Juventus-Inter 3-1: i bianconeri dominano,Rolando accorcia ma non basta

Juventus,serve un giro di vite in difesa,specie sulle palle inattive. Con l'Inter torna Chiellini
La capolista, che marcia in campionato a ritmi da record, con la seconda miglior difesa del campionato ha subìto gol nelle ultime 4 uscite. Soffrendo spesso sugli angoli a sfavore

01 febbraio 2014 Milano - La Juventus ha chiuso la sessione di mercato di gennaio con l'acquisto di una punta: Osvaldo. Dopo che aveva sfiorato l'ingaggio di un centrocampista offensivo come Guarin. Osvaldo farà comodo: il talento non è mai stato in discussione, e le motivazioni, col Mondiale alle porte, non gli mancheranno. Ma se il ritmo impressionante della capolista ha vissuto nell'ultima settimana una frenatina, peraltro fisiologica dopo 12 vittorie di fila in campionato, è stato soprattutto per qualche inusuale scricchiolio difensivo. Contro la Roma in Coppa Italia ha portato al gol di Gervinho, che è costato l'eliminazione, contro la Lazio al rigore procurato da Klose e realizzato da Candreva. Ci può stare. Ma è sintomatico di una tendenza, in questo 2014, per la Juve. Che a gennaio dietro qualcosina in più del solito ha concesso. Una rete al Cagliari, due alla Samp e appunto una ciascuno alle romane (contro i giallorossi in Coppa Italia). L'unica gara del 2014 con la porta imbattuta risale alla prima uscita del nuovo anno, proprio contro la Roma, ma allo Juventus Stadium. La Juve resta la seconda miglior difesa del campionato, ma ha dimostrato di soffrire un po', soprattutto sulle palle inattive. Conte ci ha più volte fatto riferimento: i gol di Pinilla e Gabbiadini sugli sviluppi di calci d'angolo sono stati più sintomatici che episodici. La Juve ha concesso qualche colpo di testa "pulito" (es. a De Silvestri contro la Samp) di troppo.

VERSO IL DERBY D'ITALIA — Contro l'Inter, che comunque in questo 2014 ha segnato un gol uno, con Nagatomo, la retroguardia bianconera ritrova Chiellini, che prende il posto di Ogbonna, poco brillante contro le romane. In porta mancherà però Buffon, espulso all'Olimpico. Gioca Storari, brillante contro i biancocelesti.
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Juve-Inter mai così distanti: tutti i numeri dicono Conte,ma...
Senza i neo arrivi Osvaldo ed Hernanes, i bianconeri ripartono (con 23 punti in più) da Tevez-Llorente, mentre Mazzarri si affida a Palacio-Alvarez, per invertire la rotta di un inizio d'anno catastrofico

02 febbraio 2014 Milano - Guardare ora a Juve-Inter di stasera è come affacciarsi a un baratro: tutte le cifre dicono Juve, a partire da quei 23 punti che dividono le due squadre dal vertice alto della classifica e il quinto posto nerazzurro. Mai i due club si sono affrontati da distanze così siderali.

BARATRO — Ma comunque giri la partita la forbice fra i due club si riduce di poco, e sempre la Juve appare in perentorio vantaggio: a centrocampo Vidal-Pirlo (oggi al rientro dal 1')-Pogba formano una spettacolare macchina da recupero palloni ma non solo. Basti un dato: Vidal ha realizzato 10 reti ed è il secondo bomber della squadra dietro a Tevez. Una mediana così l'Inter se la può solo sognare, come cifre e statistiche confermano: il trio bianconero ha firmato 19 gol, Kovacic-Kuzmanovic-Taider ne hanno all'attivo uno.

BOMBER — Anche l'attacco parla chiaro: se Tevez e Palacio sono quasi in parità (11 gol l'argentino del Piemonte, 10 il connazionale lombardo), è la seconda punta a fare la differenza: Llorente ha già realizzato 9 gol, l'Inter non è andata oltre alle due reti di Icardi e Milito. Oggi ci riprova con Alvarez, in attesa di Hernanes, scalpitante ma appiedato dalla burocrazia (manca un visto di esecutività al trasferimento). Da parte opposta non ci sarà Osvaldo, non convocato al pari di Quagliarella, e con Vucinic in panchina.

