| Milan shock, indagati Furlani e Gazidis: sotto inchiesta il passaggio del club da Elliott a Redbird L'ex a.d. rossonero e quello attuale (oltre ad altri due soggetti in Lussemburgo) sotto inchiesta da parte della Procura di Milano. L'ipotesi di reato è ostacolo alla attività di vigilanza della Figc. Perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede del club 12 marzo 2024 MILANO - Casa Milan perquisita dal nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, e l'attuale a.d. rossonero Giorgio Furlani indagato così come il suo predecessore Ivan Gazidis dalla Procura di Milano. Pomeriggio decisamente movimentato nel mondo rossonero, con la notizia dei due indagati che ovviamente acquisisce una fortissima rilevanza. Il filone d'inchiesta si rifà sempre al passaggio societario tra il fondo Elliott e RedBird, avvenuto alla fine di agosto del 2022. L'ipotesi contestata nell'indagine, che riguarda anche altre due soggetti operativi in Lussemburgo, è ostacolo all'attività di vigilanza della Figc in merito alla comunicazione della titolarità effettiva della società. Comunicazione che, secondo la Procura, non sarebbe avvenuta. Le perquisizioni, oltre che a Casa Milan (dove sono stati sequestrati documenti e si è proceduto alla copia dei dati presenti in computer e telefoni), sono state eseguite anche nelle abitazioni private.
ELEMENTI — Dagli elementi acquisiti nelle indagini dei pm di Milano, Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, condotte dal Nucleo speciale di polizia valutaria della GdF, emerge "l'ipotesi che il Fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società Ac Milan, laddove all'Autorità di vigilanza Figc sarebbe, invece, stata rappresentata l'effettiva cessione della proprietà in favore del Fondo Redbird" di Gerry Cardinale nel 2022. Lo scrivono i pm nel decreto di perquisizione a carico dei quattro indagati, tra cui Furlani e Gazidis. Decreto dove si legge anche come "sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile" alla stessa RedBird. Gli altri due soggetti indagati sono Daniela Italia e Jean Marc Mclean, amministratori della società lussemburghese Project Redblack, che controlla la Rossoneri Sport Investment, anch'essa lussemburghese e che era "detentrice delle azioni" del Milan. Ma c'è di più. Dalle analisi della GdF di alcuni documenti del Milan, tra i vari atti acquisiti nell'indagine verrebbe confermato come "il vendor loan", e cioè il prestito da parte di Elliott, "sottoscritto tra RedBird e Elliott" per la cessione del Milan, "garantisca a quest'ultimo fondo d'investimento la proprietà di parte della società Ac Milan". gazzetta.it
La versione del Milan: "Club terzo ed estraneo al procedimento in corso" La nota di via Aldo Rossi: "L’indagine ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente" 12 marzo 2024 MILANO - Mentre i tifosi sono in comprensibile fermento e le indiscrezioni sull'inchiesta della Procura di Milano che vede indagati l'a.d. rossonero Furlani e l'ex a.d. Gazidis si rincorrono, il Milan chiarisce la propria posizione a caldo: "In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria Sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente". L'ipotesi contestata nell'indagine, che riguarda anche altri due soggetti operativi in Lussemburgo, è ostacolo all'attività di vigilanza della Figc in merito alla comunicazione della titolarità effettiva della società. Comunicazione che, secondo la Procura, non sarebbe avvenuta. gazzetta.it
Indagine Elliott-RedBird, il Milan rischia multe e penalizzazione in campionato. E in Europa... L'Uefa è alla finestra, in attesa di capire se l'impianto accusatorio dei magistrati milanesi troverà conferme. Se così fosse, potrebbe decidere di escludere i rossoneri dalle coppe europee 12 marzo 2024 MILANO - La domanda che rimbalzava nella chat rossonere così come sui social o nei bar, ieri è stata più o meno sempre la stessa: che cosa succede adesso al Milan? La prima cosa che occorre precisare quando ci si avventura in questo tipo di risposte è che siamo soltanto all’inizio di una storia che - sia per la giustizia ordinaria sia per quella sportiva - sarà lunga e che al momento non ci sono certezze. Ma è vero pure che le conseguenze “sul campo” dell’inchiesta della Procura di Milano su Gazidis e Furlani rischiano di essere pesanti. I due, ex e attuale a.d. del club rossonero, sono accusati di "ostacolo all’esercizio delle funzioni pubbliche dell’autorità di vigilanza", ovvero - come specificato anche dal decreto di perquisizione firmato dai sostituti Cavalleri e Polizzi - la Figc. La Procura federale aprirà dunque un fascicolo e chiederà subito di ottenere gli atti da Milano, per poi stabilire se ci siano gli estremi per procedere. Vediamo dunque le possibili contestazioni e le conseguenti sanzioni che i rossoneri rischiano in Italia e in Europa.
