono legati al tecnico livornese, ma in alcune circostanze non gliele manda a dire; proprio come l’allenatore in alcuni momenti tende a metterlo fuori senza sconti, pur riconoscendo le sue qualità. Contro il Milan, il 9 è stato sostituito dopo appena un quarto d’ora dalla ripresa: e non l’ha presa bene, per quanto il tecnico abbia minimizzato. “Non è uscito polemico, gli attaccanti vengono valutati quando fanno gol, ma io devo guardare invece la prestazione - ha detto Allegri in zona mista -. Secondo me, tutti hanno fatto una buona prestazione e sono stati determinanti i cambi come a Roma con la Lazio”.

L'ESTATE SCORSA — Per andare a fondo nel rapporto tra Vlahovic e Allegri bisogna ripercorrere l’intera stagione, partendo dalle voci di mercato della scorsa estate. Il tecnico spingeva la candidatura di Lukaku, è vero: ma eravamo in un momento in cui la Juve pareva costretta a dover vendere qualche pezzo pregiato e l’interesse del Chelsea per il serbo era ben dichiarato. Nel momento in cui Vlahovic sembrava a un passo dalla cessione - controvoglia (e con i tifosi della sua parte) - Allegri lo ha sempre fatto sentire importante: durante la tournée negli Stati Uniti volle trascorrere col giocatore diversi momenti extra allenamento per allentare la tensione, e - soprattutto - indirizzò il centravanti a un miglioramento in fase di non possesso, fino a consolidare la sua posizione in fase offensiva.

LE DUE FASI — A inizio stagione Vlahovic e Allegri decisero di venirsi incontro per dare una maggiore consistenza all’attacco bianconero. L’allenatore non poteva dargli il supporto di una seconda punta autentica ma gli avrebbe comunque garantito più sostegno rispetto all’anno precedente (tant’è che ha sempre provato a spingere Chiesa nella migliore interpretazione di quel ruolo), e il centravanti avrebbe dovuto curare molto di più la fase difensiva. Nel corso della stagione questo miglioramento c’è stato, anche se per qualche mese Vlahovic ha fatto fatica a trovare la lucidità per segnare con costanza. Probabilmente non un caso che la svolta della stagione del centravanti sia arrivata con l’inserimento di Yildiz, più seconda punta di Chiesa, tra fine dicembre e gennaio. Ora è a quota 17 gol.

GESTIONE — La Juve in questo 2024 si è aggrappata molte volte ai gol di Vlahovic, anche se nelle gare più importanti è venuto un po’ a mancare. Allegri su questo non ha mai fatto drammi, quasi giustificando il mancato rendimento del giocatore con la poca esperienza che ha nel giocare partite di un certo tipo. In effetti il prossimo step di Dusan dev’essere sulle gare internazionali, sui big match: deve giocarne molti e con qualità. Dovendo rimanere in partita anche quando le cose non vanno come dovrebbero: il cambio contro il Milan, in un match in cui era apparso troppo nervoso e poco efficace sotto porta, in questo senso potrebbe essere più un’opportunità per crescere in prospettiva. E forse anche per un altro appuntamento in calendario a breve: la finale di Coppa Italia.
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view post Posted: 30/4/2024, 10:54     Nessun gol, un super Sportiello ferma la Juve. E mezzo Milan si prende un punto - Juventus Football Club
Nessun gol, un super Sportiello ferma la Juve. E mezzo Milan si prende un punto
La sfida per il secondo posto finisce senza gol. Il portiere rossonero, titolare dopo il forfait di Maignan, decisivo almeno tre occasioni
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27 aprile 2024 TORINO - La Juventus e il Milan non sanno più vincere e lo hanno dimostrato una volta di più nello scontro diretto dell’Allianz Stadium. Pareggio senza reti (0-0) e con poche emozioni, quasi tutte concentrate nella ripresa grazie all’assalto dei bianconeri. I rossoneri, incerottati dalle squalifiche post derby con l’Inter (out Theo, Tomori e Calabria) e dal forfait nel riscaldamento di Maignan, ringraziano Sportiello, reattivo e decisivo. La Signora non riesce a sfondare nonostante una ripresa più coraggiosa grazie all’inserimento di Chiesa. Alla fine il Milan - ultimo successo il 6 aprile contro il Lecce - consolida il secondo posto. Mentre la Juventus, che non vince dal 7 aprile con la Fiorentina, non accorcia in classifica e adesso rischia di essere agganciato dal Bologna, impegnato con l’Udinese.