ESTERNI — L'unica nota lieta in casa nerazzurra è il confronto fra gli esterni: se nella filosofia contiana Asamoah e Lichtsteiner sono funzionali come gregari (con un solo gol all'attivo), Mazzarri punta su Nagatomo e Jonathan per affiancare Palacio e rinforzare l'attacco: 7 reti per loro. Oggi non ci sarà Guarin, mentre D'Ambrosio partirà dalla panchina. Ma più che gli uomini, conterà lo spirito della squadra, e qui l'Inter gioca la sua scommessa più grande. Nelle 4 partite del 2014 la Juve ha segnato 12 gol, l'Inter uno: la fotografia è impietosa, ma se l'Inter troverà la forza per abbandonare lo schema-cozza ed offrire una grande prova di coraggio può ancora sorprendere la Juve (già, come nel 3-1 allo Juventus Stadium nel 2012...) e capovolgere un destino che altrimenti sembra segnato.
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Lancio di sassi e uova contro il pullman nerazzurro. Vetro rotto,fermati 4 tifosi
Paura per la squadra di Mazzarri durante il tragitto verso lo stadio: i tifosi bianconeri hanno colpito il bus
02 febbraio 2014 Milano - Juventus-Inter è cominciata malissimo con attimi di tensione nel pre-partita. Mentre i nerazzurri erano diretta allo stadio, infatti, i tifosi bianconeri hanno lanciato sassi e uova contro l'autobus colpendolo ripetutamente: a circa 100 metri dall'ingresso dello stadio una delle pietre ha rotto un vetro subito dietro i primi posti della fiancata destra, dov'erano seduti il dottor Combi e il dottor Panico, i medici sociali del club di corso Vittorio Emanuele.

CONSEGUENZE — Per fortuna nessuno è stato ferito: merito anche della pellicola protettiva che ha impedito che il vetro colpito in modo molto forte andasse in frantumi, ma risultasse soltanto crepato. La polizia ha fermato quattro tifosi bianconeri. "La Juventus biasima comportamenti del genere - ha commentato Beppe Marotta - capita spesso anche a noi. Di sicuro si tratta di atti vandalici che vanno condannati".
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Juventus-Inter 3-1: i bianconeri dominano,Rolando accorcia ma non basta
Lichtsteiner, Chiellini e Vidal: la squadra di Conte è inarrestabile. Buon finale degli uomini di Mazzarri, che però non riescono a riaprire la partita

02 febbraio 2014 TORINO - Quasi troppo facile. La Juve vince, anzi fa a pezzettini l’Inter. A Torino finisce 3-1. Gol di Lichtsteiner, Chiellini, Vidal e Rolando. In un derby d’Italia monologo bianconero fino ai 20’ finali di gara, a risultato acquisito. La Juve allunga così a +9 sulla Roma, complice una partita giocata in più. L’Inter fa la figura dello sparring partner checerca di non prenderne troppe dal picchiatore avversario, ma che, limitandosi alla difesa, finisce per uscire dal campo con le ossa rotte. Salvando giusto nel finale, con una punta e un filo di coraggio in più, le proporzioni della lezione. Hernanes, in tribuna, serve come medicina da primo soccorso a Mazzarri, mentre Osvaldo, pure lui sugli spalti, può rappresentare la ciliegina sulla torta per Conte.

