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Posts written by Frank Baresi

view post Posted: 22/4/2024, 14:59     "Sarà una vittoria bellissima, manteniamo i valori del club, sportività e lealtà verso l'avversario" - Inter Style...with style & onesty
Zhang:"Godetevi il derby. Se non succede ora, succederà presto..."
Il numero uno nerazzurro in videoconferenza: "Sarà una vittoria bellissima, specie per chi non l'ha mai assaporata. Se arriverà domani manteniamo i valori del club, sportività e lealtà verso l'avversario"
21 aprile 2024 APPIANO GENTILE (CO) - Il presidente dell'Inter Steven Zhang, prima dell'inizio dell'allenamento ha parlato in video conferenza di fronte alla squadra, al mister e al suo staff, a Marotta, Ausilio e Baccin. Visibilmente emozionato il numero uno nerazzurro ha detto: "Non c'è bisogno di motivarvi prima di un derby. Vi voglio solo ringraziare per quello che avete fatto finora. Domani giocate per godervi la partita perché se non dovesse succedere domani, succederà presto".

LE PAROLE — Il presidente ha poi proseguito: "Avete fatto una stagione straordinaria e la vittoria che arriverà sarà bellissima. Per tutti e in particolare per quelli che non l'hanno mai assaporata. Spero che sia solo la prima di una lunga serie di vittorie importanti. In bocca al lupo a tutti. Se dovesse succede nel derby mantenete alti i valori dell'Inter che sono la sportività e la lealtà nei confronti dell'avversario".
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view post Posted: 20/4/2024, 16:26     L'Inter scappa due volte, il Cagliari non molla e firma il 2-2: contro il Milan servirà vincere - Stagione 2023/2024
L'Inter scappa due volte, il Cagliari non molla e firma il 2-2: contro il Milan servirà vincere
A San Siro il gol di Thuram e il rigore di Calhanoglu lanciano i nerazzurri prima dei pareggi di Shomurodov e Viola: lunedì 22 aprile il match point scudetto nel derby
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14 aprile 2024 MILANO - Per vincere lo scudetto nel derby di lunedì 22 all'Inter servirà una vittoria. I nerazzurri sprecano l'assist pomeridiano del Sassuolo (che ferma il Milan sul 3-3) non andando oltre il 2-2 contro il Cagliari. Colpa di una difesa che concede più del solito, ma merito anche dei sardi che recuperano due volte lo svantaggio e portano a casa un pari (meritato) che li fa andare a +5 sulla terzultima. Per Inzaghi, che non può più superare il record della Juventus 2013-14 (102 punti), una mezza delusione: il tricolore della seconda stella arriverà comunque, ma festeggiare potendo contare su due risultati su tre nella stracittadina sarebbe stato sicuramente più semplice. Ecco perché all'uscita dal campo gli unici a sorridere sono i rossoblù, quasi salvi.

ZAMPATA THURAM — Inzaghi, privo degli squalificati Pavard e Lautaro, sceglie Bisseck per completare la difesa a tre e Sanchez in attacco al fianco di Thuram. Niente panchina, con vista derby, per il diffidato Mkhitaryan. Ranieri, che deve rinunciare agli squalificati Nandez e Deiola, punta su un 3-4-3 che ha Luvumbo e Jankto nel tridente, ai lati di Shomurodov, ma in realtà i rossoblù sono spesso costretti a difendersi con un 5-4-1 nel quale Sulemana e Makoumbou provano a tenere botta in mezzo. Due le sorprese: Hatzidiakos preferito a Zappa e Obert in campo al posto di Dossena. Spinta dalla sua gente, l'Inter inizia forte, con un tiro di Barella parato da Scuffet. I sardi si difendono con due linee strette, ma la capolista dopo 12' le buca a destra, con Darmian che innesca Sanchez, il cui cross dal fondo viene deviato in rete da Thuram. Il francese, che esulta come Lautaro, si sblocca dopo quasi due mesi visto che l'ultima rete l'aveva segnata il 16 febbraio. La formazione di Ranieri subisce il possesso degli avversari, ma non lo fa passivamente e prima Luvumbo poi Shomurodov impegnano Sommer. Il raddoppio di Barella, servito da Dimarco, viene annullato per fuorigioco e il tecnico rossoblù, prima della mezzora, decide di intervenire provando a dare più equilibrio con Prati al posto di Jankto (che non la prende bene) e il 3-5-2. La gara è gradevole, con l'Inter che costruisce bene (molto attivo Sanchez), ma finisce spesso in fuorigioco, mentre il Cagliari punge appena ne ha l'occasione. E così all'intervallo il possesso palla è nerazzurro (64%), ma nei tiri gli ospiti sono addirittura avanti (5-4).

SUPER VIOLA — Nella ripresa il ritmo si abbassa e l'Inter prova a gestire concedendo poco. Dimarco esalta Scuffet, costretto al grande intervento, mentre Sommer para facilmente un destro di Obert. Ci prova anche Calhanoglu su punizione, ma il numero 22 sardo mette in angolo e poi blocca sul tentativo di Sanchez. La prima sostituzione della seconda frazione la fa Inzaghi con Frattesi al posto di Mkhitaryan, ma pochi istanti dopo l'ingresso dell'ex Sassuolo il Cagliari pareggia con un bel lancio di Obert, la sponda di Luvumbo per la conclusione vincente di Shomurodov. Per il Meazza è un doccia gelata, ma l'Inter non si disunisce e, su cross di Barella, il colpo di testa di Frattesi diretto verso la porta viene intercettato dal braccio largo di Mina: è calcio di rigore che Calhanoglu trasforma con il destro. Per il turco, 16 penalty trasformati su 16 da quando indossa la maglia nerazzurra, è l'undicesimo gol in campionato, eguagliato il suo record in carriera (Amburgo 2013-14). Inzaghi, che già lo aveva preparato prima del 2-1, fa un triplice cambio (fuori Sanchez, Darmian e Dimarco per Arnautovic, Dumfries e Carlos Augusto), ma il Meazza, che canta per il centrocampista ex Milan, quasi non se ne accorge. Anche Ranieri prova la "rivoluzione" con Lapadula per Shomurodov, Zappa per Di Pardo e Viola per Luvumbo tutti insieme e la scelta gli dà ragione perché Lapadula, con un tocco di braccio non ritenuto punibile, serve a Viola il pallone del 2-2. Lo stesso Viola sfiora il 3-2 con una botta da fuori e Inzaghi si gioca pure la carta Buchanan per Bastoni (Carlos Augusto arretra in difesa). L'Inter chiude con Acerbi centravanti, ma è il Cagliari a divorarsi con il solito Viola, servito da Lapadula, il gol della vittoria. Stavolta per Barella e compagni niente impresa nel recupero come a Udine: Ranieri non avrebbe meritato il ko.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:20     Gonzalez-Biraghi, l'urlo viola! Dopo 120' la Fiorentina doma il Viktoria e va in semifinale - Serie A, calcio europeo e internazionale
Gonzalez-Biraghi, l'urlo viola! Dopo 120' la Fiorentina doma il Viktoria e va in semifinale
Dopo un assedio durato 90' e la superiorità numerica dal 66' per l'espulsione di Cadu, la squadra di Italiano passa dopo i tempi supplementari
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18 aprile 2024 FIRENZE - Più bello così? Così sofferto e maledettamente in salita? Beh, dipende dai punti di vista ma alla fine di una gara infinita la Fiorentina – sudando, imprecando, prendendo due pali e una traversa, vedendosi parare di tutto da Jedlicka soprattutto nel primo tempo – approda in semifinale di Conference League issando anche il Ranking-Uefa per l’Italia. Alle 20,48 di una serata che pareva un incubo, al secondo minuto del supplementare che Fiorentina e Viktoria hanno mandato in onda al Franchi, ecco che spunta la magia di chi fino ad allora aveva fatto pochino. Da corner di Biraghi, Nico Gonzalez orchestra un tiro di destro in piena area sul quale Batman-Jedlicka riesce a fare poco: il vantaggio tanto sognato e portato a termine manda la Fiorentina in semifinale (contro Bruges o Paok), fa schizzare il Ranking-Uefa verso una Champions per 5 italiane e alla fine c’è anche il raddoppio di Biraghi al 3’ del secondo supplementare. Il Muro di Gomma del Viktoria – al quale vanno comunque applausi - non rimbalza più.