AFFONDI — Allegri rilancia Yildiz in coppia con Vlahovic, mentre Pioli parte con il trio Pulisic, Loftus-Cheek, Leao alle spalle di Giroud. Ma nel primo tempo sono soprattutto le difese – e la fase difensiva – delle due squadre ad aver la meglio sui rispettivi attacchi. Un po’ le assenze del Milan (a partire dallo squalificato Theo Hernandez) e un po’ il momento delicato di entrambe: nei primi 45 minuti il tatticismo e la chiusura degli spazi prevale sullo spettacolo. I bianconeri provano a liberare tra le linee Yildiz e Cambiaso, pericoloso quando trova varchi per tentare il tiro come in un paio di occasioni fuori bersaglio. Vlahovic, seguito in tribuna dal c.t. della Serbia Dragan Stojkovic, si muove molto, ma raramente viene servito in zone calde. I rossoneri, trovando pochi spazi centralmente, cercano di sfondare a sinistra puntando sugli uno contro uno di Leao. Il portoghese, spesso triplicato i marcatura (a Gatti si aggiungono Cambiaso e Weah), non ha i metri davanti a sé per sgasare e fatica a trovare lo spunto nello stretto. Così l’occasione migliore arriva da fermo. Una punizione di Vlahovic, da posizione simile al gol di Cagliari, obbliga Sportiello ad allungarsi e sveglia l’Allianz Stadium, fino a quel momento un po’ insonnolito dalla partita.

RABBIA VLAHOVIC — Sportiello è decisivo anche a inizio ripresa prima su Kostic e poi su Danilo. Dopo l’ora di gioco Allegri ridisegna la Juventus inserendo Chiesa, McKennie e Milik al posto di Kostic, Weah e Vlahovic. Ma il numero nove non prende per niente bene il cambio. Al rientro in panchina, DV9 scaglia per terra tutto quello che trova, lancia un’occhiataccia anche in direzione di Allegri, però poi rientra negli spogliatoi con la borsa del ghiaccio sul ginocchio. Pioli risponde con Bennacer al posto di Adli, Okafor per Giroud e nel finale inserisce anche Chukwueze e i 2005 Bartesaghi e Zeroli. Cambiano le squadre e a guadagnarci è soprattutto la Juventus grazie alla freschezza di Chiesa. I bianconeri si rendono pericolosa con due sgommate di Federico a sinistra: sulla prima Sportiello respinge il colpo di testa di Milik e sulla seconda Thiaw salva con il volto su Rabiot. In mezzo uno strappo di Leao a tagliare la difesa bianconera.
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Allegri: "Il futuro? Di sicuro non c'è niente... Abbiamo due obiettivi e sono entrambi vicini"
Il tecnico bianconero dopo il pari col Milan: "A calcio si può giocare in tanti modi e non c’è un modo solo per vincere. C’è una rosa che va valutata, questo lo deve fare la società, io devo solo pensare al finale di stagione"
27 aprile 2024 MILANO - "Mi hanno sempre insegnato che di sicuro non c’è niente". Dopo il pari interno col Milan, nella sfida terza contro seconda del campionato, il discorso col tecnico della Juventus Massimiliano Allegri non può che scivolare sul futuro, e su quanto cambierebbe raggiungendo i due obiettivi della qualificazione alla Champions League e della vittoria della Coppa Italia: "Io sono molto contento di quello che hanno fatto i ragazzi fino a ora. Abbiamo due obiettivi, tutti e due abbastanza vicini - ha detto l’allenatore al microfono di Dazn -. Rispetto al passato, alla finale di Coppa Italia e la Supercoppa già giocate in questo triennio, speriamo di essere bravi e un pizzico più fortunati per vincere. Ai ragazzi non posso rimproverare niente: non è facile giocare in questi momenti alla Juventus, per loro è un momento di crescita perché sono periodi pesanti".