IN CAMPIONATO — In campionato L’eventuale alterazione di informazioni sulla proprietà da parte del club comporterebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva che punisce "la società che non adempie agli obblighi di comunicazione e di deposito nei termini fissati dalle disposizioni federali in materia di controllo delle società professionistiche o di ammissione ai campionati professionistici o di rilascio delle licenze Figc". Le possibili sanzioni, che come noto lasciano ampio margine di manovra a Procura e giudici, vanno dall’ammenda ai punti di penalizzazione in classifica. A questo potrebbe essere affiancato o contestato in alternativa l’articolo 31 comma 1 sulle violazioni in materia gestionale ed economica: "Costituisce illecito amministrativo la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (Covisoc) e dagli altri organi di controllo della Federazione nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze Uefa e Figc, ovvero il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali". Anche qui le sanzioni vanno dalla multa alla penalizzazione. Il procuratore capo Giuseppe Chinè, una volta studiate con la massima attenzione tutte le carte acquisite dalla Procura milanese, potrebbe anche contestare l’articolo 4, quello che obbliga anche società e dirigenti a osservare "i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva", mentre il Milan, in base all’articolo 6, può essere accusato per responsabilità diretta, visto che parliamo di due amministratori delegati: gli effetti sulle sanzioni potrebbero essere dunque i più pesanti. Direttamente collegato all’eventuale illecito in questione è anche l’articolo 20 bis delle Noif, che regola le "Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico". Qui emerge anche il ruolo di controllo della Co.A.P.S. - Commissione Acquisizione Partecipazioni Societarie, organo senza valore pubblicistico (al contrario della Covisoc) deputato a verificare i requisiti dei nuovi acquirenti. Le sanzioni per un’alterazione di questo tipo di documentazione si rifanno espressamente al già citato articolo 32 del Codice di giustizia sportiva: i commi dal bis all’octies in base a come si declina la violazione definiscono il numero di punti di penalizzazione da assegnare che tra l’altro possono essere anche cumulabili. Insomma, la sintesi di questo lungo elenco di articoli e norme è semplice: il rischio penalizzazione è molto alto, ma in questa fase è meglio essere prudenti.