PALO, TRAVERSA E JEDLICKA — Detto che in tribuna ci sono moglie (Camilla) e figli di Joe Barone – domani è un mese dalla scomparsa -, Italiano mette in campo Arthur perché come all’andata Bonaventura ha accusato un gonfiore alla caviglia e il tecnico viola non ha voluto rischiarlo vista l’imminente gara contro l’Atalanta di Coppa Italia. Così, i poco meno di ventimila spettatori del Franchi hanno visto la coppia formata dal brasiliano e da Mandragora con davanti il trio Gonzalez-Beltran-Kouamé a supporto di Belotti. Morale: sono due cambi rispetto alla gara d’andata (0-0) e sette rispetto alla partita pareggiata in casa contro il Genoa. Il Viktoria non ha rinunciato al centralone Hejda e ha recuperato Kopic, il numero 10 di Koubek che occupa la posizione di “finto quinto” del 5-3-2. L’inizio è del Viktoria che sfiora con Hranac la deviazione sottoporta mentre l’occasione super – con parata strepitosa di Jedlicka – avviene al 6’: cross di Kouamé perfetto dalla sinistra, Belotti anticipa l’avversario e batte a rete sicuro. La “macumba” di cui parlava Italiano fa compiere al portiere del Viktoria un autentico miracolo. La Fiorentina acquisisce calci d’angolo, ci provano da fuori Mandragora e Beltran, il Viktoria dopo un avvio da naso avanti si richiude su se stessa e mette in pratica la strategia di sempre: compattezza e ripartenze. Anche Gonzalez si iscrive al tiro al Jedlicka, che al 23’ para una conclusione da fuori dell’argentino. Al 29’, altro miracolo di Jedlicka, questa volta su Kouamé; poi un minuto dopo Belotti colpisce il palo di testa. La “macumba” del gol continua anche al 44’: Kouamé si sistema un pallone delizioso sulla parte sinistra dell’area, si gira, traversa. Morale: primo tempo con la Viola esondante ma non ne va dentro una.

PLZEN IN 10 — Niente cambi dei due tecnici ad inizio ripresa: Nico Gonzalez è in difficoltà, ha saltato una sola volt l’uomo ma non ha saputo “spaccare” la porta nel primo tempo. Al 10’, rovesciata in piena area di Mandragora: alta. Koubek infila Kliment per Vydra, Italiano infila Maxime Lopez per Arthur mentre il Viktoria perde un uomo: Cadu viene espulso con l’ausilio del Var per aver pestato il tendine di Dodò. Viktoria in dieci dal 22’ del secondo tempo. La Fiorentina preme, non ha più la lucidità e la brillantezza del primo tempo ma arriva comunque al tiro: sbagliando, schiumando e vedendo ancora Jedlicka chiudere ogni sogno a dieci minuti dalla fine su spunto di Ranieri sottoporta. Italiano infila anche Faraoni (per Dodò) e Ikoné (per Belotti) a poco dal 90’: Nico Gonzalez vola via a sinistra ma il suo “mezzo tiro mezzo cross” è un’occasione persa. I minuti di recupero sono 6: e non succede un bel niente, con il Viktoria che continua nella sua (sensata e con distanze giuste) difesa del territorio.

NICO-GOL — Ai supplementari, che sembrano una vera beffa considerando tutte le occasioni avute nel primo tempo (nel secondo no), la Fiorentina si presenta con Quarta per Mandragora: e proprio Quarta impegna Jedlicka che para ancora. Ma è questione di poco: angolo battuto da Biraghi, 2’, Nico va in battaglia, si gira e di destro la fa solo toccare al portiere del Viktoria per l’1-0 tanto sospirato. Poi si prende anche l’ammonizione per essere andato ad abbracciare i tifosi posizionati in tribuna. Arriva anche il raddoppio al 3’ del secondo supplementare: da calcio d’angolo dei cechi parte un’azione veloce e verticale con Maxime Lopez e poi Ikoné che serve Biraghi a Plzen tutto sbilanciato. Due a zero e il Muro di gomma ceco, squadra comunque da applaudire, è infranto.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:18     Bonucci, che combini? Entra per i rigori, sbaglia e il Fenerbahçe è fuori con l'Olympiacos - Serie A, calcio europeo e internazionale
Bonucci, che combini? Entra per i rigori, sbaglia e il Fenerbahçe è fuori con l'Olympiacos
I greci affronteranno in semifinale l'Aston Villa, che perde nei 90' contro il Lilla ma poi si riscatta grazie alle parate di Martinez ai rigori. Il Bruges passa in casa del Paok: doppietta di Jutgla e sotto con la Fiorentina
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19 aprile 2024 MILANO - Più che un addio alle coppe europee, sembra un incubo diventato realtà: Leonardo Bonucci chiude la sua avventura nelle competizioni Uefa nel peggiore dei modi. Il suo Fenerbahçe esce ai rigori contro l’Olympiacos e l’ultimo errore dal dischetto porta proprio la firma dell’ex capitano della Juve, entrato in campo alla fine dei supplementari. I greci festeggiano e si preparano alla semifinale contro l’Aston Villa di Zaniolo, che perde nei 90 contro il Lilla ma poi si riscatta grazie alle parate di Martinez alla lotteria dei rigori. Il Bruges, prossimo avversario della Fiorentina, passa invece facile in casa del Paok: doppietta di Jutgla e 2-0.