IL GIOCO — Parlando sempre di futuro, e alla possibilità di vedere una Juventus provare un calcio diverso se restasse lui sulla panchina bianconera, Allegri ha lasciato la palla alla società sulle strategie: "Io sono un amante dei giocatori tecnici, sono cresciuto con un allenatore che non mi ha mai parlato di un modulo ma solo di tecnica dei giocatori: sulla squadra del futuro dovete chiedere alla società, io devo solo pensare al finale di stagione. Cerco di mettere in campo le migliori formazioni soprattutto per dare equilibrio alla squadra. Serve la fiducia che danno le vittorie, nel secondo tempo abbiamo giocato con fiducia, sono molto contento della prestazione. Poi a calcio si può giocare in tanti modi e non c’è un modo solo per vincere, c’è una rosa che va valutata: questo lo deve fare la società".

OCCASIONI PERSE — Sull’andamento della partita col Milan, il rammarico è per le palle gol non sfruttate: "Nel girone di ritorno abbiamo perso tante partite creando tante occasioni, sempre 4-5-6 chance per fare gol, anche martedì a Roma. Poi dobbiamo migliorare sui passaggi e sbagliarne di meno: ci stiamo lavorando". Su come i cambi hanno rinvigorito la Juventus: "Le partite durano 90-100 minuti e quelli che entrano a partita in corso possono dare una mano: a Roma chi è entrato ci ha fatto passare il turno e oggi chi è entrato ci poteva far vincere la partita, abbiamo avuto occasioni favorevoli ma non le abbiamo sfruttate".

CHIESA E YILDIZ - Vlahovic è un argomento a parte, di certo l’impennata nel finale ha avuto anche la firma di Federico Chiesa: "In uno contro uno col difensore più stanco ha avuto buone possibilità. Come gli ho detto, deve migliorare quando riceve palla con spazio davanti: deve fare il primo controllo verso l’avversario per mettersi in movimento". Ma non sconfessa la scelta di Yildiz: "Federico attacca la profondità, Kenan è più bravo nel palleggio: come gli dai palla la stoppa perché è un giocatore di grande tecnica, molto bravo. Poi il Milan è calato e con questi giocatori che sono un misto tra tecnica e velocità abbiamo creato situazioni favorevoli".
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Mai in stagione Vlahovic era stato sostituito così presto: la rabbia al momento del cambio
Il colpo alla bandierina e il volo della bottiglietta, gli sguardi verso la panchina e nessun contatto col tecnico, che dice: "Non è successo niente, sostituzione normale, Dusan ha fatto bene ma ho fatto il cambio che ritenevo giusto". Ha lottato, ha avuto due palle gol, ma il suo bilancio con le big resta insufficiente
27 aprile 2024 MILANO - Così presto, in stagione, Dusan Vlahovic non era mai uscito. Quando ha giocato meno, è perché era entrato a partita in corso. Stavolta il primo cambio di Allegri è stato lui e, in assenza della gioia del gol, l’immagine della sua serata è quella del momento in cui ha lasciato il campo al 62’. Immortalata dalle telecamere: una manata alla bandierina rientrando verso la panchina, le imprecazioni, sguardo verso l'area tecnica juventina cercando di incrociare quello di Allegri, nessun abbraccio né stretta di mano col tecnico, la bottiglietta arrivata da un collaboratore gettata con rabbia a terra prima di togliersi la maglia salendo verso la panchina.

DICE ALLEGRI — Vederlo prendere la via degli spogliatoi con una borsa del ghiaccio sul ginocchio ha fatto pensare a possibili ragioni fisiche dietro alla sostituzione. Deduzione a cui Allegri non ha dato seguito: "E’ una sostituzione normale, avevamo Milik e Kean in panchina e ho scelto Milik. Dusan aveva fatto bene fino a quel momento, poi veniva da tante partite… Altrimenti finiremmo sempre con gli undici giocatori con cui iniziamo. In quel momento avevamo bisogno di gente fresca davanti, il Milan stava alzando il baricentro". E ancora: "Con Vlahovic non è successo niente. Ho fatto un cambio che ritenevo giusto. Ero speranzoso, perché nelle ultime partite i cambi sono stati decisivi. L'importante è che Vlahovic abbia fatto una buona prestazione".