IN EUROPA — La situazione in Europa non è granché più tranquilla. Se, come sostengono i pm, dietro al Milan anche dopo il 2022 è rimasto Elliott, che ha un’influenza dominante pure sul Lilla, si potrebbe configurare la violazione dell’articolo 5 del regolamento Uefa, quello su "integrità delle competizioni e multiproprietà". Ma il fatto che nella passata stagione i francesi non si siano qualificati alle competizioni Uefa, mentre quest’anno i rossoneri abbiano fatto Champions e Europa League e il Lilla la Conference - escludendo quindi qualsiasi possibilità di incontrarsi o condizionarsi - riduce a quasi zero il rischio sanzione. Il problema vero è un altro e potrebbe sorgere nel caso in cui la giustizia sportiva italiana certificasse l’alterazione della documentazione fornita alla Figc. La Uefa, attentissima alla trasparenza, di certo non ne sarebbe contenta: l’articolo 4 dello stesso regolamento tratta "Procedure e criteri di ammissione", se qualcosa in queste procedure fosse arrivato in modo anche parzialmente falsato o distorto si potrebbe arrivare anche ad una pesantissima esclusione dalle competizione europee. Adesso però occorre attendere che questo complesso e delicatissimo caso si arricchisca di nuovi elementi e qualche certezza. Anche se per i tifosi rossoneri attendere senza tremare un po’ non sarà facile. gazzetta.it
La versione di Elliott sull'indagine: "Nessuna partecipazione o controllo del Milan" La reazione del Fondo all'inchiesta della Procura di Milano sulla compravendita del club: "Questa accusa è falsa, il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022" 12 marzo 2024 MILANO - Dopo la presa di posizione pomeridiana del club rossonero ("Il Milan è terzo ed estraneo al procedimento in corso"), in serata arriva la secca smentita del fondo Elliott. "Prendiamo atto di notizie che riportano su indagini che riguardano l'attuale e l'ex amministratore delegato del Milan in relazione all'accusa secondo cui il club 'appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio'. Questa accusa è falsa", è la dichiarazione del portavoce del fondo angloamericano riguardo il passaggio di proprietà del club rossonero contestato dalla Procura di Milano. Comunicato che si conclude così: "Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan". gazzetta.it
Milan, l'analisi: la valutazione molto alta e quei dubbi sulla vendita da Elliott a RedBird La cessione a 1,2 miliardi di euro e il finanziamento concesso a RedBird, da 550 milioni: le operazioni alla lente d'ingrandimento 13 marzo 2024 MILANO - Dalla Fininvest allo sconosciuto imprenditore cinese Li Yonghong, dall’escussione del pegno da parte del fondo Elliott al passaggio di quote all’altro fondo RedBird. Il Milan, una volta tramontata l’epopea berlusconiana, è salito sulle montagne russe della globalizzazione e della finanziarizzazione del calcio e non è più sceso. Nella primavera del 2022 i rossoneri stavano per passare a Investcorp, fondo del Bahrain che negli anni Novanta aveva rilanciato Gucci. Poi il blitz a sorpresa di RedBird. Quando, il 31 agosto 2022, venne annunciato ufficialmente il closing dell’operazione, due circostanze balzarono all’occhio: la valutazione data al club rossonero, cioè 1,2 miliardi di euro, e il vendor loan da 550 milioni concesso da Elliott a RedBird che, prima di concludere l’affare, gestiva un patrimonio di 6 miliardi di dollari (oggi saliti a 10).
CALCOLI — È vero che il Milan era stato risanato, con l’Ebitda in territorio positivo e i debiti finanziari sostanzialmente azzerati, ma il prezzo della transazione esprimeva pur sempre un multiplo dei ricavi superiore a 4,5, al livello dei club più ricchi al mondo nonostante mancassero grandi asset patrimoniali. Non a caso l’algoritmo della società di consulenza Football Benchmark assegnava, a quel tempo, un enterprise value di 578 milioni al Milan. D’altra parte, quasi metà del valore ufficiale della transazione era generato da un prestito dello stesso venditore, a un tasso di interesse del 7% annuo che dovrà essere rimborsato da RedBird entro il 2025. A fronte di tale finanziamento Elliott si è assicurata il pegno sul 99,93% delle azioni cedute ad Acm Bidco (il veicolo olandese utilizzato da Gerry Cardinale per rilevare il Milan), "quale credito garantito, in forza del contratto denominato Pledge Agreement over Shares". Per la verità, in base a un comunicato del giugno 2022, l’accordo prevedeva che Elliott mantenesse una partecipazione finanziaria di minoranza nel club. Successivamente, a closing avvenuto, si è chiarito come il passaggio di quote riguardasse la totalità del pacchetto detenuto da Elliott. Si è comunque materializzata una delle clausole previste a garanzia del prestito: il mantenimento, da parte del fondo gestito da Paul Singer, di propri rappresentanti nel consiglio d’amministrazione.
