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Milan, difesa horror. Col Sassuolo Okafor salva (ancora una volta) il Diavolo

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Milan, difesa horror. Col Sassuolo Okafor salva (ancora una volta) il Diavolo
I rossoneri vanno sotto 3-1 e riescono a rimontare con i gol di Jovic e il pari del nazionale svizzero. Annullati due gol a Chukwueze per fuorigioco. Il secondo posto resta blindato, ma la squadra di Pioli appare in netta involuzione
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14 aprile 2024 REGGIO EMILIA - Non è un Milan da semifinale di Europa League e nemmeno una versione da derby: da Reggio Emilia Pioli sperava di ricevere la spinta per poi proseguire verso Roma e rientrare a San Siro pronto a fermare l’Inter. Qui invece il Milan non fa un passo avanti ma uno indietro. Forse anche due, o tre come i gol incassati dalla penultima in classifica. Il Sassuolo rimpiange i tre punti persi in ottica salvezza: il pareggio per 3-3 serve a poco.

DIFESA E LEAO — Se l’atteggiamento con cui il Milan pensa di entrare in campo giovedì all’Olimpico è quello del pomeriggio con il Sassuolo, le chance di rimonta si azzerano. Dopo poco più di dieci minuti i rossoneri sono sotto di due, svogliati, slegati, fuori fase. Agli avversari bastano due affondi per il doppio vantaggio: Kjaer e Thiaw fragilissimi in entrambe le occasioni. La prima dopo appena 3’: spunto di Volpato sulla destra e palla in mezzo per Pinamonti, un ex nerazzurro che beffa Sportiello al primo tentativo. Otto minuti per il raddoppio: l’azione si sviluppa stavolta sulla sinistra, con Laurientè che parte e conclude. Milan troppo, troppo distratto: un errore che in avvio si ripete spesso. Non è questione di titolari o riserve: Pioli si presenta con Theo, Loftus-Cheek e Leao, tre titolarissimi. Sono distrazioni collettive e solo dopo che la svegliata è suonata due volte, il Milan si riattiva. Lo fa con tutti i suoi uomini: Thiaw è il primo a impegnare Consigli, Chukwueze colpisce ma è in fuorigioco. Ci vuole allora un super Leao: Rafa salta due uomini nello stretto e mette all’angolo con il destro. Una giocata individuale che restituisce vigore alla squadra e allo stesso Leao: Pioli lo aveva confermato nell’undici proprio per allontanare la tristezza del post Roma. La difesa continua a ballare (quando Laurienté parte è un pericolo) e l’attacco ci prova, senza pungere: Chukwu e Theo spingono ma sono imprecisi nelle scelte, Musah si inserisce ma sbatte sulla difesa avversaria, Jovic resta isolato.

AFFONDATO — Se perseverare è diabolico, il Milan lo sa meglio di chiunque altro: nel secondo tempo, invece che ripartire dalla reazione finale dei primi 45’, i rossoneri vanno di nuovo giù. A fondo? No. Laurienté approfitta di un nuovo dello sbandamento difensivo del Milan, riuscendo a pungere al secondo errore in disimpegno dei centrali rossoneri. E’ il 3-1. Pioli corre ai ripari con Gabbia (è Kjaer a chiedere il cambio per infortunio e andare dritto negli spogliatoi: prestazione pessima), Reijnders e Giroud. Come nel primo tempo succede che sia una magia di Leao a riportare a galla il Milan: sullo spunto di Rafa, c’è Jovic al centro pronto al 3-2 sulla ribattuta di Consigli. E ancora una volta sono solo i colpi avversari a chiamare la reazione rossonera: la testa di Giroud, il secondo (bellissimo) gol annullato a Chukwueze per fuorigioco, Pulisic che spara su Consigli l’invito di Aldi. E infine Okafor, appena entrato, a trovare il pari su azione d’angolo. Il Milan chiude all’assalto: Jovic mediano, Pulisic, Giroud (altro errore sotto porta) e Okafor davanti. Ma l’ultima notizia arriva ancora dalla barcollante difesa: Thiaw chiude zoppicante e già ammonito, che da diffidato significa la squalifica nel derby. Prima però la Roma e se Pioli e il Milan pensano di ribaltarla, devono prima cambiare se stessi.
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view post Posted on 20/4/2024, 15:03     +1   -1
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Kjaer non all'altezza, Thiaw irriconoscibile: attento Milan, è tornata la difesa da incubo
Tre gol realizzati in trasferta, in casa della penultima, non sono bastati per portare a casa i tre punti: una fase difensiva orribile ha spedito il Diavolo a un passo dalla sconfitta. Ora sono 55 i gol presi in 45 partite. Un dato che preoccupa, soprattutto in vista di Roma e Inter
15 aprile 2024 MILANO - Difficile che il campo del Sassuolo resti all'interno delle banalità quando ci corre sopra il Milan. Allenatori esonerati (Allegri), allenatori confermati (Pioli), gol lampo (il più veloce nella storia della A, Leao) e scudetti (accadde solo due anni fa, sembra passata un'era geologica osservando in casa rossonera). Anche quest'anno non ha fatto eccezione, solo che stavolta le particolarità sono negative. La domanda che attorciglia le riflessioni della gente rossonera è: com'è possibile segnare tre gol in trasferta, per di più in casa della penultima, e tornare a casa con un punto solo?