LA PRESTAZIONE — Scelta tecnica dunque. E "ai punti", anche se non nel risultato, è una scelta a cui il campo ha dato ragione perché dopo l’uscita del serbo la Juve è stata brillante come non era stata fin lì. Certo, a dirla tutta anche perché con più giocatori offensivi in campo ha alzato e non di poco il baricentro. Perché Vlahovic non aveva mica giocato male. Nella serata da 18 tiri a 9 della Juve sul Milan, o meglio da 7 tiri a zero in porta, due di queste conclusioni nello specchio sono state di Dusan. Occasioni vere: il tiro a giro dopo 8 minuti che ha esaltato da subito la serata di grazia di Sportiello e soprattutto la punizione di fine primo tempo in cui solo la respinta in tuffo del portiere rossonero gli ha negato il gol.

I NUMERI — Si è abbassato per partecipare al gioco, Vlahovic. Ha lottato, si è dato da fare, ha "combattuto" più duelli di tutti (15), ha avuto un avversario diretto (Thiaw) che ha provato a togliergli più possibile e ha giocato un’ottima partita. L’espressione stupita di Dusan al momento del cambio dice che si aspettava un’altra finale, al di là della sua fame proverbiale e insaziabile. Che negli ultimi due mesi di campionato ha trovato soddisfazione una volta sola, nel gol con cui ha aperto la rimonta di Cagliari, e mai allo Stadium, dove comunque è arrivato un gol non meno importante in Coppa Italia. Resta il miglior cannoniere della Serie A nel 2024. L’unico in doppia cifra. "E allora perché io?", avrà pensato. Perché un’ora non gli è bastata, riaprendo quel vecchio discorso su quanto incida contro le piccole e quanto (molto meno) contro le big.
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Allegri: "Il futuro? Di sicuro non c'è niente... Abbiamo due obiettivi e sono entrambi vicini"
Il tecnico bianconero dopo il pari col Milan: "A calcio si può giocare in tanti modi e non c’è un modo solo per vincere. C’è una rosa che va valutata, questo lo deve fare la società, io devo solo pensare al finale di stagione"
27 aprile 2024 MILANO - "Mi hanno sempre insegnato che di sicuro non c’è niente". Dopo il pari interno col Milan, nella sfida terza contro seconda del campionato, il discorso col tecnico della Juventus Massimiliano Allegri non può che scivolare sul futuro, e su quanto cambierebbe raggiungendo i due obiettivi della qualificazione alla Champions League e della vittoria della Coppa Italia: "Io sono molto contento di quello che hanno fatto i ragazzi fino a ora. Abbiamo due obiettivi, tutti e due abbastanza vicini - ha detto l’allenatore al microfono di Dazn -. Rispetto al passato, alla finale di Coppa Italia e la Supercoppa già giocate in questo triennio, speriamo di essere bravi e un pizzico più fortunati per vincere. Ai ragazzi non posso rimproverare niente: non è facile giocare in questi momenti alla Juventus, per loro è un momento di crescita perché sono periodi pesanti".

IL GIOCO — Parlando sempre di futuro, e alla possibilità di vedere una Juventus provare un calcio diverso se restasse lui sulla panchina bianconera, Allegri ha lasciato la palla alla società sulle strategie: "Io sono un amante dei giocatori tecnici, sono cresciuto con un allenatore che non mi ha mai parlato di un modulo ma solo di tecnica dei giocatori: sulla squadra del futuro dovete chiedere alla società, io devo solo pensare al finale di stagione. Cerco di mettere in campo le migliori formazioni soprattutto per dare equilibrio alla squadra. Serve la fiducia che danno le vittorie, nel secondo tempo abbiamo giocato con fiducia, sono molto contento della prestazione. Poi a calcio si può giocare in tanti modi e non c’è un modo solo per vincere, c’è una rosa che va valutata: questo lo deve fare la società".