FENERBAHÇE-OLYMPIACOS 1-0 (2-3 D.C.R.) — Il cuore del Fenerbahçe si era visto già in Grecia, quando Dzeko e compagni avevano quasi rimontato i tre gol segnati dall’Olympiacos in meno di un’ora. Per passare il turno, però, serviva un successo con due reti di vantaggio a Istanbul: missione fallita. All’11’ i turchi si portano subito avanti con il solito Kahveci, che ristabilisce l’equilibrio considerando anche la sfida d’andata. Il Fener, però, non si accontenta e cavalca l’onda dell’entusiasmo, cercando il raddoppio immediato: le occasioni fioccano, ma il gol non arriva. La palla giusta capita sui piedi di Batshuayi (subentrato a Dzeko) a dieci minuti dal 90’: il belga batte il portiere, però l’arbitro fischia il fuorigioco. Il match prosegue ai supplementari con le chance sciupate da Iborra e Tadic, poi finisce con i tiri dal dischetto. Nel Fenerbahçe Bonucci entra al 122’ con l’incarico di trasformare il rigore decisivo: non gli riesce. Dopo gli errori di Tadic e Cengiz Under, infatti, anche l’ex capitano della Juve deve arrendersi di fronte a super Tzolakis, portiere dell’Olympiacos, che respinge tre tiri su cinque.

PAOK-BRUGES 0-2 — Sprecone all’andata, spietato al ritorno: il Bruges vince in Grecia e raggiunge la Fiorentina in semifinale. Dopo l’1-0 (con un rigore sbagliato) della settimana scorsa, i nerazzurri passano per 2-0 a Salonicco, trascinati dal solito Jutgla. Il centravanti cresciuto nel Barcellona stende il Paok con una doppietta: al 33’ sblocca la partita con un tocco facile davanti al portiere, al 45’ si concede il bis con un tap-in vincente. Fatta eccezione per un brivido al 62’, quando l’arbitro fischia un penalty in favore del Paok - poi negato per l’intervento del Var -, i belgi evitano ogni rischio nella ripresa e amministrano a dovere l’ampio vantaggio.

LILLA-ASTON VILLA 2-1 (3-4 D.C.R.) — Rispetto al match d’andata, finito 2-1 per gli inglesi, allo Stade Mauroy si vede tutto un altro Lilla. Intraprendente sin dai primi minuti e subito a segno con Yazici (15’), la formazione di Fonseca domina nel primo tempo e va più volte vicina al raddoppio, ma deve fare i conti con le parate del Dibu Martinez. Zaniolo, MVP nella partita di domenica contro l’Arsenal, parte titolare ma esce al 22’ per una botta ad un’anca: al suo posto dentro Rogers. I francesi sono pericolosi soprattutto sui calci piazzati e, al 68’, completano la remuntada con un colpo di testa di capitan Andre su corner di Haraldsson. La qualificazione sembra già in tasca, ma i Villans prolungano la sfida fino ai supplementari (e poi ai rigori) con un tiro all’87’ del terzino Matty Cash, che era già andato vicino alla rete in un paio di occasioni. La sfida si decide dagli 11 metri e vede protagonista proprio Emiliano Martinez. Fischiato senza sosta dai tifosi francesi, ancora avvelenati per la finale Mondiale persa contro la sua Argentina, il Dibu para i tiri di Bentaleb e Andre, trascinando i Villans in semifinale.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:16     La Roma contro il Bayer Leverkusen, l'Atalanta trova il Marsiglia: gli ostacoli verso la finale - Serie A, calcio europeo e internazionale
La Roma contro il Bayer Leverkusen, l'Atalanta trova il Marsiglia: gli ostacoli verso la finale
Con un gol di Frimpong i tedeschi si sbarazzano del West Ham, al Marsiglia servono i rigori per passare col Benfica
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19 aprile 2024 MILANO - Il Bayer Leverkusen per la Roma, il Marsiglia per l’Atalanta: lo spettacolo è garantito anche in vista delle semifinali di Europa League. I tedeschi passano il turno soffrendo in trasferta, comunque forti del vantaggio acquisito grazie al match vinto 2-0 la scorsa settimana. Subito sotto di un gol in casa del West Ham, la squadra di Xabi Alonso stringe i denti e pareggia all’89’ con Frimpong. I francesi, invece, superano il Benfica ai calci di rigore: tra i portoghesi sbaglia Di Maria, mentre Correa, Kondogbia e Pau Lopez trascinano l’OM.

WEST HAM-LEVERKUSEN 1-1 — I campioni in Germania dopo 11 anni di dominio del Bayern Monaco, i tedeschi giocano sotto tono la prima frazione della sfida di Londra. Il West Ham, sempre pungente sulle fasce, passa in vantaggio dopo meno di un quarto d’ora: al 12’ Antonio sfugge a Kossounou e approfitta di un’uscita a vuoto di Kovar, trovando con un’incornata il gol dell’1-0. Gli Hammers dominano per 45', ma dopo l’intervallo il Bayer si sveglia e gli inglesi faticano a trovare varchi. Il rischio di subire il raddoppio e giocare i supplementari non intimorisce Wirtz & co, che all’89’ chiudono il discorso qualificazione con Frimpong. L’olandese riceve palla sulla destra, si accentra e calcia in porta: una deviazione di Cresswell beffa Fabianski e pone fine ai sogni degli inglesi.

MARSIGLIA-BENFICA 4-2 DCR — Reduce da cinque sconfitte consecutive tra campionato e coppe, davanti ai suoi tifosi il Marsiglia punta a ribaltare l’1-2 dell’andata. Nel primo tempo il Benfica si vede pochissimo: i francesi fanno loro il pallino del gioco, palleggiano con intelligenza e sfiorano il gol con Ndiaye e Aubameyang. Il solito Di Maria prova a dare la sveglia ai suoi con un tiro al 60’, ma l’OM non demorde e prosegue con l’assedio. Harit, Kondogbia e Aubameyang continuano a sciupare occasioni, però l’ex Arsenal si riscatta con un guizzo al 79’: ottima discesa sulla corsia di sinistra, palla in mezzo per Moumbagna che stacca di testa alle spalle di Trubin. Al 90’ il punteggio complessivo è di 2-2, così si va avanti per un’altra mezzora. Ai supplementari le squadre sono sfinite e abbassano il ritmo, finendo per affidarsi alla lotteria dei calci di rigore. Di Maria sbaglia il primo tiro, l’OM festeggia grazie alle vecchie conoscenze della Serie A: Correa e Kondogbia fanno centro, Pau Lopez para su Antonio Silva.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:14     Atalanta nella storia! Il Liverpool segna ma non sfonda, Bergamo in semifinale - Serie A, calcio europeo e internazionale
Atalanta nella storia! Il Liverpool segna ma non sfonda, Bergamo in semifinale
Dopo il successo di 3-0 all'andata a Anfield, gli uomini di Gasp tra le prime quattro di una coppa europea 36 anni dopo l'ultima volta per la Dea.
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18 aprile 2024 BERGAMO - L’impresa è compiuta: a 36 anni dalla prima volta, l’Atalanta torna in semifinale di una coppa europea. Lo 0-3 di Anfield è troppo anche per una squadra abituata alle rimonte come il Liverpool, che stavolta non riesce a ribaltare il punteggio contro la tenacia di una Dea operaia e che non smette mai di lottare: il rigore di Salah decreta lo 0-1 dopo 7 minuti, ma i Reds non vanno oltre. E la festa è bergamasca. Sfiderà il Marsiglia, che ha superato ai rigori il Benfica.