TUTTO JUVE — Il primo tempo piace a chi tifa Juve e fa venire il groppo in gola ai cuori nerazzurri. La fotografia più azzeccata è il bilancio dei tiri: 8 quelli della capolista, uno, in contropiede, quelli degli uomini di Mazzarri. La Juve parte subito con la bava alla bocca. Sarà che è l’occasione per allungare ulteriormente sulla Roma, fermata nel pomeriggio dalla pioggia, sarà che quella con l’Inter, persino in questa versione dimessa, non è mai una partita come le altre. La rivalità brucia, sugli spalti dello Juventus Stadium, gremito. Handanovic è costretto ad una doppia parata su Tevez al pronti-via. La Juve attacca, l’Inter, a una sola punta, Palacio è più isolato delle Hawaii, si difende come fosse una provinciale. Kuzmanovic rischia l’espulsione per un fallo cattivo su Vidal a metà campo: l’arbitro Rocchi si limita al cartelino giallo. Al 15’ Juve in vantaggio: lancio di Pirlo, in versione deluxe, per il taglio al centro dalla destra di Lichtsteiner che, abbandonato chissà perché da Kovacic, ha il tempo per angolare il colpo di testa vincente solo davanti ad Handanovic. La Juve insiste, ma si ritrova un muro davanti. Assalito senza fretta, col risultato a favore. Qualche scaramuccia dalla distanza con Tevez e Asamoah, Handanovic vigila. L’occasione per il pari l’Inter la trova anche, estemporanea: Bonucci perde palla, invocando un fallo che non gli viene concesso, Kovacic mette in porta Palacio che conclude alto e grazia Storari. All’intervallo Juve avanti nel punteggio e ancor di più nel gioco espresso.

LA JUVE DILAGA — Si riparte, e la Juve raddoppia. Con Chiellini, di destro, il piede “sbagliato”. In mischia, sfruttando un tocco di un Pogba di governo e opposizione, a metà campo. Quarto gol stagionale per il Chiello, stasera capitano, di professione difensore centrale. Mazzarri osa, con ritardo: dentro Milito per Kuzmanovic. Neanche il tempo di assestare la squadra che la Juve triplica. Col solito Vidal. In mischia. 3-0. Sedicesimo gol stagionale del cileno, capocannoniere bianconero. Esce acciaccato Barzagli, entra da debuttante in nerazzurro D’Ambrosio. E l’Inter segna, con Rolando, in mischia, di sinistro, complice una deviazione. Il difensore non esulta neanche, ma almeno l’Inter, che finisce in avanti, pericolosa con Palacio - ma la Juve colpisce un palo con Vucinic -, salva l’onore. Per salvare il suo campionato servirà ben altro.
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Conte:"Sul 3-0 ho fatto il matto: la tensione va mantenuta fino alla fine"
Il tecnico bianconero:"Avevamo preparato la gara nei minimi dettagli. Il pelo nell’uovo? Il gol subito che poteva riaprire la gara"

02 febbraio 2014 TORINO - Dopo lo straripante 3-1 della sua Juventus sull'Inter, Antonio Conte racconta l'ennesima prova di forza dei suoi: "Avevamo preparato la gara nei minimi dettagli, sotto tutti i punti di vista, in particolare avevamo studiato il modo di come liberare Pirlo dalle marcature di Kovacic e Alvarez. Il pelo nell’uovo? Il gol subito che poteva riaprire la partita. Sul 3-0 ho fatto il matto perché la tensione va tenuta fino alla fine"

ARTURO SORRIDE — Arturo Vidal è soddisfatto, per sé, per la sua rete - la numero 11 - , ma soprattutto per la sua Juve: “Sono contento, è stato importante per la squadra - afferma -. Era una partita difficile contro una squadra contro la quale è sempre difficile giocare. Abbiamo dimostrato di essere una squadra forte. Nel finale abbiamo sofferto un po' perché l'Inter ha alzato il ritmo, ma l'importante è aver vinto. Dobbiamo dimostrare che è siamo una squadra forte ed era importante alzare la testa in un derby importante come oggi. Dobbiamo continuare così fino alla fine della stagione. Noi abbiamo lavorato ogni giorno pensando solo a migliorarci, senza pensare al mercato: non ci siamo fatti distrarre. Il gol? Lo dedico alla mia famiglia e a mia figlia che ormai è pronta per nascere". Su Vucinic, subentrato nel finale, e la voglia di tutti i compagni di farlo segnare: “La nostra è una famiglia, l’importante è che Mirko si sia fermato qui”.
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