OCCASIONI PERSE — Sull’andamento della partita col Milan, il rammarico è per le palle gol non sfruttate: "Nel girone di ritorno abbiamo perso tante partite creando tante occasioni, sempre 4-5-6 chance per fare gol, anche martedì a Roma. Poi dobbiamo migliorare sui passaggi e sbagliarne di meno: ci stiamo lavorando". Su come i cambi hanno rinvigorito la Juventus: "Le partite durano 90-100 minuti e quelli che entrano a partita in corso possono dare una mano: a Roma chi è entrato ci ha fatto passare il turno e oggi chi è entrato ci poteva far vincere la partita, abbiamo avuto occasioni favorevoli ma non le abbiamo sfruttate".

CHIESA E YILDIZ - Vlahovic è un argomento a parte, di certo l’impennata nel finale ha avuto anche la firma di Federico Chiesa: "In uno contro uno col difensore più stanco ha avuto buone possibilità. Come gli ho detto, deve migliorare quando riceve palla con spazio davanti: deve fare il primo controllo verso l’avversario per mettersi in movimento". Ma non sconfessa la scelta di Yildiz: "Federico attacca la profondità, Kenan è più bravo nel palleggio: come gli dai palla la stoppa perché è un giocatore di grande tecnica, molto bravo. Poi il Milan è calato e con questi giocatori che sono un misto tra tecnica e velocità abbiamo creato situazioni favorevoli".
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Mai in stagione Vlahovic era stato sostituito così presto: la rabbia al momento del cambio
Il colpo alla bandierina e il volo della bottiglietta, gli sguardi verso la panchina e nessun contatto col tecnico, che dice: "Non è successo niente, sostituzione normale, Dusan ha fatto bene ma ho fatto il cambio che ritenevo giusto". Ha lottato, ha avuto due palle gol, ma il suo bilancio con le big resta insufficiente
27 aprile 2024 MILANO - Così presto, in stagione, Dusan Vlahovic non era mai uscito. Quando ha giocato meno, è perché era entrato a partita in corso. Stavolta il primo cambio di Allegri è stato lui e, in assenza della gioia del gol, l’immagine della sua serata è quella del momento in cui ha lasciato il campo al 62’. Immortalata dalle telecamere: una manata alla bandierina rientrando verso la panchina, le imprecazioni, sguardo verso l'area tecnica juventina cercando di incrociare quello di Allegri, nessun abbraccio né stretta di mano col tecnico, la bottiglietta arrivata da un collaboratore gettata con rabbia a terra prima di togliersi la maglia salendo verso la panchina.

DICE ALLEGRI — Vederlo prendere la via degli spogliatoi con una borsa del ghiaccio sul ginocchio ha fatto pensare a possibili ragioni fisiche dietro alla sostituzione. Deduzione a cui Allegri non ha dato seguito: "E’ una sostituzione normale, avevamo Milik e Kean in panchina e ho scelto Milik. Dusan aveva fatto bene fino a quel momento, poi veniva da tante partite… Altrimenti finiremmo sempre con gli undici giocatori con cui iniziamo. In quel momento avevamo bisogno di gente fresca davanti, il Milan stava alzando il baricentro". E ancora: "Con Vlahovic non è successo niente. Ho fatto un cambio che ritenevo giusto. Ero speranzoso, perché nelle ultime partite i cambi sono stati decisivi. L'importante è che Vlahovic abbia fatto una buona prestazione".

LA PRESTAZIONE — Scelta tecnica dunque. E "ai punti", anche se non nel risultato, è una scelta a cui il campo ha dato ragione perché dopo l’uscita del serbo la Juve è stata brillante come non era stata fin lì. Certo, a dirla tutta anche perché con più giocatori offensivi in campo ha alzato e non di poco il baricentro. Perché Vlahovic non aveva mica giocato male. Nella serata da 18 tiri a 9 della Juve sul Milan, o meglio da 7 tiri a zero in porta, due di queste conclusioni nello specchio sono state di Dusan. Occasioni vere: il tiro a giro dopo 8 minuti che ha esaltato da subito la serata di grazia di Sportiello e soprattutto la punizione di fine primo tempo in cui solo la respinta in tuffo del portiere rossonero gli ha negato il gol.

