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Pronto per il 10 ma non per una maglia da titolare: la Juve e il cortocircuito Yildiz

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view post Posted on 26/4/2024, 17:13     +1   -1
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Pronto per il 10 ma non per una maglia da titolare: la Juve e il cortocircuito Yildiz
Il club è pronto a consegnare al turco un simbolo pesante e le chiavi del futuro. Ma in campo la musica è diversa: Allegri non lo sceglie dall'inizio da metà febbraio, nonostante lui negli spezzoni sia tornato a brillare
25 aprile 2024 MILANO - In scia nientemeno che a Del Piero e Baggio, a Dybala e Tevez, per non dire Platini, vedere la maglia numero 10 della Juventus calata sulle spalle di Kenan Yildiz è solo questione di tempo. Quello necessario per arrivare a fine stagione, salutare Paul Pogba e ufficializzare il passaggio di consegne. Apparentemente naturale per i numeri che fa vedere in campo. Ma un salto triplo per un giocatore che ancora a dicembre bagnava i piedi sui campi della Serie C con la Next Gen. E un salto triplo per un giocatore ritenuto all’altezza di una maglia così pesante, la futura numero 10 della Juventus, ma a oggi non ancora di una maglia da titolare.

TITOLARE — Il conto aggiornato racconta che Yildiz non viene scelto dall’inizio da Allegri da ormai più di due mesi: alla prossima occasione, sabato contro il Milan, saranno già passati 70 giorni dall’ultima volta, la trasferta a Verona di metà febbraio. Le precedenti partite da titolare erano stati nientemeno che il debutto alla Scala del calcio contro l’Inter e prima ancora a Lecce, che fu l’ultimo successo prima della crisi. Per dire che nel frattempo si è persa anche la Juve, mentre il turco è stato relegato a spezzoni di partita quando ogni ipotesi di convivenza con Chiesa si è ridotta alla scelta chiara di preferirgli l’azzurro, mettendoli insieme nove volte in tutta la stagione ma solo una volta per più di un quarto d’ora, nell’ultima di campionato col Cagliari.

QUANDO ENTRA — Nel frattempo Yildiz è passato per i normali dolori di crescita di un 18enne, dallo scotto del noviziato nelle scelte e nelle gerarchie interne, da un calo fisiologico, ma poi si è ritrovato: è tornato a crescere e a far vedere i lampi di classe pure entrando in corsa. Anche contro la Lazio il gol decisivo è arrivato con il passaggio al tridente dopo il suo ingresso. Se succede una volta è un caso, ma è cronaca ricordare che anche a Cagliari la rimonta dallo 0-2 era arrivata con lui e altri due (ma anche tre) attaccanti in campo insieme. Con la Fiorentina aveva riacceso nel finale una squadra spenta nella difesa del risultato, col Napoli e il Genoa pure anche se con minor fortuna. E’ tornato ad accendere il gioco, ma non da titolare.

IL FUTURO — “Abbiamo tanti ragazzi bravi. Con Kenan il futuro lo abbiamo pianificato quest’estate, con un contratto quadriennale - ha detto di lui il direttore tecnico Cristiano Giuntoli nel prepartita della partita con la Lazio -. È un ragazzo sul quale puntiamo, vogliamo farlo crescere con calma senza troppe pressioni come gli altri giovani. La Juve del futuro arriverà con calma, ci vuole pazienza”. Come per dire: tutto sotto controllo. Inevitabile aspettarsi che in parallelo con la maglia numero 10 aumentino anche le responsabilità in campo e nelle gerarchie. Sicuramente come volto del futuro, già designato, ma inevitabilmente anche come il perno, o comunque un punto fermo, attorno a cui immaginare il nuovo ciclo tecnico.
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