AVVIO SHOCK — Pronti-via e il braccio di Ruggeri complica immediatamente i piani della serata nerazzurra: Salah ci mette 7 minuti a sbloccare dal dischetto caricando ulteriormente i Reds, vicini al raddoppio immediato al 12’, stavolta sventato da una provvidenziale uscita bassa di Musso su Luis Diaz. Lo stesso Salah mette insolitamente largo un pallonetto verso il finale di primo tempo, proprio due giri d’orologio prima che Koopmeiners (41’) si veda annullare un gol per fuorigioco (netto). Urlo che resta strozzato in gola al Gewiss Stadium, pervaso da un brivido quando sullo scoccare della fine del primo tempo Hien para un’imbucata rischiando il rosso e cavandosela col giallo, che costa comunque la squalifica in semifinale.

LA RESISTENZA — Il registro cambia nella ripresa, che è di strenua resistenza bergamasca: Klopp dopo 20 minuti di poco o nulla si gioca Nunez e Jota per complicare la vita al trio difensivo dell’Atalanta, che col passare dei minuti anziché piegarsi si carica. Il cambio di passo inglese non arriva. Come all’andata, Gasp temporeggia per cambiare le sue carte in tavola: la squadra è solida e non concede nemmeno una briciola. La gente di Bergamo inizia a crederci davvero: a fine partita l’esplosione di gioia per la conquista di una semifinale attesa e sognata dai tempi di Strömberg, che ora è realtà.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:11     Disastro Barça: segna, resta in 10, regala un rigore e ne prende 4. Il Psg vola in semifinale - Serie A, calcio europeo e internazionale
Disastro Barça: segna, resta in 10, regala un rigore e ne prende 4. Il Psg vola in semifinale
Dopo il 3-2 dell'andata a suo favore, Barça avanti con Raphinha al 12' ma in 10 dal 30' per il rosso diretto ad Araujo. Pari di Dembélé al 40'. Nella ripresa a segno Vitinha e doppietta di Mbappé
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16 aprile 2024 MILANO - Stavolta, la “remontada” è tutta parigina. Ma sempre a firma di Luis Enrique che nel 2017 da tecnico del Barcellona ribaltò il Psg dal 4-0 del Parco dei Principi al 6-1 del Camp Nou. E che stasera ha concesso il bis, su terreni invertiti, al timone del club parigino, ai danni del suo Barça di cui rivendica l'eredità calcistica. Il club dell'emiro aveva perso in casa per 3-2, ma approda in semifinale grazie al 4-1 al Montjuic, con un uomo in più dal 30' e annullando il vantaggio di Raphinha con la rimonta nella rimonta e i gol dell'ex Dembélé, Vitinha e doppietta di Mbappé. In semifinale, li attende il Borussia Dortmund.

ASSETTI — Rispetto all'andata, Xavi punta subito su Pedri in mezzo, al posto dello squalificato Sergi Roberto, e conferma il resto della formazione, con Yamal a destra del tridente completato da Lewandowski e Raphinha, autore di una doppietta al Parco dei Principi, dove Gundogan e de Jong erano come stasera titolari davanti alla stessa difesa (Cancelo, Cubarsi, Araujo, Koundé) di Ter Stegen. Luis Enrique risponde senza strane sperimentazioni, come a Parigi, e cala l'undici ideale, con Donnarumma in cerca di riscatto tra i pali, il rientrante Hakimi dalla squalifica a destra della retroguardia di Marquinhos, Hernandez e Mendez. Dal 1' anche Zaire-Emery, Vitinha e Ruiz in mediana, e l'attacco più offensivo con Barcola, Dembélé e l'atteso Mbappé. Tatticamente, però, c'è molta fluidità, come all'andata. Se Barcola parte da sinistra e Dembélé a destra, Gundogan si posiziona subito alto, quasi a supporto del tridente, ma per aggredire il primo portatore di palla parigino.

GARA — I primi minuti sono di lotta psicologica con pressing e contropressing intensi, blocchi densi, per momenti con le due squadre compatte in venti metri, da cui spillare aperture improvvise, in fascia o per vie centrali, sfruttando ogni errore. E se il Psg si porta facilmente al limite dell'area blaugrana, i catalani allontanano il pericolo facendosi più aggressivi. Ma al 12' Yamal fa già la differenza come all'andata, andando via a Mendes sulla destra, crossando dentro per Raphinha che punisce Donnarumma, stavolta innocente. Tutto già visto a Parigi, tutto tremendamente efficace al primo affondo. A questo punto al Psg servono tre gol. Missione complicata quanto il colpo di testa di Mbappé al 17' impreciso, alto. Meno imprecisa invece è la girata di Lewandowski da centro area, che sfiora la traversa (20'). Al 28' ci riprova Mbappé, servito da Barcola, ma Ter Stegen salva d'istinto in corner.

ROSSO — Ma è il segnale della rivolta, visto che al 30' Barcola sfugge a Araujo che lo mette giù al limite: punizione ma soprattutto rosso, severo, per il difensore uruguaiano, da ultimo uomo. Xavi sacrifica Yamal per Martinez, ma con un uomo in più, il Psg deve solo spingere sull'acceleratore. E lo fa al 40', con Barcola che entra da sinistra, crossa dentro per servire dalla parte opposta Dembélé che di prima piazza sotto la traversa. E l'ex blaugrana al 48' sfiora il bis, di nuovo al volo raccogliendo un cross arretrato di Mendes. Insomma, la rimonta appare di nuovo possibile. In avvio di ripresa, Mbappé chiede subito massima pressione ed è subito accontentato: al 4' Hakimi scarica su Ter Stegen che si salva in angolo; Ruiz mette sul fondo incrociando da sinistra (7') sfiorando il palo. Al 9' Vitinha mette tutti d'accordo e manda in rete il destro dal limite.