IMPUTATI — Già. In effetti. Torna così alla mente il concetto, ribadito lungo la stagione dall'allenatore, che sottolinea come la sua sia una squadra votata all'attacco, che quindi una certa dose di rischi sia inevitabile, e che conta segnare un gol più degli avversari. Solo che, quando non succede, sul banco degli imputati ci sale inevitabilmente la difesa. O quanto meno, la fase difensiva. Il Milan quest'anno in alcune partite ha dato vita a vere gallerie degli orrori. Come al Mapei. Sul primo gol difesa schierata, con sette uomini in area. Sette statue però, a osservare il piacevole sviluppo sulla destra dell'azione emiliana. Posizionamenti sbagliati - più che altro per immobilismo -, marcature praticamente inesistenti. Sul secondo l'uno-due fra Thorstvedt e Laurienté, molto ben eseguito ma concettualmente banale, ha spedito direttamente in porta il francese. Sul terzo palla persa in uscita sulla corsia sinistra e, di nuovo, cinque rossoneri a guardare la modalità con cui Larienté ha nuovamente infilato Sportiello.

RALLENTAMENTI — Dunque fase difensiva pessima nel complesso, anche se un paio di singoli in particolare ci hanno messo del loro. E quando succede ai due centrali, sono dolori. Kjaer palesemente non all'altezza, forse per problemi fisici accusati già durante la partita dal momento che ha poi chiesto il cambio dopo nemmeno un'ora di gioco. Irriconoscibile, ed è un aggettivo che vale anche per Thiaw. Situazione più grave per il tedesco, che dopo essere sbocciato nella scorsa stagione, ha iniziato quella attuale con i gradi da titolare. Poi, due mesi e mezzo in infermeria che lo hanno inevitabilmente rallentato. Ma anche adesso che è tornato già da due mesi, pare aver fatto diversi passi indietro in termini tattici e di attenzione. I numeri difensivi, quando non sono coperti dalle bollicine stappate in attacco, sono paurosi: la seconda forza del campionato ha soltanto la nona difesa, che diventa addirittura la quart'ultima considerando solo le gare in trasferta: peggio, lontano da casa, fin qui hanno fatto solo Frosinone, Salernitana e Sassuolo. Nelle 45 partite stagionali il Diavolo ha incassato 55 gol, media non accettabile per chi ha ambizioni di infilare titoli in bacheca. E adesso, occhio anche - di nuovo - all'infermeria: oltre al lungodegente Kalulu, a Reggio Emilia hanno registrato problemi sia Kjaer (flessore), sia Thiaw (che ha concluso il match zoppicando, visibilmente sofferente). In vista del momento decisivo della stagione, non granché.
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Gol annullati a Chukwueze: tornano di moda la "luce" e la mozione Wenger
Le due reti (soprattutto la seconda) tolte dal Var al nigeriano del Milan hanno fatto infuriare i tifosi milanisti, ma sono decisioni prese secondo regolamento. Che riaprono però la discussione su possibili modifiche future
15 aprile 2024 MILANO - Il fuorigioco di "acromion" è la nuova frontiera del gol da annullare. O l’offside della testa dell’omero. O dell’alluce. O anche dell’unghia dell’alluce. Quante se ne sono viste di reti frantumate per un fuorigioco millimetrico. Che fuorigioco è ma che lascia così: di stucco. Come successo, ultimo esempio, a Chukwueze ieri nella gara Sassuolo-Milan 3-3: una puntina di spalla, appunto. L’introduzione del "fuorigioco semiautomatico" (siamo alla terza stagione) ha creato tutto questo: ha tolto ogni dubbio, ha reso oggettivo il fatto, ha frantumato la soggettività e quella interpretazione che sempre fra discutere (tipo: l’assist di Lapadula a Viola è punibile o no? A "Open Var" hanno assicurato di no ma il dubbio resta…), adesso sul fuorigioco non ci sono più dibattiti e rincorse alla verità; ma ha messo in vetrina gioie strozzate per un nonnulla. Un’inezia di corpo che comunque fa "offside". È il regolamento. Piaccia o no è quello. Poi, è chiaro, al Milan e ai suoi tifosi in questo caso non piace per nulla. I due gol annullati a Chukwueze hanno generato un oceano di polemiche sui social, soprattutto sulla seconda rete. Discussioni che rimangono attuali anche perché, in base a com'è poi finito il match, si è trattato di episodi decisivi.

WENGER — Ricordando che mani e braccia (ma la parte alta della spalla conta) non sono conteggiate come estremità punibili per il fuorigioco, torna di gran moda il cosiddetto concetto di luce, richiesto a gran voce da anni da Arséne Wenger. In questo caso il fuorigioco sarà tale solo se esiste separazione netta fra le ultime estremità di attaccante e difendente: quel segmento fra l’uno e l’altro giocatore crea la cosiddetta luce. È sempre questione di centimetri, certo, comunque si decida come prenderla.

FEBBRAIO 2025 — Resta il fatto che anche nell’ultima riunione, l’Ifab (il governo che sovrintende alle regole del calcio) ha trattato il tema-luce. Gli esperimenti vanno avanti, in Inghilterra nei campionati minori e anche nel nostro torneo Under 18: l’Italia è stata pioniera nell’introduzione del Var, del Saot (il fuorigioco semiautomatico) e adesso si vedrà che ne sarà della luce, se prima o poi si… accenderà. Nella riunione che si terrà nel febbraio 2025 verrà presa probabilmente una decisione definitiva riguardo alla "mozione Wenger". Fino ad allora le sperimentazioni continuano: il Saot non sparirà ma verrà modulato. Sempre che si azioni… l’interruttore della luce.
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