I NUMERI — Si è abbassato per partecipare al gioco, Vlahovic. Ha lottato, si è dato da fare, ha "combattuto" più duelli di tutti (15), ha avuto un avversario diretto (Thiaw) che ha provato a togliergli più possibile e ha giocato un’ottima partita. L’espressione stupita di Dusan al momento del cambio dice che si aspettava un’altra finale, al di là della sua fame proverbiale e insaziabile. Che negli ultimi due mesi di campionato ha trovato soddisfazione una volta sola, nel gol con cui ha aperto la rimonta di Cagliari, e mai allo Stadium, dove comunque è arrivato un gol non meno importante in Coppa Italia. Resta il miglior cannoniere della Serie A nel 2024. L’unico in doppia cifra. "E allora perché io?", avrà pensato. Perché un’ora non gli è bastata, riaprendo quel vecchio discorso su quanto incida contro le piccole e quanto (molto meno) contro le big.
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view post Posted: 27/4/2024, 17:15     Juventus - Milan: anticipazioni da Milanello - AC Milan
Maignan si fa male nel riscaldamento: problema muscolare all'adduttore
Il portiere rossonero aveva saltato anche la sfida col Sassuolo del 14 aprile per un affaticamento. Al suo posto Sportiello
27 aprile 2024 MILANO - Mike Maignan non ha preso parte alla sfida contro la Juventus. Per un problema all'adduttore nel riscaldamento pre-partita. Schierato ovviamente titolare da Stefano Pioli, il francese ha dato forfait poco prima dell'inizio del match. Al suo posto ha giocato Marco Sportiello. Si tratta del secondo problema fisico in poche settimane per l'ex Lilla, che aveva saltato anche la sfida col Sassuolo del 14 aprile, finita 3-3. Si tratta della quarta sfida stagionale saltata per infortunio.
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view post Posted: 26/4/2024, 17:44     Inter, in chiusura l'accordo col fondo Pimco: 400 milioni in tre anni, così Zhang si tiene il club - Inter Style...with style & onesty
Inter, in chiusura l'accordo col fondo Pimco: 400 milioni in tre anni, così Zhang si tiene il club
L'ufficialità arriverà entro tre settimane ma l'intesa è stata già definita
20 aprile 2024 MILANO - L'ufficialità arriverà entro quindici-venti giorni ma l'accordo è in via di definizione: l'Inter è a un passo dal chiudere un'intesa con il fondo americano Pimco per un finanziamento da 400 milioni di euro, di durata triennale. Così Steven Zhang, che già da oggi è a Shanghai per il Gp di Formula 1 ospite di Stefano Domenicali, rifinanzia il debito e mantiene la proprietà del club nerazzurro.

I DETTAGLI — Da settimane Zhang lavorava su due tavoli: da una parte la trattativa con Oaktree, il fondo californiano a cui entro il 20 maggio deve restituire 375 milioni (interessi compresi) per evitare l’escussione delle azioni dell’Inter. Ma contemporaneamente il presidente dell’Inter aveva avviato il dialogo con un altro partner, Pimco appunto, per strappare condizioni migliori. Oaktree infatti sarebbe stato disposto a rifinanziare con un interesse maggiore del 12% attuale e soprattutto a fronte di un arco temporale ridotto, di fatto accettando un passaggio tecnico verso la futura cessione del club. Condizioni che Zhang non vedeva di buon occhio. Con Pimco, invece, l’accordo sarà ancora di durata triennale, la stessa impostata nel 2021 con Oaktree. E con i 400 milioni dal nuovo fondo Usa di fatto Zhang liquiderà le pendenze con Oaktree, in modo tale da allungare il suo orizzonte. Come fosse un rilancio, in pratica. Zhang si tiene l’Inter, alla vigilia dello scudetto e soprattutto di una stagione che vedrà ancor di più aumentare i ricavi e chissà, magari anche in attesa di novità sulla costruzione del nuovo stadio.
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