REGALO — Sul 4-4 complessivo, il Barcellona, stremato dal possesso parigino, barcolla seriamente, ma tenta lo stesso il colpo del ko con Gundogan che scheggia il palo a destra di Donnarumma, mai davvero convincente (11'). A Xavi invece saltano i nervi per un fallo fischiatogli contro a metà campo e pure lui viene espulso (come un suo vice poco dopo), mentre Lucho ai suoi chiede calma. Quella che perde Cancelo entrando duro su Dembélé in area. Rigore netto: dagli undici metri, Mbappé non trema (15') e completa l'opera in due tempi allo scadere (44'), su un classico contropiede poco cruyffiano, per aggiudicarsi il suo personale “clasico” da futuro giocatore del Real Madrid. Ma che intanto insegue la sua prima Champions come regalo d'addio al Psg.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:08     Festa Dortmund in una gara-show! Il Borussia ne fa quattro all'Atletico e lo elimina - Serie A, calcio europeo e internazionale
Festa Dortmund in una gara-show! Il Borussia ne fa quattro all'Atletico e lo elimina
Tedeschi con il Psg, Simeone si consola con la qualificazione al Mondiale per Club. I gialloneri si fanno rimontare da 2-0 a 2-2, poi decidono le reti di Fullkrug e Sabitzer
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16 aprile 2024 MILANO - Un'impresa. Il Borussia Dortmund torna in semifinale di Champions League undici anni dopo l'ultima volta. Nel 2013 ci arrivò segnando due gol nei minuti di recupero con il Malaga. Questa volta ce la fa realizzando di nuovo due reti in tre minuti (fra il 71' e il 74'), contro un'altra spagnola. L'Atletico Madrid viene battuto 4-2 e, dopo il 2-1 dell'andata, viene eliminato. Decisivi, fra i tedeschi, i gol di Brandt (34'), Maatsen (39'), Fullkrug (71') e Sabitzer (74'). Inutili così le reti degli spagnoli che con l'autogol di Hummels (49') e l'acuto di Correa (64') avevano rimontato dal 2-0 al 2-2. Al Dortmund, che in questa edizione della Champions in casa è rimasto imbattuto anche con Milan, Psg, Newcastle e Psv, riesce l'ennesima impresa stagionale. In semifinale di nuovo la sfida col Psg, mentre per l'Atletico la "consolazione" si chiama Mondiale per Club, con la qualificazione aritmetica arrivata grazie al contemporaneo ko del Barcellona.

BORUSSIA-ATLETICO, PRIMO TEMPO — Privo di Malen, Terzic decide di dare un'opportunità ad Adeyemi dall'inizio. La punta del 4-2-3-1 dei gialloneri è Fullkrug, a secco da due mesi esatti e 9 incontri. Simeone risponde con il 3-5-2, con i soliti Morata e Griezmann in attacco. Il Dortmund, che nella gara d'andata si è fatto intimidire dall'Atletico nella prima parte di gara, di fronte al proprio pubblico parte forte e si dimostra determinato a ribaltare il risultato dell'andata: al 4' Sabitzer, servito da Adeyemi, spreca una clamorosa palla gol dimenticandosi di calciare. I ritmi sono altissimi e al 5' è Morata, con un tocco morbido, a mandare la palla al lato di poco. Il Dortmund, di minuto in minuto, diventa sempre più aggressivo e schiaccia l'Atletico che si rende pericoloso solo al 32', quando Hummels, sbagliando un passaggio, mette di fatto Griezmann in porta, col francese che però, sorpreso dall'errore dell'avversario, non è sufficientemente reattivo. Al 34' il vantaggio del Borussia: servito da Hummels e liberatosi dell'ex Witsel, è Brandt a sorprendere Oblak, che nell'occasione non fa bella figura. I padroni di casa continuano a spingere e al 39' trovano perfino il raddoppio: è Maatsen, questa volta, a battere Oblak con una conclusione precisissima.

BORUSSIA-ATLETICO, SECONDO TEMPO — Simeone, scontento della passività dei suoi, prova a dare una scossa tirando fuori Morata e Molina e inserendo Correa e Barrios. I cambi, effettivamente, sembrano dare l'effetto sperato: Correa è vivace e ispirato e mette in seria difficoltà la difesa del Dortmund che capitola al 49' e al 64': prima è Hummels, su azione d'angolo, a buttarsi la palla in porta da solo con un intervento scomposto successivo a un colpo di testa di Hermoso. Passa un quarto d'ora e Correa, che cinque minuti prima aveva sprecato una grande occasione, segna il 2-2: l'argentino sfonda sulla destra, serve Riquelme al centro il cui tiro viene però respinto. Il rimpallo favorisce proprio Correa che fulmina Kobel. Nel momento più difficile il Dortmund trova la forza di reagire: al 71' è Sabitzer a pescare Fullkrug nel cuore dell'area; l'attaccante, di testa, fa 3-2 e spezza il digiuno. Passano tre minuti e arriva perfino il 4-2: Fullkrug viene chiuso in area ma il rimpallo attiva Sabitzer che, di sinistro, cala il poker. L'Atletico, sorprendentemente, non riesce a reagire e aspetta, passivamente, che la partita finisca. Il Dortmund gestisce il vantaggio e ritorna in semifinale per la prima volta dai tempi di Klopp.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:06     Real, trionfo dal dischetto: City piegato, Ancelotti in semifinale - Serie A, calcio europeo e internazionale
Real, trionfo dal dischetto: City piegato, Ancelotti in semifinale
Servono i rigori per decidere la sfida delle stelle. Dopo i gol di Rodrygo e De Bruyne, decisivi gli errori dagli undici metri di Bernardo Silva e Kovacic
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17 aprile 2024 MILANO - Sir Carletto lo aveva detto: “I tabù non mi spaventano, a Madrid ne ho già sfatati parecchi”. E aveva ragione. A quasi sei anni di distanza dall’ultimo ko interno nelle coppe europee, il City di Guardiola perde all’Etihad Stadium e ai rigori cede il passo al Real di Ancelotti, che raggiunge Dortmund, Psg e Bayern in semifinale di Champions League, dove troverà i bavaresi. Dopo il 3-3 dell’andata, i blancos segnano subito con Rodrygo, soffrono tremendamente, incassano il pareggio di De Bruyne e tengono duro fino ai calci di rigore. Il risultato finale è di 5-4: super Lunin para i tiri di Bernardo e Kovacic, l’ex romanista Rudiger segna il gol-qualificazione.