UOMINI — Così a settembre 2022, quando s’insediò il nuovo board, si sedettero al loro posto Gordon Singer, cioè il figlio del fondatore di Elliott, Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, per anni rispettivamente portfolio manager e associate portfolio manager di Elliott. Ruoli poi abbandonati. Nel giro di qualche mese, infatti, Furlani è stato nominato amministratore delegato del Milan e Cocirio ha assunto la carica di chief financial officer. Dirà Cardinale al Financial Times: "Ho un enorme rispetto per Paul e Gordon Singer. Ho detto loro: 'Quando faremo questa cosa, voglio che voi continuiate a essere coinvolti e quindi vi metteremo in una parte diversa della struttura del capitale'. Abbiamo preso due dei loro uomini migliori di loro spontanea volontà. Non l’ho fatto io. Hanno alzato la mano. Li abbiamo esaminati insieme a tutti gli altri e, sorpresa delle sorprese, sono ottimi, sia come Ceo che come Cfo". Adesso, a distanza di un po’ di tempo, da Elliott fanno notare come nel cda rossonero sia rimasto un solo rappresentante, perché Furlani e Cocirio sono diventati dipendenti del Milan. Resta, dunque, soltanto Gordon Singer, ma la sua è una presenza per nulla marginale: coinvolto nel dossier rossonero sin dagli inizi dell’avventura di Elliott, è un consigliere ascoltatissimo che Cardinale consulta sicuramente per tutte le decisioni strategiche. Va ricordato, poi, come Paolo Scaroni, presidente del Milan dal 2018 e deputy chairman di Rothschild ai tempi in cui la banca era advisor di Li Yonghong, sia stato nominato di recente da Cardinale presidente di RedBird International. Nomi che ricorrono, intrecci inestricabili. gazzetta.it
Vendita del Milan da Elliott a RedBird, la procura indaga: 1,2 miliardi è un prezzo congruo? Gli inquirenti hanno raccolto documentazione a Casa Milan anche per capire se la transazione possa nascondere irregolarità. A livello penale il Milan è parte terza, le indagini solo sulle persone fisiche 13 marzo 2024 MILANO - La Procura di Milano sta indagando anche sul prezzo di vendita del Milan da Elliott a RedBird. Un aspetto dell’indagine non emerso nella (caotica) giornata di ieri, tra perquisizioni e ipotesi di reato per gli amministratori delegati del club, Giorgio Furlani (attuale) e Ivan Gazidis (fino al dicembre 2022). Gli inquirenti, insomma, hanno raccolto documentazione a Casa Milan anche per capire se il prezzo della transazione, un miliardo e 200 milioni, sia stato congruo oppure possa nascondere irregolarità.
LA STIMA DIFFERENTE — Il valore dato al club è sembrato alto già dai giorni del closing, considerato che esprimeva un multiplo dei ricavi superiore a 4,5 e l’algoritmo della società di consulenza Football Benchmark assegnava al Milan un valore di 578 milioni. Come si arriva da questa cifra a un valore sostanzialmente doppio? I procuratori Polizzi e Cavalleri sono al lavoro anche su questo tema.