SUBITO REAL — Rispetto al match del Bernabeu, il Real inserisce Nacho al posto di Militao, mentre nel City si rivedono Ederson, Walker e De Bruyne. Come previsto, la partita è spettacolare ma stavolta Pep e Carletto prendono meglio le misure agli avversari. Valverde, Kroos e Camavinga tengono d’occhio i triangoli sulle fasce, arginando gli inserimenti di Bernardo e De Bruyne. Dall’altra parte il City velocizza le giocate in verticale per evitare di fare i conti con i contropiedi di Vinicius&Co. La qualità dei singoli emerge comunque in meno di un quarto d’ora: al 12’ Bellingham addomestica una palla alta e dà il via a un’azione sulla destra, Vinicius entra in area e serve un cioccolatino all’amico Rodrygo. Sul primo tentativo Ederson respinge, sul secondo nulla può fare: 1-0 per il Real. La nota positiva per Guardiola è che, stavolta, Haaland si dimostra subito pericoloso. Erling si presenta al 17’ con un’incornata che finisce alta di poco, lascia trascorrere un paio di minuti e poi colpisce la traversa. Il primo tempo è un susseguirsi di ribaltamenti di fronte, però sempre con filosofie diverse. Ancelotti chiede profondità ai suoi baby brasiliani, mentre Camavinga, Valverde e Carvajal – a volte più mezzala che terzino – li accompagnano attaccando la porta. Il City palleggia con maggiore insistenza, sfiora il pareggio con Grealish e De Bruyne e pressa alto fino allo sfinimento. Caleranno? Neanche per scherzo.

ASSEDIO CITY — Dopo l’intervallo, i padroni di casa vanno ancora più forte di prima. Gli spagnoli soffrono sulla corsia di destra, dove i Citizens continuano a pungere a suon di scambi e sovrapposizioni. Lunin si fa trovare pronto sui tentativi di Foden e Grealish ma, proprio quando l’inglese sembra imprendibile, Guardiola decide di sostituirlo con Doku. Giusto così, perché il belga porta freschezza ed entra subito in partita. In campo dal 72’, al 76’ punta Valverde, lo lascia sul posto e crossa in mezzo. Rudiger respinge come può, De Bruyne raccoglie e ribatte in rete: l’equilibrio è ristabilito. Da lì al 90’, il vice-capitano ha due chance per raddoppiare ma non riesce a sfruttarle a dovere: Orsato fischia, si va ai supplementari.

IL RISCATTO DI RUDIGER — Mentre Guardiola si concede il lusso di schierare Alvarez al posto di Haaland, Ancelotti si ritrova con un problema in avanti: dopo l’ingresso di Brahim Diaz per Rodrygo, Vinicius avverte un fastidio e lascia spazio a Lucas Vazquez. Il City continua a spingere come nell’ora precedente, ma l’occasione più eclatante capita al Real con Rudiger. Lancio di Brahim Diaz per l’ex romanista, che al 107’ si ritrova davanti a Ederson e spara a lato. Il difensore si dispera, però l’occasione per rialzarsi non tarda ad arrivare: terminati i supplementari sul punteggio di 1-1, la sfida si decide ai calci di rigore. Lunin sale in cattedra e para i tiri di Bernardo e Kovacic, il Real fallisce il primo tentativo con Modric e poi ne infila quattro consecutivi. Bellingham, Vazquez, Nacho e Rudiger, l’ultimo in ordine cronologico, beffano Ederson e trascinano il Real in semifinale. Carletto aveva ragione: i tabù sono fatti per essere sfatati.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:04     Urlo Kimmich: il Bayern risorge, stende l'Arsenal e va in semifinale contro il Real - Serie A, calcio europeo e internazionale
Urlo Kimmich: il Bayern risorge, stende l'Arsenal e va in semifinale contro il Real
Decide un colpo di testa dell'esterno di Tuchel nel secondo tempo. Bavaresi in semifinale dopo 4 anni
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17 aprile 2024 MILANO - Calma e pazienza. Il Bayern Monaco la semifinale di Champions League la raggiunge così. Snaturandosi. Dopo il 2-2 di Londra i bavaresi battono 1-0 l'Arsenal in casa e passano il turno, ma lo fanno difendendosi con le unghie e con i denti e tenendo i ritmi bassi. Decisivo il gol di Kimmich arrivato al 63'. I tedeschi tornano così in semifinale per la prima volta dal 2020. Se dovesse raggiungere la finale il Bayern affronterebbe o il Psg o il Dortmund, che sono curiosamente le avversarie che ha battuto nelle ultime due occasioni in cui ha vinto la coppa (rispettivamente 2020 e 2013). Come nel 2013, 2014 e nel 2017 l'Arsenal si arrende in Champions proprio contro i bavaresi.

LA GARA — Tuchel manda in campo i suoi con il classico 4-2-3-1 ma è chiaro fin da subito che la squadra abbia un atteggiamento diverso rispetto al solito: i bavaresi sono più guardinghi, più cauti, meno spregiudicati. I reparti sono corti e stretti, si pensa più a difendere che ad attaccare. Nei primi minuti l'Arsenal tiene più palla, ma non trova gli spazi per rendersi pericoloso. La partita è tattica, e la prima vera occasione arriva solo a metà primo tempo: Mazraoui ruba palla e consente ai suoi di partire in contropiede. Dopo uno scambio con Guerreiro è proprio Mazraoui ad andare alla conclusione, mancando la porta di poco. L'Arsenal si vede al 29', con una conclusione da fuori di Odegaard che, deviata, mette in difficoltà Neuer.

LA RIPRESA — Nel secondo tempo il Bayern comincia spingendo sull'acceleratore: al 47' è Goretzka, lasciato troppo solo, a colpire il palo. Per il resto però i bavaresi si limitano a controllare l'Arsenal senza concedere occasioni. L'Arsenal non riesce a prendere il ritmo, i padroni di casa spezzettano molto il gioco proprio per non consentire ai Gunners di metterla sul piano della freschezza atletica. Al 63' arriva così il vantaggio del Bayern: dopo un cross di Guerreiro è Kimmich a dimostrarsi bravissimo negli inserimenti e a battere Raya di testa. L'Arsenal subisce il colpo e concede ancora: al 66' Sané calcia alto da ottima posizione. Nel corso della partita Tuchel fa solo cambi difensivi (dentro Kim e Upamecano per Mazraoui e Sané) e gli inglesi continuano a faticare. L'unica occasione dei Gunners è all'88', quando Neuer è costretto a opporsi a una conclusione di Odegaard. Finisce così, con il Bayern che, pur snaturandosi, tiene viva la stagione e si prende la semifinale di Champions. Con la consapevolezza che, comunque vada, in finale affronterebbe un avversario che all'ultimo atto della Champions ha già battuto.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:02     Arsenal, che scivolone! Perde in casa con l'Aston Villa e lascia il primo posto al Manchester City - Serie A, calcio europeo e internazionale
Arsenal, che scivolone! Perde in casa con l'Aston Villa e lascia il primo posto al Manchester City
Bailey e Watkins affondano 2-0 i Gunners all'Emirates Stadium, lanciando così in vetta i Citizens di Guardiola. Da Emery complimenti a Zaniolo: "Il suo atteggiamento è cambiato negli ultimi mesi, conto molto su di lui"
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14 aprile 2024 LONDRA (REGNO UNITO) - La Premier League è quel campionato in cui tutti provano a vincere, ma che alla fine conquista sempre il Manchester City. Senza giocare, la squadra di Pep Guardiola nella domenica del 33° turno fa scacco alle rivali, perché dopo il Liverpool piegato dal Crystal Palace cede clamorosamente anche l'Arsenal, steso 2-0 in casa dall'Aston Villa. La vendetta di Unai Emery, ex non troppo rimpianto all'Emirates, è un piatto da consumare freddo, con due gol in meno di 180 secondi tra l'84' e l'87'. Gli ospiti sono stati la squadra migliore nella ripresa e hanno meritato di vincere, con un palo e una traversa che si aggiungono ai gol di Bailey prima e Watkins (19 in campionato per lui, massimo di sempre per un giocatore dell'Aston Villa) poi. Le certezze dell'Arsenal così crollano: il City, che salterà il prossimo turno per giocare la semifinale di Fa Cup col Chelsea, resta primo con 73 punti (lo era dopo il 5-1 di ieri al Luton) con Arsenal e Liverpool fermi a 71. Mancano ancora 6 partite alla fine, ma questi flop inattesi di Gunners e Reds sono un assist che i campioni di Guardiola hanno l'esperienza e il talento per non sprecare.

LE CHIAVI — L'Arsenal è calato di livello nella ripresa e questa sconfitta è un campanello d'allarme anche per il ritorno dei quarti di Champions League mercoledì in casa del Bayern. Il rammarico di Arteta è di aver scelto di tornare a Jesus centravanti con Havertz a scambiarsi il ruolo con Ødegaard alle sue spalle: ha funzionato nel senso che l'Arsenal ha prodotto 14 tiri in porta nel primo tempo, ma quando il punto di riferimento offensivo è il brasiliano e non il tedesco ai Gunners sembra sempre mancare qualcosa. Come manca, ultimamente, quando non gioca Jorginho, escluso dai cambi di Arteta e dentro al 79': l'azzurro riesce a dare calma e disciplina al centrocampo dell'Arsenal che evidentemente manca. I Gunners perdono la prima partita in Premier League nel 2024 dopo 10 vittorie e 1 pareggio, ancora con errori di Gabriel in difesa (già sotto il suo livello abituale nell'andata col Bayern) e col difetto di creare tanto e segnare poco. O nulla, come contro l'Aston Villa. La squadra di Emery si riprende il quarto posto con 64 punti. Nella ripresa è salita di livello, prendendo coraggio dopo la traversa di Tielemans: Emery ha preparato perfettamente la partita, compresa l'idea di ridare fiducia a Zaniolo, che sulla sinistra d'attacco si è fatto notare anche per l'aiuto in difesa. L'allenatore a fine gara ha fatto i complimenti all'azzurro: "Il suo atteggiamento negli ultimi mesi è cambiato, conto molto su di lui, ha fatto una grande partita oggi". L'Aston Villa ha fatto la sua partita, colpendo con quei letali contropiede che l'hanno portata a inseguire un posto nella prossima Champions. E si è meritata di mettere un serio punto di domanda sulle ambizioni da titolo dell'Arsenal.

LA PARTITA — Primo tempo vivace: l'Arsenal lo controlla, costringe Martinez a parate difficili ma sono i Gunners a rischiare di più, salvati dal palo quando Watkins al 36' tira in porta dopo un altro brutto errore di Gabriel. Si riparte da 0-0 nonostante i 14 tiri dei padroni di casa del primo tempo: il copione cambia, l'Arsenal è meno dominante e l'Aston Villa al 62' prende una clamorosa traversa con Tielemans. Arteta inserisce Martinelli e Tomiyasu ma è la squadra di Emery a crescere. E a trovare il gol: succede all'84', quando Bailey sul secondo palo raccoglie un cross da sinistra di Alex Moreno che nessuno a centro area aveva raccolto. Il 2-0 arriva poco più di 2' dopo, con Watkins che si invola in contropiede e infila Raya con un pallonetto non appena il portiere dell'Arsenal esce per provare a fermarlo. L'Aston Villa completa la sua impresa. E regala al Manchester City un assist invitante per l'ennesimo titolo.
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view post Posted: 20/4/2024, 16:00     Liverpool sotto shock: il fortino Anfield cade anche contro il Crystal Palace - Serie A, calcio europeo e internazionale
Liverpool sotto shock: il fortino Anfield cade anche contro il Crystal Palace
Dopo la sconfitta in Europa League con l'Atalanta, un'altra battuta d'arresto in campionato che complica la corsa al titolo
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14 aprile 2024 LONDRA - Il Liverpool è ancora sotto shock. Il disastro con l’Atalanta giovedì ha lasciato così tanti strascichi che il fortino Anfield cade anche in Premier League, dove l’ultima squadra ad aver vinto era stato il Leeds nell’ottobre 2022. Ci riesce, clamorosamente, il Crystal Palace, che non vinceva da 5 partite e non faceva 3 punti in trasferta da inizio novembre, ma passa 1-0 grazie ad un gol al 14’ di Eze. E complica la corsa al titolo dei Reds, che restano a quota 71 punti (qui la classifica), due meno del Manchester City capolista aspettando l’Arsenal (ospita l’Aston Villa alle 17.30). Più che la sconfitta in sé, è il trend che deve preoccupare Klopp: col Palace non è stato un disastro come con l’Atalanta, match in cui i Reds sono stati surclassati, ma il k.o. mostra come ci sia qualcosa che ha smesso di funzionare proprio sul più bello per il Liverpool, impreciso in tutto (dai passaggi ai tiri) nel difficile pomeriggio di Anfield.

LE CHIAVI — Klopp stavolta non ha esagerato col turnover come con l’Atalanta: i big c’erano tutti, compreso Mo Salah che continua ad essere lontano dalla sua forma migliore. Il gol subito al 14’ è stato un nuovo errore della difesa, a cui non è servito nemmeno il ritorno tra i pali di Alisson per ritrovare sicurezza. Anche centrocampo e attacco sono andati male: in mezzo ha di nuovo fatto fiasco Endo, rimasto negli spogliatoi per la ripresa e rimpiazzato dal nuovamente impalpabile Szoboszlai. In attacco oltre alle difficoltà di Salah ci sono gli errori sottoporta di Nuñez e le occasioni sbagliate in serie a turno da tutti. A livello di gioco il Liverpool si è mosso meglio col Palace che con l’Atalanta: ha controllato, costruito occasioni, ma ha sbagliato troppo e rischiato sempre il tracollo quando gli ospiti ripartivano in contropiede. Il titolo è ancora alla portata, ma a 6 partite dalla fine il Liverpool è la prima delle pretendenti a mostrare segnali di cedimento, visto che questo flop col Palace è la seconda partita di campionato di fila in cui i Reds non vincono (2-2 in casa dello United prima dell’Europa League). Se Klopp voleva un segnale di risveglio prima di volare a Bergamo per tentare giovedì una rimonta di coppa che sembra difficilissima non l’ha avuto. Anzi, ha avuto la conferma che il flop con l’Atalanta non è stato un incidente di percorso, ma il segnale che qualcosa non funziona. Proprio nel momento della stagione in cui ogni partita conta.