MILAN PARTE TERZA — È chiaro che è ancora molto presto per delineare gli sviluppi di un’indagine complessa, che ha un profilo penale e uno sportivo, uno italiano e (potenzialmente) uno internazionale. Al momento, restano le certezze di ieri: la Procura di Milano ha notificato l’informazione di garanzia a quattro persone, i due a.d. rossoneri più Daniela Italia e Jean Marc McLean, in qualità di amministratori di Project RedBlack. L’ipotesi di reato è ostacolo all'attività di vigilanza da parte della Figc. Il Milan a livello penale è considerato parte terza, estranea a indagini che si concentrano solo sulle persone fisiche protagoniste della vicenda. gazzetta.it
Anche RedBird replica alle accuse: "L’idea che non siamo noi a possedere il Milan è assolutamente falsa" La nota del fondo: "Non sono in corso discussioni con alcun investitore che potrebbe esercitare un controllo sul club. RedBird è il proprietario e tale rimarrà" 13 marzo 2024 MILANO - Il termine che è filtrato nelle scorse ore con maggiore frequenza è stupore. Stupore per un'inchiesta che ha scosso il mondo rossonero dalle fondamenta. E le fondamenta del Milan sono quelle di RedBird, ovvero l'azionista di maggioranza. Che, dopo la presa di posizione ufficiale di ieri del Milan e di Elliott, ha diramato una nota attraverso un suo portavoce: "RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del Club. L’idea che RedBird non possieda e non controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti. Quando abbiamo assunto il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con scadenza a tre anni e nessun diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan ai vertici della Serie A e del calcio europeo - tutto il resto toglie tempo al raggiungimento di questo obiettivo. Non sono in corso discussioni con alcun investitore che potrebbe esercitare un controllo sul Club. RedBird è il proprietario di controllo di AC Milan e tale rimarrà".
COLLABORAZIONE — Dichiarazioni perentorie, come quelle che aveva rilasciato Elliott: "Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan". In aggiunta, come hanno riportato le agenzie di stampa, "fonti al corrente della situazione sottolineano che, come è prassi comune nelle operazioni di private equity, Elliott ha fornito a RedBird un vendor loan i cui termini concedono a Elliott di nominare fino a due amministratori nel CdA di AC Milan. Ad oggi, Elliott ha nominato un solo amministratore. Oltre al vendor loan, Elliott non ha fornito alcun capitale a RedBird e i fondi di Elliott non sono investiti nei fondi di RedBird". Da via Aldo Rossi invece hanno sottolineato che "la società risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022", e che "sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente".
STUPORE — In queste ore, nel quartier generale di RedBird - al netto del comunicato ufficiale - stanno ovviamente riflettendo sull'apparato accusatorio mosso dalla Procura di Milano e quel che ne emerge, appunto, è stupore per i contenuti. Per esempio nella parte in cui si fa riferimento all'"Ac Milan Investor Presentation", ovvero un presunto documento di presentazione del club rossonero messo a disposizione di potenziali investitori arabi, in cui è comunque messo nero su bianco come RedBird detenga il 99,9% del Milan. Oppure sull'accostamento di Elliott con il Lilla, club francese nel quale - viene fatto notare - Elliott non ha mai avuto quote azionarie, ma al cui vecchio proprietario aveva semplicemente concesso un prestito. Mentre per quanto riguarda la continuità nella gestione del club tra Elliott e RedBird, sospetta agli occhi di molti, viene sottolineata l'opportunità - anzi, la lungimiranza - di dare continuità a un modello che aveva funzionato benissimo. Ed è alla luce di questo - spiegano - che RedBird avrebbe optato per un vendor loan proprio da Elliott, invece di rivolgersi a una banca d'affari. Infine - si riflette ai piani alti di RedBird - Elliott non ha avuto e non ha azioni del Milan (inizialmente pareva potesse essere così, ma poi l'ipotesi tramontò) e, con un prestito al 7% circa di interessi, avrebbe già il suo guadagno a prescindere. Per il momento si resta comunque nel campo delle riflessioni e delle deduzioni, in attesa che l'inchiesta faccia il proprio corso e che lo stupore di RedBird si trasformi in difesa vera e propria. gazzetta.it
Il Milan e le parole chiave dell'inchiesta: così la Finanza cerca in computer e telefoni Da Genio a King George. Tutti i nomi delle società al setaccio dei magistrati 14 marzo 2024 MILANO - Un’azione rapida, per le "particolari ragioni di urgenza dovute alla possibilità che le cose oggetto di reato o a essi pertinenti, vengano disperse anche in relazione a una possibile attività di cancellazione degli stessi". La Procura di Milano, nel decreto di perquisizione a Casa Milan e agli indagati nell’inchiesta che riguarda il passaggio di proprietà del club rossonero da Elliott a RedBird, avvisa la Guardia di finanza di muoversi celermente, onde evitare la sparizione di eventuali indizi o prove. Da lì le perquisizioni a uffici e abitazioni, con annessi dispositivi informatici. Ma cosa cercano gli inquirenti nei computer e nei cellulari a disposizione dell’attuale amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, e del suo predecessore, Ivan Gazidis, due appunto dei quattro indagati?