LA PARTITA — Il Liverpool è un disastro nei primi 20’. Prende gol già al 14’, con Klopp incredulo che osserva dalla panchina Eze raccogliere a centro area un cross di Mitchell e trasformalo nell’1-0. Poi rischia di affondare al 18’, quando Robertson intercetta alla disperata sulla linea un pallonetto di Mateta destinato al gol. I Reds si risvegliano e cominciano ad attaccare, prendono la traversa con Endo al 27’, ma cominciano la ripresa con un gol da recuperare, Szoboszlai al posto di Endo in difficoltà e al 48’ perdono per infortunio Bradley, rimpiazzato da Alexander-Arnold. Nunez si mangia il pari da distanza ravvicinata al 55’ e poco dopo Klopp chiede aiuto a Gakpo (al posto dell’uruguaiano) e Jota: il Liverpool continua a fare la partita, il Palace si difende con ordine e dà l’idea di poter sempre essere pericoloso in contropiede. Il risultato non cambia più, nonostante le occasioni in serie. E Klopp esce da Anfield con un’altra sconfitta pesante chiedendosi cosa abbia smesso di funzionare.
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view post Posted: 20/4/2024, 15:58     Il City si sbarazza del Luton: cinquina e di nuovo al comando della Premier - Serie A, calcio europeo e internazionale
Il City si sbarazza del Luton: cinquina e di nuovo al comando della Premier
Tutto facile per la squadra di Guardiola: ventesimo gol in campionato per Haaland. Domani in campo Liverpool e Arsenal
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13 aprile 2024 MANCHESTER - Di nuovo in testa. Il Manchester City liquida 5-1 il Luton Town e si riprende momentaneamente (Liverpool e Arsenal giocano domani) la vetta di quella Premier League che adesso saluta fino al 25 aprile, quando la squadra di Guardiola tornerà in campionato dopo aver giocato mercoledì il ritorno dei quarti di Champions col Real Madrid e sabato prossimo a Wembley la semifinale di FA Cup col Chelsea. Pep prima della partita aveva scritto nel match programme distribuito all’Etihad che "siamo arrivati a quel punto della stagione in cui tutte le partite contano". Vero, ma è vero anche che una sfida contro il Luton, di almeno due livelli inferiore, schiacciata a sandwich tra i quarti di Champions contro il Real, è anche l’occasione giusta per cambiare un po’. Guardiola ne ha approfittato per dare un po’ di riposo all’indispensabile Rodri, che lo aveva chiesto, e Foden, uscito acciaccato dal Bernabeu: il City ha abbastanza campioni per non risentirne, e per regalarsi una facile vittoria nel giorno del suo 130° anniversario.

LE CHIAVI — La superiorità del City è netta, aiutata anche dal colpo di fortuna che dopo 65 secondi fa capitare sulla faccia di Hashioka una semirovesciata sbilenca di Haaland, trasformandola nell’1-0. Il norvegese tocca quota 20 gol in stagione in Premier col rigore del 3-0 al 76’, ma non sembra ancora al massimo della forma. Poco importa. Quello che conta per Guardiola è che il City non abbia fatto passi falsi nella corsa alla Premier, vinto la prima partita della stagione senza Rodri e messo pressione ad Arsenal e Liverpool nella corsa al titolo. Ci sono anche buone notizie guardando al Real, ben oltre la condizione sempre ottima di De Bruyne, titolare all’Etihad dopo aver saltato per un malessere l’andata in Champions: Walker e Aké, due perni della difesa di Guardiola, erano in panchina e sembrano pronti al ritorno contro la squadra di Ancelotti. Il City ha fatto quello che doveva contro il Luton: ha dominato il gioco e attaccato, finendo spesso per schiantarsi contro il muro della squadra di Edwards ma trovando le mosse giuste per farlo crollare. Come lo schema su calcio d’angolo che al 64’ ha portato al gol di Kovacic, con spazio per tirare al volo da appena dentro l’area visto il cross arretrato di Álvarez. O i dribbling irresistibili di Doku, migliore in campo ben oltre il rigore procurato o il gol del 4-1. Ottima partita anche per Kovacic, che oltre al gol del 2-0 è riuscito a non far sentire l’assenza di Rodri, e per Gvardiol, in gol come a Madrid, stavolta per il 5-1. Il Luton non poteva fare di più: troppa differenza di talento. La salvezza passa per le prossime 5 partite.

LA PARTITA — Lo sfortunato autogol di Hashioka dopo appena 65 secondi non cambia il copione: il City controlla, il Luton difende. Gli ospiti rischiano di affondare al 27’, quando un diagonale di Nunes si stampa sul palo, ma vanno al riposo sotto solo di un gol nonostante i 19 tiri del City. Per il 2-0 bisogna aspettare il 64’, col bel tiro al volo di Kovacic da corner. Poi il City dilaga: Haaland fa 3-0 al 76’ su un rigore procurato da Doku, Barkley prova a riaprirla col 3-1 nato dall’unica sbavatura difensiva del City, ma Doku decide di chiuderla, prima con la serie di dribbling con cui ubriaca Onyendinma per il 4-1, poi con l’assist a Gvardiol per il quinto gol. Il City è di nuovo primo. E adesso può pensare al Real Madrid.

LE ALTRE — Il Newcastle fa a pezzi 4-0 il Tottenham di Vicario e Udogie, che fallisce un altro esame di maturità pur mantenendo intatte le chance di conquistare l’ultimo posto Champions. Gli Spurs hanno 60 punti come l’Aston Villa (atteso domani dall’Arsenal), con cui si giocheranno 4° e 5° posto. I Magpies salgono a quota 50, sesti. Europa più lontana per il Brighton di De Zerbi, fermato sull’1-1 in casa del Burnley e ora senza vittorie in campionato da 4 partite. Il Brentford schiaccia 2-0 lo Sheffield United, ultimo, il Nottingham Forest riesce ad allungare solo di un punto sul Luton, rimanendo al 17° posto (l’ultimo a non portare in Championship) dopo il 2-2 casalingo col Wolverhampton. Il sabato di Premier si è poi chiuso con il 2-2 tra Bournemouth e Manchester United, con i Red Devils sempre all'inseguimento: Bruno Fernandes con una doppietta ha risposto prima al gol di Solanke, poi a quello di Kluivert. Un pari che non serve a nulla alla squadra di Ten Hag.
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