LE PAROLE CHIAVE — Gli stessi magistrati forniscono al Nucleo speciale della polizia valutaria della Guardia di finanza (II Gruppo - Sezione tutela del risparmio) una lista di parole chiave per accelerare la ricerca informatica nei suddetti dispositivi. Alcune sono ovvie, come Milan, RedBird, Elliott. Su altre occorre soffermarsi per capire. C’è naturalmente il termine “vendor loan”, che definisce parte dell’operazione d’acquisto del Milan usata da RedBird, attraverso un prestito del venditore, cioè Elliott. Prestito che, secondo il Milan, ha una scadenza a tre anni. Alcune parole (in inglese) sono di natura finanziaria (intermediario, pagamento, pegno, investitori, lettere confidenziali, contratto d’acquisto...). Altre, invece, fanno riferimento a società coinvolte, chi più e chi meno, nell’assetto societario del Milan degli ultimi anni. C’è Project Redblack, la società lussemburghese formata nel 2017 da Elliott e Blue Skye per finanziare il prestito a Yonghong Li e poi, una volta escusso il club, controllante di Rossoneri Sport Investment Luxembourg Sarl, a sua volta detentrice delle azioni del club. Così come Footballco Intermediate, il nome della società controllata dal fondo RedBird che ha condotto l’acquisto proprio da Rossoneri Sport Investment Luxembourg Sarl nel 2022. Ma, come da prassi quando di mezzo ci sono fondi d’investimento, ogni passaggio di proprietà dal 2017 a oggi ha portato alla nascita e al coinvolgimento di più società. Per esempio, secondo la Procura, ci sarebbe una discrepanza tra la struttura societaria fornita al board del Milan e quella comunicata alla commissione Coaps (altra parola chiave) della Figc. In cima, per quanto ricostruito dai magistrati, ci sarebbe Rc Fc Holding Genpar, società con sede in Delaware allo stesso indirizzo di King George Investments e Genio Investment, socie di maggioranza di Project Redblack in quanto espressione del fondo Elliott. Curiosamente, il nome delle due fu scelto all’epoca da Furlani stesso in omaggio a Weah (King George) e Savicevic (Genio). Ecco, tutte queste società sono nell’elenco fornito alla Guardia di finanza, insieme a Zoro e Vento, due srl lussemburghesi che figurano come amministratrici sia in Rossoneri Sport che in Project Redblack. Un complesso sistema, dunque, di società su società. Ma nell’elenco compaiono anche due squadre di calcio francese, Lilla e Tolosa. Il motivo è semplice: il Lilla, in un altro gioco d’incastri, è in mano a una società indebitata con Elliott per 170 milioni di euro; il Tolosa, invece, dal 2020 è nella galassia RedBird, sebbene le voci su di una cessione aumentino di giorno in giorno in Francia.
MODALITÀ — Curiose anche le precisazioni, contenute nel decreto, in merito alle ispezioni sui dispositivi di Furlani e Gazidis. In sostanza, i magistrati chiedono di fare una copia digitale di tutto il materiale d’interesse e una copia forense qualora il pc o il cellulare fosse coperto da codici e sistemi di captazione non rinvenibili (in tal caso, in presenza degli indagati). gazzetta.it
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